Capitolo due

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Il resto della giornata non fu particolarmente interessante e non incontrai più Ashton, però avrei voluto tanto sapere su cosa stava riflettendo sul tetto della scuola e come aveva trovato quel posto.

Io mi ci rifugiavo spesso, potevo scappare da tutto ed essere semplicemente Dianne, una normale ragazza che ama i tramonti e le passeggiate, alquanto banale, lo so.

Ma se togli tutta la stronzaggine, la cattiveria e le cattive cose che ho fatto, rimango solo io e siccome "solo io" non sono abbastanza interessante mi sono ricoperta da una corazza che mi ha reso quello che sono.

Ed era proprio questo il problema di Dianne, non credeva abbastanza in se stessa e questo la portava a non credere nemmeno negli altri, non credeva nelle persone e nemmeno in se stessa e questo forgiava il suo carattere abrasivo. Non si preoccupava dei sentimenti degli altri semplicemente perchè pensava che a gli altri non sarebbe importato dei suoi. Forse lei aveva solo bisogno di incontrare una bella persona tipo Ashton, una persona gentile a cui magari sarebbe potuto importare di lei. O forse no.

Se solo qualcuno fosse entrato  nella testa di Ashton in questo momento si sarebbe perso nel groviglio di pensieri e di emozioni che provava e che non voleva provare. Era incredibile come una persona all'apparenza tanto monotona, poteva rivelarsi così complessa e interessante se la si conosceva meglio. Lui era uno di quei ragazzi che non te li aspetti ma che ti entrano nelle ossa  e poi escono portandosi via tutto con loro  e forse Dianne per una volta aveva trovato pane per i suoi denti. Qualcuno simile a lei? No, Ashton era molto diverso, lui era molto di più di quello che Dianne sarebbe mai potuta essere, solo che lo teneva nascosto dentro di se e non permetteva a nessuno di tirare fuori da lui quel lato  che a lui stresso non piaceva. E Dianne aveva proprio trovato la preda perfetta per i suoi giochini malati.

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Era li seduta in mezzo al prato della sua lussuosa villa con un blocchetto a fogli bianchi estraibili poggiato sulle gambe incrociate ricoperte dai pantaloni di jeans. Erano circa le sei e mezza e a momenti sarebbe tramontato il sole ma lei era ancora li che disegnava qualsiasi cosa interessante che gli capitava a tiro, era un bel passatempo quando non si ha nulla da fare. Dopo aver finito il bellissimo disegno che raffigurava uno scoiattolo che sgranocchiava una nocciola, Dianne si alzò portando dentro il blocchetto e la matita ed uscì infilandosi una felpa più pesante. Ovviamente era diretta al parco dove aveva incontrato Ashton, era una scusa per vederlo?Forse. Era una scusa per sapere a cosa pensava quella mattina? Sicuro.  

Si sedette alla solita panchina e alzando lo sguardo in alto si accorse che anche oggi e per sempre il sole stava calando per poi sorgere il giorno successivo. Ma si accorse anche che non era sola e non gli dispiaceva in quanto  la sua compagnia era Ashton come sempre seduto a fissare un punto indefinito tra le nuvole. Lei colse l'occasione e si sedette di fianco a lui portando le ginocchia al petto e tenendo per un po lo sguardo fisso sul cielo e quando lo spostò sul ragazzo di fianco lo beccò mentre la fissava e sorrise appena per poi parlargli

-Ciao Ashy- disse poggiando la guancia contro le ginocchia ma continuando a guardare verso il ragazzo che poco dopo le rispose

-Ciao Dianne- disse per la prima volta ricambiando il mio sorrise ma sempre con quella sua timidezza caratteristica 

-Ashton ti posso fare una domanda?-disse lei giocando con la sua collanina 

-Dimmi-disse distogliendo lo sguardo da lei, forse aveva paura della domanda che avrebbe potuto fargli, avrebbe potuto chiedergli qualsiasi cosa e questo lo terrorizzava appena perchè di certo non poteva mentirle, lo aveva già fatto una volta e non aveva funzionato

-A cosa pensavi oggi sul tetto-disse lei schietta girandosi per guardare la sua reazione, lui sembrò pensarci su qualche secondo e poi rispose

-A tutto e niente, hai presente quel momento della giornata in cui hai semplicemente bisogno di non pensare a nulla e goderti le grandi domande della vita?- e Dianne conosceva benissimo quella sensazione  e per un momento le sembrò di sentire Ashton così simile a lei

Abrasiveness [a.i]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora