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Alla fine sua madre era arrivata con tutto il necessario per il lungo ricovero che avrebbe dovuto fare Chiara e dopo una chiacchierata con il dottore e un lungo saluto alla figlia se ne andò, il giorno dopo sarebbe dovuta partire per un mese circa per questioni di lavoro.
Sua madre era volontaria da quando era giovane doveva andare a fare proprio quest'ultima cosa in Africa.
A Chiara piaceva un sacco il lavoro della madre e da piccola aveva pure sognato di diventare come lei, ma ben presto cambio idea e ora in realtà non aveva bene in mente cosa fare del suo futuro.
Sapeva solo che sarebbe sicuramente stata un mese tutta sola soletta in quella stanza senza visite da nessuno.

E Charles? Non poteva più contattarlo se non da Instagram.
Non aveva nessun recapito per contattarlo. Che poi per lui tutta questa situazione sicuramente sarà solo un ricordo e non ci sarebbe nessun motivo per cui lui l'avrebbe potuta contattare e viceversa...

Qualche giorno dopo...

Era ormai domenica, quarto giorno che era rinchiusa lì dentro e già non ne poteva più.
Da qualche ora era finita la gara di Formula 1 a Imola.
Non l'aveva guardata però gli era capitato di vedere qualche post di Instagram e a quanto pare per Charles non andò molto bene. Tra le frasi più ricorrenti nei post c'era:
"Disastro per la rossa"
"In casa la Ferrari fa flop"
"Troppa fame di vincita per il predestinato"

A Chiara gli dispiaceva veramente tanto per come era andata la gara e soprattutto per Charles che dalla chiacchierata mentre aspettavano la madre, gli aveva detto che avrebbe sperato di salire a podio a Imola per far felice tutti i tifosi Rossi .

Erano le 20 quando sentì bussare alla porta, si tirò su pronta per prendere il giro di medicine che la aspettavano.
-Posso?- disse l'infermiera
-Certo-
-ecco qui le medicine e poi aspetta che dovrebbe arrivare un infermiere per portarti un altra cosa-
-ehm.. okay- disse per perplessa
Fanno sempre così fanno duemila giri per portarmi le cose, non potrebbero fare solo un giro.

Poco dopo come previsto poco dopo bussarono alla porta di nuovo.
Ero girata di schiena e la porta non riuscivo a vederla.
-Entri pure- dissi senza girarci
Non sentii proferire parola e allora guardai il riflesso della finestra, ma quello che vidi mi sembro talmente strano che mi girai.
Quello che mi trovavo davanti era un mega peluche è una persona che lo teneva che sembrava essere l'infermiere che la sua collega diceva che doveva arrivare a portarmi una cosa.
-Un peluche?- dissi all'uomo ancora nascosto dietro al peluche
-si perché non ti piace?- rispose la persona dietro che mostro la sua faccia solo in quel momento.
Chiara rimase stupita da quello che si trovava davanti. Era Charles la persona che pensavo fosse l'infermerie era lui.
-charles? Certo che mi piace- dissi- solo che non mi aspettavo fossi tu, mi aspettavo l'infermiere-
- ecco potrei aver corrotto l'infermiera di prima a dirti così per farti una sorpresa hahaah- rispose charles
-grazie veramente, non dovevi, oggi hai pure fatto la gara-
- volevo venire anche gli altri giorni ma il gran premio mi ha inglobato e non riuscivo, quindi mi ero ripromesso che domenica sarei venuto a trovarti-
- non ho visto la gara, però ho letto in giro, vuoi parlarne?-

Spazio autrice
La storia vi sta piacendo? Fatemelo sapere
Al prossimo capitolo😘

Forse era destino - Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora