Al supermercato

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Purtroppo, quella giornata libera, Elena l'avrebbe passata solamente con Simone dato che Manuel aveva un'importante riunione di lavoro.
Aveva preferito rinunciare a quella giornata libera in modo da poter essere presente il giorno del compleanno di Elena, che si avvicinava sempre di più.
Ma non riusciva a darsi pace pensando di aver dovuto rompere la tradizione, pensando di aver lasciato da soli Elena e Simone in quella giornata che, solitamente, era tutta dedicata a loro.

Ma sia Simone che Elena capivano quella piccola eccezione, sapevano che gli imprevisti capitano e che avrebbero comunque recuperato il tempo perso in un secondo momento.

«Ciao amore de papà, ci vediamo stasera, mh?» Manuel stringeva forte tra le sue braccia la piccola Elena ancora in pigiama

«Buon lavoro papi» disse lei dandogli un dolce bacio sulla guancia

«Faccio di tutto per liberarmi il prima possibile» disse prima di alzarsi in piedi e guardare Simone

«Tranquillo papà M, io ed Elena abbiamo tutto sotto controllo» disse sorridendo

Manuel annuì, si sentiva come quando da bambino era costretto a dover lasciare casa sua per andare a scuola.
La situazione era la stessa ma lui non era più un bambino e a scuola, adesso, ci lavorava.

«Ti aspettiamo» disse Simone appoggiandogli una mano sul fianco per avvicinarlo a sé «Buon lavoro papà M» disse dopo avergli dato un dolce bacio sulle labbra

«È peggio de 'na tortura» sussurrò sulle labbra di Simone

«Dai, torni dopo pranzo. Passa presto»

«Seh» sospirò «Stacce tu chiuso dentro 'na stanza co' quei pazzi dei colleghi mia che nun vedono l'ora d'organizzà il programma per l'anno nuovo in modo inaccettabile solo pe' fà soffrì i ragazzi»

«Vabbè ma fortunatamente tu sei presente e puoi aiutarli» Simone sistemò il colletto della polo che indossava

«Ce provo» aprì la porta d'ingresso e, dopo aver dato un altro bacio a Simone ed Elena, uscì di casa a malincuore

«Papà M era triste» disse Elena prima di incamminarsi verso la sua cameretta, Simone le andò dietro

«Un po'» ammise Simone sedendosi ai piedi del letto su cui Elena si era rifugiata, portandosi le ginocchia al petto «Sai che facciamo adesso?» disse Simone ed Elena scosse la testa «Adesso papà S ti prepara la colazione, poi ci laviamo, ci vestiamo e andiamo al supermercato per comprare tutto ciò che serve per preparare una torta a papà M e farlo sorridere quando torna, ti va?» Elena annuì sorridendo «Se la merita una torta per essere andato a lavoro anche oggi, no?»

«Sì, così non è più triste» Elena si mise in ginocchio accanto a Simone «Compriamo anche un lecca lecca per me?»

«A questo ci pensiamo dopo»

«E dai, papi» lo tentò

«Mangi sempre tante caramelle quando vai a casa dei nonni, non va bene Elenuccia» scosse la testa

«Uffa» sospirò, sapeva che con papà S il trucco delle manine giunte non funzionava

«Dai, non mettere il broncio. Andiamo a fare colazione» le fece il solletico sotto le ascelle per farla ridere e, fortunatamente, ci riuscì

«Con la nutella?»

Simone sospirò e dopo averla presa in braccio annuì «Con la nutella» almeno quello doveva concederglielo

***

Dopo essersi lavati e vestiti, andarono al supermercato.
Elena aveva tanto chiesto di potersi sedere sul sedile anteriore, accanto al suo papà, ma Simone glielo negò, spiegandole che è pericoloso pure se indossa la cintura, che lei è ancora piccina per potersi sedere lì davanti.
La piccola, fortunatamente, capiva sempre le motivazioni che spingevano papà S a negarle qualcosa ma a volte desiderava fosse più permissivo come papà M, lui le permetteva qualsiasi cosa - ma mai nulla che la mettesse in pericolo.

Giornata libera || Simone x Manuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora