Chapter 3: Message.

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"Era il terzo messaggio che mi arrivava nel giro di dieci minuti: Masha era stranamente incredibile e doveva avere dei pollici velocissimi dal momento che non avevo visto nessuno mandare una quantità di messaggi così esagerata, in tutta la mia vita.

Da: Masha

Allora, hai intenzione di venire o mi lascerai costantemente da sola per tutta la lunga serata?

Ero scioccata dalla sua richiesta: sapevo benissimo dove voleva che io l'accompagnassi e posso assicurarti che non era nella lista dei miei 'posti preferiti.' Stetti a guardare per qualche minuto il cellulare, cercando di pensare a una scusa plausibile per non andare a quella festicciola da strapazzo ma più il tempo passava, più il mio telefono si riempiva di messaggi da parte di una Masha rompicoglioni."

"Aspetta...Non credo di aver capito. Tu e Masha siete diventate amiche."

La ragazza annuì scocciata di essere stata interrotta per la quinta volta da quando aveva cominciato a raccontare ciò che le era successo.

"Pensavo fosse sottinteso... In poche parole ci siamo rincontrate un paio di volte sulla spiaggia e ci siamo scambiate il numero di telefono. In un primo momento non ero contenta di ciò, provavo una specie di odio verso la mora ma nonostante tutto continuavo a starle dietro in tutto quello che faceva.

Risposi al messaggio riluttante: non potevo dire che dovevo uscire con il mio ragazzo...non ce l'avevo. E tanto meno possedevo una migliore amica, così feci per digitare le prime parole a caso quando il cellulare squillò di nuovo e sul display comparì l'ennesimo messaggio di Masha.

Da: Masha 

Capisco tu non voglia venire, ma almeno rispondere ai messaggi! Guarda, non rispondermi proprio, troverò una soluzione.

Lessi il messaggio più e più volte, realizzando che aveva fatto tutto da sola e che il risultato fosse quello che io tanto avevo sperato: non sarei andata alla festa. Sorrisi mentalmente e scesi al piano di sotto, abbandonando il telefono sulla scrivania, in mezzo alle varie scartoffie e sedendomi all'isola della cucina. Mia madre era intenta a cucinare un miscuglio di cereali e succo di arancia in un tegamino e mi sorrise notando il mio arrivo nella cucina.

-Hey, amoruccio! Ho scovato questa nuova e stravagante ricetta su internet e ho pensato che potesse piacerti! Potresti portarla a scuola e mangiarlo per pranzo.

-Mamma...non so cosa ci sia in quella pentola, ma non sembra affatto commestibile. - Ribadii alzandomi e avvicinandomi al frigo, sporgendomi leggermente sul pentolino. -E non fa nemmeno un buon odore.

-Oh andiamo, tesorino! Non si giudica un libro da una copertina!

-Anche se fosse, tutti guardano la copertina. Quindi per me è indifferente.

Lei scosse la testa e spense il fuoco, prendendo il tegame di metallo con i guanti e versando il contenuto in tre differenti ciotole. Una la appoggiò in un angolo del tavolo mentre le altre due le portò verso di me, me la mise sotto al naso mentre quell'odore nauseante mi offuscava i sensi. Sorrise soddisfatta e si sedette, allungandomi un cucchiaino per poi cominciare a mescolare quello strano intruglio.

-Hm... credo che lo mangerò più tardi...- Borbottai: in realtà stavo morendo di fame ma la mia idea era quella di ordinare una pizza.

-No! Lo mangi ora, signorina. Ti conosco, sai?

-Ma mamma...se dico no è no!

Fummo interrotte dal suono del campanello: tutte e due ci guardammo confuse, quasi a volerci chiedere 'Aspettavi qualcuno?'. Entrambe sapevamo che mio padre non poteva essere, dal momento che era in bagno a fare una doccia per cui mi alzai e mi avvicinai alla porta. Quando l'aprii spalancai gli occhi e richiusi subito la porta con un botto, appoggiandomi con essa alla schiena.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 26, 2015 ⏰

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