28.

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NA: POV DRACO/POV HERMIONE


Soltanto cinque giorni dopo, quando ritornarono in Inghilterra dopo essersi trattenuti più del dovuto in Danimarca, Draco pensò che la sbronza non gli sarebbe mai passata.

Si sentiva intossicato fino alle ossa.

Avevano guardato i ricordi per cinque giorni. Draco aveva minacciato più volte di fare breccia nel Maniero. Granger cercava di calmarlo. Lui non aveva ascoltato e obbedito a nessuno – nemmeno a suo padre – come stava facendo con lei in quei giorni.

Lei era brava doppiogiochista, aveva notato.

Con lui sembrava razionale e pacata, perfetta per esortare la calma dato che lui non sembrava in grado di gestirsi autonomamente.

La notte, quando sapeva di non essere né vista né ascoltata, dava il peggio di sé.

Il più delle volte si sedeva in bagno a scrivere e a leggere libri. Quando il livello di stress arrivava all'apice, piangeva.

Draco l'aveva osservata dopo aver lanciato un incantesimo di disillusione su di sé. Camminava in punta di piedi fino al bagno degli ospiti. Lì, si rannicchiava contro la vasca da bagno. Poi piegava le ginocchia e ci poggiava la fronte sopra.

Quindi iniziava a piangere.

Non emetteva suoni – Draco pensava che facesse di tutto per non farlo –, solo il più lieve movimento di spalle.

Poi, come se avesse una specie di sveglia, smetteva, si alzava e si lavava il viso.

Quando tornava al letto, Draco la abbracciava. Le baciava le palpebre, il naso, la bocca. Le passava le mani sul corpo, le pettinava i capelli con le dita.

Quando le sue carezze portavano ad una piagnucolosa implorazione da parte sua, facevano l'amore.

Il sesso era molto diverso quelle notti.

Draco non voleva nemmeno pensarlo, ma ogni volta sembrava l'ultima.

Non c'era fretta, non c'erano parole sporche, non c'erano schiaffi giocosi o morsi. C'era invece una aggraziata sincronia che portava spesso ai loro orgasmi simultanei.

Draco pensava che nessuno lo facesse come lo facevano loro. Era troppo perfetto affinché altri due esseri umani lo facessero così. Era una probabilità troppo vacua.

Il sesso si sentiva come amore, nel senso sublimato del termine.

Il sesto giorno, dopo averla analizzata abbastanza, Draco decise di darsi una calmata. Sentiva comunque un'opprimente spada di Damocle sopra di lui. Se avesse sollevato gli occhi avrebbe potuto quasi vederne la punta affilata e luccicante, ma decise di essere ragionevole. Per lei.

Avevano capito una cosa fondamentale.

Entro il cinque luglio ci sarebbe stato un rituale dove lui avrebbe perso un braccio. Se il rituale non si fosse compiuto lui sarebbe morto.

La funzione del rituale si era sintetizza in ben poche righe su una pergamena, che erano per lo più domande piuttosto che risposte.

Sapeva che il Signore Oscuro aveva riottenuto il suo corpo fisico utilizzando una pozione composta, tra gli altri ingredienti, anche da una mano di Codaliscia.

Forse il rituale...

Hermione aveva scartato quella ipotesi. Il Signore Oscuro era morto. Era morto come un uomo e nessuno avrebbe potuto riportarlo in vita.

Proseguivano.

Perché proprio cinque anni?

Nessuno dei due aveva un'opinione valida.

When I fall - dcgeorgiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora