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TW: piccola menzione dca, strangolamento

Hermione pensava sempre a Draco.

Non che lo volesse in realtà. O meglio, avrebbe voluto, se il pensarlo non implicasse immaginarlo con il cranio frantumato, con il corpo martoriato, con il sangue rosso scuro che gli inzuppava i vestiti.

Pensava a Rodolphus con la bacchetta contro di lui, i suoi arti in angolazioni strane e le sue urla che squarciavano l'aria.

Pensava ai suoi genitori che facevano un Voto Infrangibile con Rodolphus, che gli consegnavano Draco in una forca, mentre loro scappavano da qualche parte, ricoperti di...cosa potevano volere i Malfoy? Più galeoni? La vecchia gloria?

Aveva mangiato soltanto una cucchiaiata di piselli, prima di guardare lo sformato di patate sul tavolo.

Il suo stomaco si era chiuso. O non era mai stato aperto e aveva fatto passare i piselli nell'esofago in modo coatto.

"Sei dimagrita" annunciò Draco, mentre le serviva lo sformato. La sua mascella era tesa e le sue labbra premute insieme in una linea dura. 

"Ti...ringrazio?"

Hermione guardò lo sformato con disgusto, piluccandolo con la forchetta.

"Non è certamente un complimento" si affrettò a dire. "Ti ammalerai."

Hermione sospirò e si accasciò sulla sedia. Non sapeva cosa dire, perché aveva ragione. Ma non poteva nemmeno mangiare. Si tastò la gola, come se contenesse un blocco, uno sbarramento che impediva al cibo di entrare.

"Io—" guardò il cibo come se l'avesse profondamente offesa. "Non ci riesco. Mi sembra di perdere tempo mangiando."

"Non è una perdita di tempo" la incalzò lui. "Prova. Fallo per me."

Non aveva nemmeno il coraggio di guardarlo in faccia.

Poi sentì la sua sedia stridere sul pavimento e Draco fu seduto proprio accanto a lei. Prese la forchetta e infilzò lo sformato.

Il cibo fluttuò davanti al suo viso e Draco sorrise dolcemente.

"Da brava" sussurrò e lei lo fissò con gli occhi ridotti a due fessure.

"Non parlarmi come se fossi un cane" disse in tono velenoso, ma, nonostante ciò, addentò lo sformato.

"Se finisci tutto il tuo cibo, ti porto al parco più tardi."

Hermione gli diede un pugno giocoso sulla spalla e gli rubò la forchetta di mano. Mangiò lo sformato in silenzio, sotto il suo sguardo attento, mentre lui le accarezzava la mano libera oppure le sistemava i capelli dietro l'orecchio.

Si sforzò di finirlo, ma era vero, si sentiva più debole e stanca e non avrebbe potuto essere molto utile in un combattimento se non riusciva nemmeno a tenersi in piedi.

Quando ebbe finito, si pulì la bocca con il tovagliolo, mentre Draco le versava un bicchiere di vino bianco.

"Draco" esordì, grattandosi nervosamente il braccio. "Io...sono esausta. La mia testa non smette mai di lavorare."

"Lo so" si chinò e la baciò sotto l'orecchio. "Partiremo presto. Prendiamola come una vacanza."

Sapevano che non era una vacanza anche se Draco cercava di persuadere lei - e sé stesso - del contrario. Aveva provato a convincerla quando aveva insistito affinché mettesse in valigia il costume da bagno. Aveva provato a convincerla a rinunciare al suo piano di organizzazione prestabilito quando glielo aveva presentato. Aveva provato a convincerla quando aveva detto che non aveva bisogno di lavorare sulla pozione lì nel momento in cui lei aveva posizionato una decina di libri che Neville le aveva mandato vicino al letto, pronti per essere spediti in Danimarca insieme alle loro cose.

When I fall - dcgeorgiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora