Parte II

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È una storia mia e di pura invenzione
Tutti i diritti sono riservati.
Il contenuto di questa storia non può essere copiato, riprodotto, pubblicato o modificato perché appartenente all'autrice, se non dopo autorizzazione affermativa della sottoscritta.

Vi prego di non lasciare commenti offensivi e maleducati sulla sessualità dei protagonisti, sull'autrice, sui lettori;
Per il resto spero vi piaccia e vi emozioni come ha emozionato me scriverla.
That's all folks, buona lettura!
😉

Le labbra di Harry e la sensazione della barba incolta a sfiorargli l'inguine...
E poi ancora le sue mani a tenere le gambe del riccio avvinghiate, spingendosi in lui sempre più a fondo...
E i gemiti di Harry sulle sue labbra, mentre gli dice 'di più... Lou... ancora', tirandogli i capelli sulla nuca...
Louis sa che sta sognando o meglio una parte di sé lo sa, sente caldo e spinge il lenzuolo con i piedi. L'altra parte di sé 'sente' tutto come se fosse vero, la pelle di Harry che si arrende nelle sue mani, i suoi gemiti, la sua bocca... Louis inizia a strofinare la sua erezione sul materasso.
Poi si volta e quando prende il suo membro in mano è ormai in dormiveglia... e la frustrazione, il senso di solitudine e poi la rabbia nei confronti del riccio, prendono il sopravvento, lo colpiscono allo stomaco come un pugno. E anche la razionalità.
Apre gli occhi di colpo - maledetto Haz! - pensa, è mattino nella sua stanza e il sogno è spezzato dalla realtà. E - no! - pensa - non mi masturberò come un 15enne, stai buono TU! - si dice - e poi scoppia a ridere da solo, perchè parlare con il suo pene (anche con il pensiero!) non è la cosa più sana mentalmente. Così si alza e si butta di corsa sotto la doccia, pensando all'effetto che ancora ha quel ragazzo su di lui, alla chiacchierata di ieri, che era stata bella ma strana. Come se veramente H sentisse la sua mancanza e volesse dirglielo in tutti i modi.

~

Il risveglio 'particolare' non aveva aiutato a placare il suo mal di testa, e si sente stanco pur avendo comunque riposato bene.
Quando Oli bussa alla sua porta, Louis ha appena rinunciato a fumare una sigaretta, non si sente benissimo e non vuole peggiorare la situazione.

"Buongiornoooo star!" - lo travolge il rosso con un tono di voce troppo alto per la testa di Lou, e probabilmente lo capisce.
"Cosa hai? non ti senti bene?" dice.
"...mhmm... non so, diciamo solo che tutto il discorso che mi aveva fatto Helene su altitudine, ossigeno e stress della voce inizio a capirlo..."
"Ok, mi attivo subito, aerosol e ossigeno in arrivo per te!anche gli altri si sentono 'scombussolati' penso faremo venire un medico tanto per stare tranquilli, hai dormito bene?"
"si si... ma ho solo mal di testa. Alla fine ho parlato con Harry, mi ha chiamato ieri sera, e niente... abbiamo chiacchierato del più e del meno..." - gli dice semplicemente.
"ma!?!perché sento che c'è un MA?!" Oli lo guarda fisso negli occhi e Louis pensa a quanto il suo amico lo conosca bene.
Pensa anche che non ha voglia di parlare di Harry e soprattutto dell'effetto che ha su di lui, così dice:"niente 'ma!', nessun 'MA!' abbiamo chiacchierato e basta..."
"Oook!faccio finta di crederci se vuoi questo" dice l'amico e "si ti prego!" dice Louis.
A questo punto - pensa Louis - è inutile fingere con Oli, cosa dovrei dire poi?che H mi sembrava strano?e quando mai abbiamo una conversazione normale?!io&lui... mhmm!

"Grazie, amico!dunque come siamo organizzati oggi?" dicendo questo si affaccia al balcone della camera e subito viene travolto da una folla urlante, saluta come è giusto fare per poi tornare in stanza.
"ma da che ora sono lì sotto...?!" dice.
"penso da stamattina presto... Rock Star!"
"la smetti di prendermi per il culo?non chiamarmi così!" dice sorridendo.
"Ok ok... allora i ragazzi Matt, Michael e Isaac e qualcuno della crew, come ti dicevo si faranno visitare e forse faranno aerosol, qualcun altro se si sente bene al massimo si rilassera' a bordo piscina ma comunque l'ordine dai piani alti è riposo per tutti e tutti in camera, come quando eravamo in gita a scuola!"
"Amico ma tu come ti senti... non te l'ho neanche chiesto..." dice Lou.
"Tranquillo, mi sento solo un po' rincoglionito!" risponde Oli ma il secondo dopo in cui parla capisce che aveva servito al suo amico 'un tiro a porta vuota' per dirla in gergo calcistico! E infatti...
"Vabbè Oli - dice Louis, mettendogli una mano sulla spalla - allora stai come sempre amico!" e gli sorride.

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