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Quando aprì gli occhi, si sentiva strano nella sua pelle. Come se fosse un'altra persona. Come se avesse bevuto della polisucco del cazzo. La vista era appannata e si strofinò gli occhi una manciata di volte prima che potesse vedere chiaramente.

Pensava di sognare. Pensava che stesse facendo un maledetto incubo. Hermione Granger - tra tutte le persone - era chinata su di lui con un'espressione afflitta sul viso. Sembrava che stesse per piangere.

"Che ci fai tu qui?" Domandò e seppe che il suo viso era modellato sulla sorpresa. Ma non sorpresa nel senso buono del termine.

Prima che potesse guardarsi intorno, lei lo abbracciò. "Oh, Draco."

Sentì il corpo di lei tremare e non passò nemmeno una manciata di secondi prima che lui la scansò via. "Che diavolo fai?"

Lei lo guardò con gli occhi pieni di orrore. "Draco?"

"E da quando questa confidenza? Dove sono?"

Aprì e chiuse la bocca due volte prima di parlare. "Al San Mungo, tu hai avuto un incidente. Non ricordi?"

Un incidente? L'ultima cosa che ricordava era il suo ufficio. Lui che prendeva tranquillamente il caffè nel suo ufficio.

"Non ricordo un cazzo, Granger." Lei sussultò alla durezza delle sue parole. "Hai almeno avvertito qualcuno? Mia madre, ad esempio?"

Granger si portò una mano alla bocca per lo sgomento.

"Sì, sta arrivando. É stata la prima persona con cui ho parlato," la sua espressione si fece vacua. "Vado a chiamare un guaritore" mormorò subito dopo, sistemandosi la sciarpa al collo.

Le lanciò un'occhiata severa alle spalle mentre usciva dalla stanza d'ospedale.

Draco si scrocchiò il collo e si guardò intorno. La sua bacchetta non c'era. Prima che potesse solo pensare di alzarsi da quel letto, un guaritore con Granger alle calcagna si precipitò accanto a lui, una cartella clinica stretta tra le mani.

"Ottimo," sibilò a denti stretti.

"Signor Malfoy" iniziò gentilmente il guaritore. "Le farò alcune semplici domande per valutare gravità della sua situazione."

Draco alzò gli occhi al cielo. "Non mi sembra di avere niente di rotto, non ho dolori, ferite visibili—"

"Lei ha bevuto una pozione obliviosa particolarmente potente, signor Malfoy" lo interruppe il guaritore. "Dall'esame del sangue, sembra sia stata corretta con ingredienti al momento illegali nel mondo magico. Il reparto Auror sta indagando—"

"Io faccio parte del reparto Auror" spiegò Draco. Era un Auror da tre, anzi quasi quattro anni. Il guaritore lo osservò per un secondo e poi scrisse qualcosa sulla sua cartella. Draco guardò Granger in piedi accanto al guaritore. Perché ancora non se n'era andata?

"Sa dirmi che giorno è?"

Draco sbuffò. "Davvero? Questo è quello che deve annotare su quel foglio?"

Granger spostò il peso da un piede all'altro. Draco tenne gli occhi sul guaritore che non aprì bocca, aspettando davvero che lui rispondesse a quella domanda idiota.

"30 aprile 2003," disse e poi espirò bruscamente.

"Già mi ha detto che lei è un Auror," il guaritore si schiarì la gola. "Qualche collega che vuole menzionare?"

"Potter. Harry Potter è il mio partner."

"Molto bene, signor Malfoy," e scribacchiò di nuovo. "Passiamo ai suoi rapporti personali."

Granger espirò e si sedette sul letto accanto al suo. Voleva davvero che lei se ne andasse. Perché doveva parlare di quello con lei qui? Si grattò nervosamente la nuca.

When I fall - dcgeorgiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora