Ricominciare da zero

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Raito era venuto a sapere dell’incidente è adesso si sta dirigendo con la moto a tutta corsa verso l’ospedale.

Quando arriva si toglie il casco e corre verso la segreteria.

-mi scusi, mi sa dire…dove si trova la ragazza che tre gironi fa ha avuto un incidente stradale? Chiede affannato.

-certo, si trova al secondo piano, stanza 301. Dice la signorina.

-grazie. Dice Raito e scappa verso le scale, quando arriva apre di colpo la porta e quando entra spalanca gli occhi, le bende ricoprivano la testa e metà volto della mora, il resto non si può dire essendo che il corpo è coperto da una maglietta.

La mora sentendo la porta aprirsi, gira lo sguardo è vede un ragazzo che la guardava con gli occhi spalancati, ma non sa il perché, ma aveva la sensazione che lo aveva visto da qualche parte.

Raito si riprende e si siede vicino alla mora e gli chiede.

-come stai?

-bene. Dice la  ragazza.

-capisco. Dice sospirando.

-scusi ma….lei chi è? Chiede guardandolo negli occhi, lui di risposta li spalanca, ma poi li socchiude capendo la situazione.

-sono Raito Sakamaki…….tuo fratello. Dice accarezzandogli la testa.

-mio….fratello? chiede la ragazza confusa e il rosso annuisce.

-ora devo andare, ma verrò ogni giorno a farti visita, promesso. Dice uscendo e lasciando la ragazza sola.

È passato un mese da quando c’è stato l’incidente, Simona aveva recuperato una piccola parte della sua memoria, ovvero il suo nome e quanti anni aveva, Raito, da come promesso, veniva ogni giorno a farle visita e oggi la rimetteva.

-allora, sei contenta di uscire da qui? Gli chiede raito sorridendo.

-molto, non so perché ma provo fastidio a stare qua dentro. Dice sistemandosi il colletto della camicia che gli ha portato raito, Simona, porta un jeans blu e una camicia marrone e delle vans nere.

-bene, possiamo andare. Dice Raito prendendo la piccola borsa e uscendo dall’ospedale e dirigendosi verso una macchina, Simona appena vede la macchina spalanca gli occhi, è una macchina modificata verde con dei disegni sugli sportelli è il cofano nero, si capiva benissimo che quella macchina veniva usate per le corse illegali.

-allora?......Sali? chiede raito guardandola e la mora corre verso il lato del passeggiero e entra….

Quando arriva e scendono dalla macchina entrano in una villetta a due piani.

-sopra a sinistra c’è la tua camera. Dice raito e la mora sale le scale e quando apre la porta rimane a bocca aperta, la stanza è di un colore rosso sangue, ha un letto attaccato al muro sulla destra della porta, mentre di fronte ha una porta finestra che porta ha un terrazzato, di fronte al letto c’è una scrivania e un armadio, sulla scrivania c’è un computer portatile nero, quando gira lo sguardo è vede il letto, vede un orso gigante in versione naturale e un piccolo lupo grigio sulla testa, le coperte erano nere con disegni tribali e sopra il letto vede diversi poster e anche molti disegni sempre sullo stesso soggetto: il lupo.

Flashback

-amore ma…non ti spaventa il lupo? chiede una voce femminile…

-mi spaventa? Ti sbagli, il lupo e la cleatula più bella che ci sia hahahahah.

Fine flashback

Simona fa cadere la borsa a terra e si tiene la testa con sguardo dolorante, “che male” pensa accarezzandola.

Dopo due ore

Simona ha appena finito di sistemare le sue cose e scende le scale in tempo per sentire un ottimo odorino, pasta, panna e salmone.

-che buon odore. Dice andando verso la cucina e vedendo raito ai fornelli, ma vede che era un po’ in difficolta e si mette a ridere rumorosamente e lui vedendola fa il finto broncio.

-ma dai, è la prima volta che cucino, un po’ di pieta. Dice prendendo due piatti e mettendo la pasta .

Dopo mangiato i due si mettono sul divano a guardare un film horror “the grudge”, dopo i film i due vanno a dormire.

Un ora dopo…

Simona non riusciva a dormire per la paura.

-non posso andare da lui, sembrerei una bambina……ma chi se ne frega. Dice alzandosi e prendendo il cuscino.

Intanto Raito era nella sua stanza a fare finta di dormire, era un vampiro insomma, di certo non poteva dormire la notte, ma un bussare alla porta lo distoglie dai suoi pensiero.

-avanti. Dice e dalla porta entra Simona con una maglietta che le arrivava a mala pena le cosce e vede che aveva tra le mani il suo cuscino.

-ecco, fratellone, io…..bè….dice imbarazzata.

-vorresti dormire con me vero? Chiede alzando il busto è facendo vedere che era a petto nudo, la mora rossa annuisce e lui si sposta facendole spazio, la mora si sdraia accanto a lui col sorriso e si addormenta subito, raito le mette un braccio sotto e l’attira a lui facendole appoggiare la fronte sul suo petto mentre con l’altra mano le accarezzava la guancia, “fratellone” ripensa con lo sguardo serio e triste.

-E si, mi sa tanto che dovremo ricominciare da zero. Dice e dopo un po’ si addormenta anche lui…



chiedo scusa per l'attesa ma tra la scuola e i compiti si trova poco tempo per scrivere

Diabolik LoversDove le storie prendono vita. Scoprilo ora