Prologo

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Ci risiamo.

-Mayyy! Muoviti o perderemo il volo!-
La voce urlante di mia madre trapassa le pareti della casa giungedomi chiara e limpida.

-Arrivo!- sbuffo sonoramente lasciando cadere le braccia lungo i fianchi.

Il mio riflesso nello specchio mi scruta disinteressato: le occhiaie violacee sembrano voler arrivare al suolo e i miei capelli arruffati implorano di essere raccolti.

Mi cade l'occhio sulla collana che porto e istintivamente la accolgo con la mano. Accarezzo la pietra verde sfiorando con le dita i fili argentei che la ricoprono e una lacrima mi riga il volto finendo dritta dritta sul pavimento.

Va tutto bene May.

Mi do una sistemata e raggiungo mia madre al piano di sotto, trovandola seduta sulla valigia cercando di chiuderla.

-Oh, vedo che ce l'hai fatta! Andiamo, siamo in terribile ritardo- spalanca la porta trascinando tutti i nostri bagagli fuori.

In realtà siamo in anticipo di due ore, ma non dico nulla per cercare di non velocizzare il processo di esplosione che è stato innescato in mia madre questa mattina.

Così afferro la mia piccola valigia quasi vuota e prima di varcare la soglia do un'ultima occhiata alla casa.

I ricordi che pullulano al suo interno mi sfrecciano veloci davanti agli occhi nella frazione di dieci secondi.

A presto.

Il tempo tra le ditaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora