«neveeee» "pierre gasly"

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Si sentiva già dal mattino che sarebbe stato un giorno particolare.

In piena pausa invernale sia Bianca che Pierre alle dieci di mattina stavano ancora dormendo. Fuori però, lungo tutte le strade di Milano, stava iniziando a nevicare.

Il loro primo bacio era accaduto sotto la neve.

Un po' di anni prima, sempre nei mesi di pausa, i fratelli Leclerc e Gasly (e fidanzate. Anche perché Bianca era single in quel momento) erano andati in vacanza in Trentino.

Lì non era una novità la neve, ma i ragazzi erano sempre un po' felici nel vederla, abitando in città come Montecarlo, dove la si vede si e no una volta l'anno. Se decide di cadere, ovviamente.

Tutti volevano andare a sciare, ma Bianca aveva abbastanza paura a farlo.

«daii Bibi, provaci» aveva provato a incoraggiarla Charles, ma la ragazza era irremovibile.

«io vado a fare un giro in paese. Divertitevi voi per me» disse la Leclerc femmina sorridendo.

Quando si stava incamminando sentì dei passi (quasi andando di corsa) seguirla. Lei si girò e incrocio lo sguardo con Pierre. «ti faccio compagnia. Non ho voglia di sciare»

In verità ne aveva un bel po' di voglia di farlo, ma voleva anche passare del tempo con la ragazza. Pensò che sarebbero rimasti in quel posto per altri tre o quattro giorni, avrebbe avuto altre occasioni per andare alle piste e mettere ai piedi gli sci.

Bianca sorrise al ragazzo e le comparve del rosso sulle guance. Sperava poi che quel colorito sul naso e sulle guance il ragazzo lo collegasse al freddo.

I due si incamminarono poi verso il paesino che c'era a cinque minuti di camminata dal loro albergo. Era tutto addobbato per le feste di Natale, che ci sarebbero state di lì a una settimana, e lungo le strade c'erano molte bancarelle.

Bianca guardava dappertutto con gli occhi di una bambina che vorrebbe prendere tutto. Delle collanine fatte a mano, peluche fatti all'uncinetto oppure bancarelle con del cibo tipico che odora di meraviglie.

Pierre invece guardava sorridendo la ragazza che aveva di fianco. Come al solito, era felice quando la ragazza sorrideva. Non gli piaceva (e non gli piace tutt'ora) mai vedere Bianca versare delle lacrime di tristezza.

«vuoi che prendiamo una cioccolata?» chiese Gasly alla Leclerc. Lei lo guardò dal basso del suo neanche metro e sessanta e annuì.

Entrambi entrarono in un bar che era nelle vicinanze, ma ci pensò il pilota a ordinare perché Bianca e l'italiano non andavano molto d'accordo.

«a lei signorina» disse Pierre porgendo la tazza alla ragazza.

Iniziarono poi a parlare. Non erano riusciti a stare molto insieme ultimamente quindi chiacchierarono di tutto quello che passava loro per la testa.

Poi ritornarono tra le vie della cittadina. «sai, penso di essermi innamorato di una persona» mormorò il ragazzo.

Bianca alzò le sopracciglia «e non mi dici nulla. Dai chi è?» era triste, perché non voleva che le dicesse in faccia che gli piaceva un'altra ragazza, ma non voleva neanche sembrare gelosa. Anche perché non pensava neanche di poterlo essere.

«Bianca...» questa volta la ragazza alzò gli occhi verso il francese. «penso di essermi innamorato di te»

Ci fu un attimo di silenzio. Bianca era come paralizzata. «vuoi baciarmi o ti serve un permesso scritto?» riuscì però lei a dire.

Pierre non se lo fece ripetere due volte e appoggiò le labbra su quelle della ragazza.

Era successo esattamente quattro anni prima. Infatti quel giorno era il loro anniversario.

Il primo a svegliarsi fu il ragazzo, che aprendo le tende del suo appartamento, si appoggiò alla finestra e iniziò a osservare la neve che si sta appoggiando per le strade e le case milanesi.

«buongiorno» mormorò Bianca affiancando Pierre. «buon anniversario, amore mio» disse lui, dandole un bacio tra i capelli.

«buon anniversario» disse anche lei sorridendo.

«sembra essere passato così poco tempo e invece sono quattro anni» Bianca guardò il ragazzo. «hai ragione, piccola mia, non è mai abbastanza il tempo che ho passato con te»

Pierre cinse con un braccio le spalle della sua ragazza e poi le diede un bacio a stampo sulle labbra.

«veloce, che voglio portarti in un posto speciale oggi» disse il ragazzo.

«posso almeno sapere dove?» «no no, ti posso solo dire che farà un bel po' freddo» Pierre prese dei vestiti e si infilò nel bagno per fare una doccia veloce.

Bianca invece prese il telefono e chiamò Charles, sperando che non stia ancora dormendo, per scoprire dove l'avrebbe portata il suo ragazzo.

«buongiorno sorellina. Hai bisogno di qualcosa?» probabilmente la suoneria del telefono aveva svegliato il pilota Ferrari.

«fratellone, sai per caso dove mi porterà Pierre oggi?» «ovvio» «grandioso..» «ma per ragioni più o meno ovvie non posso dirti nulla. Quindi ti saluto sorellina» e spense la chiamata in faccia alla ragazza.

«grazie per la solita utilità fratellone» poi iniziò a cercare qualcosa di carino nell'armadio.

Tirò fuori dei jeans a zampa bianchi, un maglioncino lilla, le sue solite Dr Martens platform (le uniche scarpe che mette in inverno) e un bomber stile americano con del pelo (dalle sue parole, morbidissimo) all'interno.

Lei si era già fatta una delle sue solite docce che durano un ventennio e mezzo la sera prima e quindi si cambiò velocemente.

Si piastrò i capelli, anche se sarebbe stato un po' inutile, dato che avrebbe messo in testa un berretto marchiato Alphatauri.

Si fece un trucco nude, adatto a ogni occasione, e poi aspettò all'ingresso il ragazzo.

Pierre si stava dilungando perché era indeciso se fare una cosa o meno. Aveva una scatolina in mano, con cui giochicchiava da almeno dieci minuti.

«dai, se questo non sarà il momento buono, non so quale potrebbe essere uno» disse infilando la scatolina in una delle tasche dei jeans. Poi scese velocemente, notando l'orario.

«siamo in ritardo» «perché?» «dobbiamo prendere un treno...e parte tra un quarto d'ora»

Fortunatamente la metro fu in loro aiuto, dato che prendere la macchina sarebbe stato troppo lento. Arrivarono in stazione e salirono sul loro frecciarossa appena in tempo.

Guardando la destinazione, Bianca capì quale potesse essere l'intento del ragazzo: sarebbero ritornati nel luogo dove si erano dati il primo bacio.

Dopo un viaggio di circa due ore, i due scesero dall'ultimo treno che avevano preso (cioè il terzo della giornata, con non so quale culo sulle coincidenze) e si inoltrarono tra le vie del centro della cittadina.

"o adesso o mai più" pensò il ragazzo. «Bianca...» la Leclerc si girò verso il pilota.

«so che questo genere di richieste di dovrebbero fare alla fine di una serata passata bene. Sono però un codardo ed è da almeno un mese che cerco delle parole che sono però straordinariamente arrivate da sole. Per iniziare questo anniversario e magari anche un altro percorso insieme...»

Pierre si inginocchiò davanti alla ragazza e aprì davanti a lei una scatolina, contenente un anello.

«Bianca Leclerc, vuoi sposarmi?»

Era l'ultima cosa che Bianca si sarebbe aspettata. Una lacrima (di gioia ovviamente) le percorse una guancia.

«certo che si, Pierre. Voglio sposarti»

Ci furono un paio di momenti in cui il ragazzo doveva collegare cosa fosse successo. "si Pierre, ha detto di sì" lo aiutò la sua coscienza.

Prese in braccio la ragazza e le diede un dolce bacio sulle labbra.

Attorno a loro iniziò a nevicare, cosa che rese l'atmosfera ancora più bella.

Riappoggiò Bianca a terra e le infilò l'anello al dito.

«ti amo, Pierre» «ti amo anche io Bianca»

one shot carine carine [random]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora