6: NEVER cover his face.

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"Aspetta, fermati! Fermo!" ansimò Eve, quando le sue ginocchia cedettero e crollò in ginocchio, sostenuta a malapena da Evra, il quale la esortò a rimettersi in piedi con uno strattone deciso.

"Che diavolo fai? Dobbiamo uscire da questa casa!"

Ma Eve non poteva andarsene. Scosse la testa con decisione e la sua chioma color fuoco al tramonto danzò ai lati del suo viso, nel momento in cui chiudeva la mano a pugno, liberando il polso dalla presa del ragazzo.

"Non me ne posso andare così."

Evra la guardò come se avesse perso la testa, poi la afferrò di nuovo, spingendola verso la porta d'ingresso aperta.

"Lasciami!"

"Cammina, muoviti!"

"Ho detto di no!" si divincolò Eve, facendo spazientire Evra, che la afferrò per le spalle spingendola contro la parete rivestita della sala, senza darle più modo di svincolarsi.

"Stava per stuprarti, te ne sei resa conto o lo shock ti ha fatto perdere la testa? Cazzo, svegliati, Eveline!"

"Ha preso la mia sorellina." riuscì a rispondere Eve, sforzandosi con tutta se stessa di fare in modo che le parole dure di Evra non le riportassero alla mente il ricordo di quel corpo massiccio e imponente che la schiacciava contro il materasso, tenendola stretta a sè e impedendole ogni via di fuga. "E non so cosa le abbia fatto, né dove l'abbia nascosta. Prima che tu arrivassi, mi ha minacciata. Diceva che se non avessi rispettato le regole, me l'avrebbe fatta trovare a pezzi."

"Chi se ne frega delle sue minacce. Ci ho pensato io, a lui. Appena usciamo di qui chiamiamo la polizia e poi la troveranno loro, tua sorella. Ok?"

Gli occhi di Eveline si tuffarono in quelli verdi e freddi di Evra, aggrappandosi alla convinzione celata dietro quelle iridi con tutta la forza di cui riuscì a disporre; ci si aggrappò come con un salvagente, perché qualcosa dentro di lei, qualcosa di viscido e terrificante, continuava a sussurrarle nella mente che Brahms non era morto.

Malgrado ciò, annuì tremante, stringendo la mano che il ragazzo le porgeva.

La polizia. Giusto, sì. La polizia avrebbe potuto aiutarla.

Nel momento in cui Evra realizzò che la ragazza era tornata in sè, le strinse la mano con forza per poi voltarsi, lanciandosi verso la porta d'ingresso.

Ma prima di raggiungerla, una sagoma altissima si stagliò sulla soglia, confondendosi con l'oscurità della sera che avvolgeva l'esterno di villa Heelshire.

Eveline sussultò e si aggrappò terrorizzata al braccio di Evra, che la spinse dietro di lui, mentre con gli occhi il ragazzo si guardava attorno alla ricerca di un'arma.

Brahms fece un passo in avanti. In una mano stringeva il coltello, nell'altra il pesante fermacarte a forma di civetta che Evra aveva usato poco prima per colpirlo.

Avanzò ancora e Eve si lasciò sfuggire un singhiozzo.

Quel suono attirò l'attenzione di Brahms, che abbassò lo sguardo, puntando quelle iridi più nere del buio su di lei. Buona parte della sua maschera si era sbriciolata, rivelando metà del suo volto. Un volto sporco di terra e di polvere, coperto da uno strato di barba trascurata e da ciuffi di capelli corvini e ribelli che gli cadevano davanti agli occhi, senza che però questo impedisse a Eveline di sentirsi tutto il suo sguardo addosso. Quella sensazione, quel modo lascivo e affamato con cui la guardava, soffermandosi su ogni singola parte del suo corpo, la fece sentire sporca e vulnerabile. Una preda da sacrificare.

Erano fin troppo evidenti le intenzioni di Brahms e il cuore di Eve sobbalzò, quando si rese conto che quel mostro, sbarrando loro la via d'uscita, li aveva intrappolati.

The Boy 2 - Brahms' Lullaby -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora