01. Il parco

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Katsuki si rigiró nel letto cercando di frenare quel desiderio che ardeva dentro di lui. Maledizione!
Strinse i pugni mentre quella parola si ripeteva nella sua testa come un mantra.
Non capiva cosa potesse farlo sentire cosí agitato e non capiva nemmeno quel sentimento che gli aggrovigliava le budella.

Si alzó a sedere irritato e un ricordo gli fece capire cosa aveva scatenato quella tempesta dentro di sé: Izuku.

Pian piano i ricordi di qualche giorno prima gli riaffiorarono alla mente, quel giorno dove era leggermente brillo e aveva incontrato Izuku per la strada che portava ai dormitori.

Flashback

Katsuki camminava a zig zag come se qualcuno lo stesse spingendo da una parte all'altra.
Era andato a bere qualcosa per scacciare quegli strani pensieri che gli avevano fottuto il cervello.

Passó davanti ad'un parco giochi e il suo sguardo venne attiratto dalla sagoma seduta su una giostra per bambini. Se ne stava lí seduto, da solo, con la testa tra le nuvole probabilmente, gli occhi chiusi e l'aria spensierata.
La chioma verde oscilló quando un pó di vento gli passó tra i capelli. Arricció il naso, forse per l'aria leggermente fresca che gli toccava il volto.
Katsuki ebbe un sussulto quando l'immagine di due bambini si palesó davanti a lui, si strinse nelle spalle e tremó a causa di quel ricordo. Si passó una mano tra i capelli chiedendosi il motivo per il quale aveva rimosso una cosa cosí preziosa dalla sua mente.
Puntó di nuovo le iridi cremisi su quella figura illumintata dagli ultimi raggi di sole e si chiese: vado o non vado?
Mise le mani nelle tasche del suo giubbotto rosso e si diresse verso l'altra figura a passo deciso.

Quando si ritrovó faccia a faccia con lui si diede dell'idiota, ma nonostante questo si sedette dall'altra parte del dondolo a due posti facendo sollevare di poco il verdino che ora lo guardava stupito.
Katuski lo guardó, i suoi occhi erano piú chiari grazie alla luce che batteva sul suo viso.
Il suo volto era tirato in una smorfia indecifrabile e le sue labbra erano leggermente schiuse.
Izuku si diede una leggera spinta facendolo alzare verso l'alto, Katsuki fece lo stesso quando i suoi piedi ritoccarono il suolo.
Continuarono a dondolarsi, su e giú, su e giú, su e giú mentre pian piano sul viso di Izuku si formava un sorriso bambinesco.

"Kacchan..."

Izuku si fermó a metà come se non volesse dire qualcosa di sbagliato.

"Continua pure, oggi non sono in vena di discutere"

"Sei... Ubriaco vero?"

Katsuki guardó altrove a annuí lievemente.
Poi riposó lo sguardo su Izuku per poi fare pressione sul pavimento e darsi la spinta per farlo risalire in alto.

"Nonostante io sia brillo so che non volevi chiedermi questo... Sputa il rospo"

"Mmh, ti ricordi di questo posto?... Di noi da bambini quando venivamo qui per giocare insieme?"

Katsuki sorrise lievemente e fece un cenno positivo con la testa. Era il loro posto preferito.
Izuku amplió il suo sorriso e si diede un'altra spinta.

"Tu... Mi odi Kacchan?"

Katsuki si fermó con le ginocchia piegate per ridarsi la spinta e lo guardó.
Non lo odiava e cazzo ora che si dondolavano a vicenda aveva realizzato quanto gli mancava tutto quello.

"N-Non c'é bisogno che mi dici di si solo perché ti faccio pena, ho capito che noi non-"

"Apri le orecchie perché se ti sto per dire questo é grazie all'alcool"

Izuku assunse un'espressione carica d'ansia e strinse la presa sulla sporgenza in legno della giostra.

"Cazzo se mi manca tutto questo Izuku, ho realizzato troppo tardi quanto tu mi mancassi e... e dio se mi odio per averti odiato e trattato di merda.
Tu, forse, sei l'unica persona che mi sia stata realmente vicino e quello che dovrebbe odiarmi dovresti essere tu.
E se ancora non l'hai capito, no Izuku, non ti odio"

Il silenzio caló, non c'era piú un rumore, nessun fruscio, nemmeno il lieve cigolare della giostra. Kastuki, per lo meno non sentiva piú nulla, sentiva solo il battito del suo cuore che era accellarato a dismisura.
La giostra riprese a fare su e giú quando Izuku si riedede di nuovo lo slancio in avanti.
I suoni ritornarono e a quel cigolio si aggiunse anche il respiro spezzato di Izuku.
Katsuki alzó lo sguardo, che da quando aveva iniziato a parlare, lo aveva tenuto rivolto verso le sue scarpe bianche.
Tremó un pó e guardó il volto di Izuku, le sue mani erano ancora aggrappate a quel pezzo di legno, il suo corpo veniva scosso dai singhiozzi mentre i suoi, che teneva chiusi, erano ricolmi di lacrime, il suo naso e le sue guance erano diventati rossi.
Qualcosa scattó in Katsuki e scese dal dondolo, si avvicinó al verdino e gli prese il mento con due dita, a quel gesto Izuku aprí gli occhi pieni di lacrime e lo guardó.

"Non ti faró piú piangere"

Katsuki si sporse e lo abbracció, non gli importava se il suo orgoglio in quel momento era "crollato" perché lui non era lucido e voleva godersi quel momento di confusione per dire la verità.
Sentí le dita di Izuku arpionarsi alla sua maglia per poi stringerla e Katsuki si beó sia di quel calore che del profumo che emanava il verdino: pesche sciroppate.

Katsuki istintivamente portó una mano tra i suoi ricci verdi e l'altra rimase attorno il suo fianco.
Izuku smise di piangere e si accoccolò tra le sue braccia.
Rimasero cosí per un pó e quando Katsuki si scostó dal suo collo incroció lo sguardo del verdino.
Rimasero entrambi imbambolati e Katsuki si mosse un di piú verso Izuku che fece lo stesso e quando i loro nasi erano ormai vicini e le loro labbra a un passo dal toccarsi il telefono di Izuku squilló, interrompendo la magia, Katsuki si allontanó e stessa cosa fece il minore.
Il biondino infiló le mani nelle tasche del giubbotto e se ne andó mentre la voce di Izuku che parlava al telefono si fece sempre piú lieve.

Quando si ritrovó fuori dal parchetto si strinse nelle spalle e subito dopo venne affiancato da Izuku. Entrambi camminarono fino ai dormitori spalla contro spalla immersi nel completo silenzio.

Fine flashback

Katuski si portó una mano tra i capelli già scompigliati e si chiese il motivo per il quale stava per fare una cosa del genere. Fino alla fine diventeró pazzo, no che dico, io sono pazzo... ma di lui, e forse lo sono anche da troppo tempo ero solamente troppo accecato dall'orgoglio e dal rimpianto per rendermene conto del tutto.

Buonasera!
Ho deciso, dopo tempo, di portare questa storia sul mio profilo.
Era nelle bozze da non so quanto e finalmente l'ho conclusa.
Cosa ne pensate? Katsuki è perdonato? in fondo era solo troppo orgoglioso per rendersi conto di aver fatto una grandissima cazzata (scusate il francesismo :p)
Al prossimo capitolo
Noemi S.

Memories - The five places where...Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora