Tzuyu

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Momo aveva letto e riletto il bigliettino che Sana aveva lanciato sul suo banco durante le lezioni, nel quale le aveva chiesto di vedersi vicino alla statua del Conte Dracula per parlarle di una cosa molto importante. Non sapeva cosa aspettarsi e non aveva fatto altro che pensare a quel foglietto.

Non appena le lezioni furono terminate le umane andarono nei dormitori e le vampire negli appartamenti, ad eccezione di Sana e Momo. L'umana era arrivata per prima e si era appoggiata alla statua col sedere e con un piede, incurante della mancanza di rispetto che stava dimostrando verso uno dei vampiri più importanti della storia.

"Sono qui, di cosa volevi parlarmi? Se mi hai chiesto di vederci per convincermi a parlare con Dahyun ti avviso che non servirebbe a nulla; non so cosa sia successo tra voi, ma devi essere tu a parlare con lei"

"Non ti ho chiesto di venire qui per parlare di lei, l'ho fatto perché ho un bisogno urgente di dirti delle cose importanti. Vieni qui"

Momo fece quanto le era stato chiesto, fermandosi di fronte all'umana "non mancherò di rispetto a Dracula e forse dovresti fare come me, appoggiarsi a quella statua è come un crimine"

"Non mi importa un accidente delle vostre leggi, lo sai benissimo" stava facendo uno sforzo enorme per rimanere calma e non parlare con durezza "puoi restare lì se vuoi, mi basta essere ascoltata"

"Questo posso farlo, c'è qualcosa che non va?"

Sana inspirò profondamente prima di cominciare il discorso che si era ripetuta più volte durante la mattina "non ci girerò intorno e andrò subito al dunque: ho trovato il disegno del tuo tatuaggio sulla scrivania di Jihyo"

La vampira aveva annuito lentamente "è di pessimo gusto e dovevo essere veramente ubriaca per aver acconsentito a farmi tatuare un simile scempio, mi hanno già rimproverata e vorrei evitare di sentire di nuovo le stesse cose"

"Quello che hai addosso non è un tatuaggio"

"Quindi avevo ragione, devo assolutamente dire a Jihyo che aveva torto marcio" Momo aveva alzato il pugno in una posa trionfante.

"Posso vederlo?"

La vampira si girò per darle le spalle, aspettando pazientemente che la sua amica finisse di guardarle la schiena. Quando la bionda aveva lasciato la presa sulla sua maglietta l'aria era diventata quasi soffocante "perché non parli più?" si mosse velocemente per osservarla e quello che vide le fece uscire gli occhi dalle orbite: nelle mani di Sana c'era un paletto di medie dimensioni.

"Anche se sta scomparendo c'è il rischio che un demone possa controllare le tue azioni e questo ti rende pericolosa per te stessa e per gli altri. Ho sperato con tutta me stessa di essermi sbagliata, ma devo agire per il bene di tutti" la stretta sul pezzo di legno appuntito era quasi disperata.

"Sei impazzita per caso? Non c'è alcun demone che mi controlla" vedersi puntare un'arma da una sua amica l'aveva ferita tantissimo "smettila di guardarmi così, non sembri tu"

Sana sorrise senza allegria "Momo, tu non sai chi sono davvero. Non sei a conoscenza del numero di vampiri a cui ho infilzato il cuore" i suoi occhi avevano perso la loro luce e la sua presenza, seppur evidente dato che la vampira poteva vederla, sembrava essersi annullata.

Fu in quel momento che Momo ebbe ben chiara la situazione "Dahyun ti ha lasciata perché ha scoperto che sei una Hunter, è così?"

"Bingo, sei più intelligente di quanto tu voglia far sembrare" era pronta a scattare in avanti in qualsiasi momento "non credere che non mi dispiaccia, avrei preferito dover uccidere cento vampiri al tuo posto. Questa cosa non ci voleva proprio"

"Sai che non devi uccidermi per forza, anche se il simbolo che ho sulla schiena dovesse essere qualcosa di demoniaco è troppo debole per essere utilizzato. Sta sparendo e sto bene, sono sempre io"

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