VALINOR

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Ad attenderci al nostro arrivo c'era una vera folla.

Appena misi piede sul molo fui stritolata nell'abbraccio di Ada e Nana.

"Nipote, mi sei mancata" disse poi Nerdanel facendosi avanti e stringendomi forte a sé.

"Mi sei mancata anche tu, nonna" replicai inspirando felice il suo famigliare profumo.

"E così tu saresti nostra nipote. L'ultima volta che ti abbiamo vista eri in fasce" disse una voce dietro di lei e mi ritrovai a fissare due facce identiche. L'unica differenza erano i capell:  uno li aveva leggermente più scuri dell'altro. Non c'era bisogno di presentazioni. Non li avevo mai visti ma sapevo chi erano.

"Ambarussa!" esclamai

"Siamo noi!" esclamarono loro prima di saltarmi addosso in un abbraccio collettivo.

Dopo quella riunione famigliare inaspettata ed esuberante riabbracciai felice Celebrimbor, il mio cugino preferito (anche l'unico, in realtà).

Potei salutare Celebrian dopo anni che non la vedevo e la trovai guarita, impressione confermata dagli occhi di Elrond che scintillavano felici ogni volta che si posavano sulla moglie.

"Spero comunque che noi restiamo i tuoi gemelli preferiti" disse Elladan facendosi avanti occhieggiando gli Ambarussa.

"Ma certo" risi abbracciando lui e il fratello mentre i miei zii lanciavano esclamazioni oltraggiate.

Mi girai per trovarmi davanti tre paia di occhi che guardavano me e la mia famiglia allargata con diffidenza, troppi feanoriani immagino. Per un attimo mi chiesi se dovessi inchinarmi: Oropher e Thranduil erano stati re nella Terra di Mezzo. Fui tolta d'impaccio dalla madre di Legolas che non avevo mai visto: era già partita per Valinor quando lo avevo conosciuto.

"Dovete venire a cena da noi qualche volta" disse "È davvero molto tempo che non ti vedo Legolas e voglio conoscerti meglio Altariel. Sono contenta che Legolas ti abbia trovata"

"Venite domani" disse Oropher "Ho atteso a lungo per conoscere mio nipote, e sarò felice di conoscere anche sua moglie" aggiunse con un sorriso caldo. In quel momento capii da chi Legolas aveva ereditato la dolcezza che lo contraddistingueva.

"Non mancheremo" promisi sorridendo.

Gimli stava ancora conversando con Galadriel. Non gli avevo mai visto quell'espressione beata.

xxx

I primi tempi a Valinor furono intensi. C'erano vecchi amici da rivedere e nuovi da imparare a conoscere. Pian piano scoprimmo chi era tornato dalle aule di Mandos (avevo ancora quattro zii e un nonno da conoscere, quando avevano lasciato Valinor ero troppo piccola per ricordarmeli). L'impresa più ardua fu cercare di staccare Gimli da Galadriel per fargli vedere un po' di Valinor.

La Terra di Mezzo un po' mi mancava, soprattutto mancava a Legolas, ma dopo esserci sistemati in un ala della casa di mio padre e aver stabilito una certa routine andò meglio.

Dopo gli Ambarussa tornarono anche Celegorm, poi Curufin, Caranthir e infine Maedhros. Finalmente conoscevo tutti i miei zii ed essendo l'unica nipote femmina ero coccolata da tutti, sopratutto da Maedhros che era sempre stato molto vicino a mio padre e mi considerava come una figlioccia.

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Quella mattina quando mi svegliai sentii che c'era qualcosa di diverso. Non veniva da fuori...ma da dentro di me. Quando sentii il piccolo, impercettibile guizzo di una minuscola fea contro la mia capii e con un balzo saltai addosso a Legolas che non si era ancora svegliato.

"Cosa?!" esclamò lui mettendosi a sedere di scatto

"Sono incinta!" esclamai abbracciandolo di slancio e baciando la sua faccia sorpresa ma deliziata.

Dopo una celebrazione abbastanza vivace a letto decisi di dirlo anche a Ada e Nana così mi vestii in fretta e mi intrecciai i capelli velocemente. Scesi saltellando dalle scale, il mio ciondolo che ballonzolava, mentre Legolas mi seguiva più lentamente, divertito dalla mia gioia esuberante. Aprii la porta di slancio per finire quasi addosso a un petto che vestiva una tunica rossa con una grossa stella di Feanor ricamata sopra con filo d'oro. Alzai lo sguardo per trovarmi a fissare una faccia che mi ricordava qualcuno anche se non riuscivo a capire chi, come una canzone quasi dimenticata. I capelli erano nero pece e gli occhi due pozze scure in cui brillava la luce degli alberi di Valinor. La mano ancora alzata nel tentativo di bussare alla porta che avevo appena spalancato. Quando vidi Nerdanel sorridere raggiante al suo braccio capii.

"Nonno?" esclamai. 

Il principe dell'IthilienDove le storie prendono vita. Scoprilo ora