era una sera come altre, e il giovane Jimin stava tranquillamente sul divano intento nel finire un documento importante dato dal lavoro per il giorno dopo, mentre il suo compagno Yoongi finiva di mangiare.
la loro relazione non era delle migliori, Jimin spesso cadeva in oblii profondi di depressione e non usciva dalla sua camera per giorni, facendo a meno del cibo, e Yoongi dopo molteplici volte si era stancato dei fallimenti nel convincere il minore ad uscire. d'altro canto Yoongi aveva crisi aggressive e perdeva la testa, finendo per fare del male al più piccolo, ma poi il maggiore se ne andava in locali a sbronzarsi per dimenticare l'accaduto.
quella sera l'instabilità mentale di Yoongi non era delle migliori, infatti si era inchiodato sulla sedia della cucina a stringere i pugni fino a farsi diventare le nocche bianche.
Yoongi fin da piccolo aveva subito violenza domestica da parte dei suoi genitori adottivi, i quali lo avevano accolto come un principe e trattato come una merda.
i suoi genitori biologici lo avevano abbandonato a sei anni dopo che scoprirono che il bambino faceva fatica a relazionarsi con gli altri, loro volevano un figlio perfetto, uno studente modello, un ragazzo prodigio, non un bambino che non riusciva ad avere un posto fisso nel mondo senza che glielo rubassero.
il ragazzo così, sin dalle piccole età, aveva avuto attacchi di panico e incontrollabili crisi dovute all'abbandono da parte della società.il maggiore stava giusto ripercorrendo tutte le indimenticabili e terribili avventure che aveva vissuto nel periodo scolastico, quando una figura entrò in cucina e si diresse verso il frigo.
<ah ora non mi rivolgi neanche un cazzo di sguardo?> disse Yoongi senza controllo della propria mente
<scusami, Yoon, non lo farò più...> rispose il minore sempre intimorito
<hai sempre detto così, ma non sei mai cambiato>
il maggiore spinse con violenza il bicchiere di vetro pieno d'acqua giù dal tavolo, provocando un sonoro rumore.
<Yoon, ti prego, calmati...>
<oh davvero? ora mi dici anche cosa devo fare?>
<non intendevo quello...>
Yoongi si alzò e prese un frammento di vetro, dirigendosi vero Jimin che intanto non aveva il coraggio di alzare lo sguardo.
<lo sai che ti odio tantissimo, piccolo?> disse il maggiore passando il pezzetto tagliente di vetro su tutto il braccio scoperto del minore
<I-io no, Yoon, io ti a-amo, ma ti prego pensa a-a cosa stai facendo> disse il più piccolo immobile, sentendo che il vetro stava affondando sul suo braccio, provocando un piccolo graffio
il minore era come impotente quando c'era Yoongi, non riusciva a muoversi e quindi non scampava dalle torture dell'altro. Jimin sapeva che avrebbe amato per sempre quell'uomo, nonostante tutto il dolore sia mentale sia fisico che gli provocava.
<ancora non capisco come io abbia fatto ad innamorarmi di uno come te...> questa volta il più grande posò le labbra sulla spalla dell'altro, tracciando una linea con il vetrino sulla guancia altrui
il minore lasciò che le lacrime lo travolsero, facendo di lui uno stupido manichino senza vita. rimpianse i tempi in cui erano una coppia felice e senza problemi, e poi ripensò a che orrore erano diventati ora.
Yoongi intanto continuò a baciare la pelle gelida dell'altro, affondando il vetro nel suo viso con violenza, facendo scendere una goccia di sangue che gli finì all'interno nella maglietta.
dopo avergli prodotto un succhiotto violaceo si allontanò, portando il frammento sporco di quel liquido rosso lontano dal viso segnato dell'altro.
Jimin si toccò la guancia tagliata e poi si guardo le dita macchiate di sangue, per poi tirare su col naso e asciugarsi le lacrime.
l'altro invece, non curante del suo compagno, si staccò e si guardò la mano insanguinata: aveva stretto così tanto il pezzo di vetro che si era provocato da solo ferite di cui non se ne era neanche accorto.
<o-oh Yoon... v-vieni con me, ti aiuto> disse poi il minore vedendo le condizioni della mano altrui
il maggiore non disse niente e si fece portare in bagno, lasciando che il più piccolo gli disinfettasse la ferita.
Jimin poi penso alla sua di ferita, dando di tanto in tanto un'occhiata all'essere di fianco a lui, che sembrava fosse entrato in uno stato di trans.<Y-Yoon, stai bene?>
Yoongi annui e fece un piccolo sorriso, quasi impercettibile, così Jimin gli prese la mano amorevolmente, uno degli errori più grandi della sua vita.
il più grande sussultò al tocco tanto estraneo e si alzò di scatto, mandando uno sguardo di odio puro verso il minore.
in seguito quest'ultimo si allontanò lentamente senza dargli le spalle, ma Yoongi lo bloccò al muro e gli sferrò uno schiaffo assestato.<Y-Yoongi... v-vattene!>
<tranquillo, non tornerò così presto>
e così il maggiore se ne andò, lasciando il povero Jimin solo con i suoi pensieri e con il suo dolore.
STAI LEGGENDO
VIRALE [Yoonmin]
Fanficuna serie di brevi oneshot ispirati alla canzone di Matteo Romano "virale" TW: linguaggio rude, riferimenti a traumi infantili, autolesionismo, aggressività, riferimenti al suicidio, scene di stupro, scene di sesso @singularsatvrn's work