IMLADRIS

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Il libro sulla'Ultima Alleanza che mi aveva chiesto mio padre, ovviamente, era nello scaffale più in alto della biblioteca. Mi guardai in giro ma quella mattina non c'era nessun altro. Glorfindel e i gemelli, gli abitanti più alti di Imladris, erano fuori di pattuglia. Sospirando andai a prendere la scala, cercando di ricordarmi quand'era l'ultima volta che avevo visto uno di loro in biblioteca...lo scorso Yule, se la memoria non mi ingannava. Scossi la testa con un mezzo sorriso: Guerrieri, pensai.

Salii i pioli e raggiunsi il tomo impolverato. Era da un po' che nessuno lo consultava più, chissà perché mio padre ne aveva bisogno.

Scesi cautamente dalla scala ed ero quasi a metà quando la porta della biblioteca sbatté violentemente e una voce urlò: "Lord Elrond!". Sussultai e persi quasi l'equilibrio.

"Glorfindel!" esclamai cercando di rilassare la presa spasmodica con cui stringevo la scala "Mi hai spaventata. Ti sembra il modo di entrare in biblioteca?" lo redarguii.

"Ho bisogno urgente di trovare Lord Elrond!" spiegò concitato "Lo hai visto? Non è nel suo studio e un mezz'uomo ferito necessita di cure immediate".

Alzai le sopracciglia sorpresa: "Se non è nel suo studio sarà con Arwen" suggerii e con un grazie l'elfo dai capelli dorati corse fuori dalla stanza.

"Uhmmm...mezz'uomini fuori dalla Contea, che strano" pensai rimettendo di nuovo sotto la tunica la catenella con il ciondolo che tradiva la mia discendenza che era uscita quando ero sobbalzato sulla scala. Solo pochi lo sapevano, ed era meglio che continuasse ad essere così.

Tornai nello studio che condividevo con mio padre e lasciai il libro sulla sua scrivania, spostando con cura l'arpa che vi era appoggiata sopra. Sfiorai delicatamente le corde prima di sedermi alla mia postazione di lavoro accanto a quella di mio padre. Avevo delle lettere a cui rispondere e alcune questioni organizzative da risolvere: ci aspettavamo un influsso di ospiti a breve. Erano anni che aiutavo mio padre a sbrigare l'immensa mole di lavoro che comportava essere l'assistente di Lord Elrond. Avevo iniziato poco dopo essere arrivata da Valinor con Nana. I primi tempi erano stati difficili, mio padre era ancora tormentato dai fantasmi del passato, ma pian piano le cose si stavano risistemando. La presenza mia e di Nana lo a aveva sicuramente aiutato ed Elrond ci aveva accolte come parte della sua famiglia. Era lui che aveva commissionato il mio ciondolo ed era una della cose che mi era più cara.

Non pensai più al libro fino al giorno dopo quando entrai nello studio di nuovo. Mio padre non c'era ma il libro era rimasto aperto sulla scrivania. Mi avvicinai e lessi un paragrafo: "Isildur decise di tenere l'Unico Anello e, dopo un periodo passato a Minas Tirith, si mise in viaggio per raggiungere il regno di Arnor al Nord. Durante quel viaggio il suo esercito venne attaccato da un grosso contingente di orchi. Isildur perì e l'Anello andò smarrito. I sapienti ritengono che cadde nell'Anduin e da lì si perse nel mare Accerchiante"

Rabbrividii. Sapevo di Sauron e dell'Anello del Potere e sapevo anche che era stato ritrovato. Il mezz'uomo giunto ieri ne era il portatore. Come ne fosse entrato in possesso forse solo Lord Elrond e Gandalf sapevano.

"Altariel" la voce di mio padre che entrava nello studio mi distolse dai miei pensieri "Sono pronte le camere per gli ospiti?"

"Sì Ada" risposi "Arriveranno tutti oggi?"

"Non credo, ma gli esploratori hanno mandato un messaggio: sta per arrivare un uomo di Gondor ed entro sera dovrebbe arrivare anche un gruppo da Bosco Atro"

"Molto bene, vado ad avvisare Lindir" dissi e, dopo avergli dato un bacio sulla guancia, uscii dalla stanza.


L'uomo di Gondor era impotente e massiccio, faceva apparire Lindir ancora più esile, nonostante l'altezza simile.

"Il figlio del sovrintendente?" mi chiese Arwen portandosi accanto a me sul balconcino dal quale tenevo d'occhio l'entrata principale di Imladris.

Il principe dell'IthilienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora