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In quel lasso di tempo che aspettavo che la porta si aprisse e che vedessi entrare mia madre, preoccupata dopo essere sicuramente stata avvisata dall'ospedale, chiusi gli occhi e ripensai a Charles.
Alle nostre mani che si stringevano, semmai io stringe lui forse anche troppo a causa del dolore, alla sua macchina che inseguiva l'ambulanza mentre mi portava in ospedale. Poi il vuoto i miei occhi non lo videro più e le mie mani non avevano nessun contatto con le sue, il vuoto mi pervase ancora al pensare di tutto questo.

Sentii la porta aprirsi ma non aprii gli occhi, troppa paura di vedere sua madre come avrebbe reagito a tutto questo.
Sentivo il rumore dei passi avvicinarsi e poi una mano sfiorarmi il braccio.
Quel tocco però non era di certo quello di sua mamma quello lo avrebbe riconosciuto all'istante. Anche se quello che ora la stava sfiorando non le sembrò nuovo, la conosceva già quella sensazione.

Aprii gli occhi lentamente e si trovò l'ultima persona che poteva immaginarsi, Charles.
Due occhi verdi preoccupati la stavano fissando e tutto questo sapeva che non sarebbe finito bene.
-ah sei sveglia, pensavo dormissi - disse Charles
- no, semplicemente non volevo vedere l'espressione di mia madre quando sarebbe entrata, ma a quanto pare non sei lei- rispose lei -e menomale- penso
-ecco a proposito mi hanno chiesto se conoscevo un famigliare per avvisare dell'accaduto, ma ovviamente non avevo nessun contatto- disse Charles
-tranquillo, meglio così non ho voglia di sentire le grida di mia madre ora, la chiamerò quando avrò più informazioni- rispose lei

Lui la fissò intensamente negli occhi, fino a quando non fecce in espressione come se si fosse dimenticato qualcosa.
- comunque piacere Charles-
-piacere Chiara- disse allungando la mano
Mentre lui le la stringeva lei disse tutta di un fiato - e comunque so chi sei-
- ecco e sapendo il mio lavoro e il fatto che ti ho appena investito non avrò di certo fatto bella impressione-
- esatto, un pilota che va così forte dovrebbe avere un po più di riflessi e quando non va su una macchina di formula 1, magari guidare anche un po più piano- disse Chiara
- hahhhaha hai ragione- rispose Charles

Ci fu un lasso di tempo dove nessuno parlo lui con fare preoccupato chiese - ti hanno già detto cosa ti faranno?-
-si, nella sinistra ho preso una storta quindi sicuramente dovrò mettere un tutore, mentre nella destra è più grave ho una frattura e dovranno ingessarlo- Chiara mentre lo diceva abbasso gli occhi sulle sue mani- il tempo per questa gamba potrebbe essere più lungo- gli scese una lacrima che prontamente asciugo per non farla notare a Charles.

Lui non si fece scappare nulla e si alzò prontamente dalla sedia dove si era seduto in quel lasso di tempo in silenzio e si avvicinò a lei.
-sono proprio un coglione- questa frase detta da Charles fece nascere un piccolo sorriso sulla bocca di Chiara.

Spazio autrice
Scusatemi per il capitolo corto ma è di passaggio.
Se vi sta piacendo la storia fatemelo sapere!!
Alla prossima😘

Forse era destino - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora