La Mia Eclissi Binaria

CAPITOLO DODICI

Il mio cielo stellato

Il mio obbiettivo di quella sera? Schiarire la mente, quale modo migliore di guardare le stelle e liberare la testa, concentrarsi sulla bellezza di quei piccoli diamanti nel cielo, così preziosi e lucenti, mi avevano sempre affascinato, passavo giornatate intere, solo a studiare la loro forma o le leggende legate alle loro costellazioni, credevo che ogni stella fosse un simbolo di unione tra due anime gemelle, quando si incontravano si accendevano, se lontane invece non brillavano, mi chiedevo spesso come facessero ad essere così stupende, brillare sempre e comunque, volevo riuscire ad essere anche io così, sicura di me, bella e forte... Ma non lo ero... Tentavo di risolvere i problemi degli altri, di salvarli, per distrarmi dai miei, era quello che stavo facendo con Luke, il problema che la mia forza di volontà nell aiutarlo, nel farlo sentire meno solo, era spinta anche da qualcosa che ancora non riuscivo ad identificare.

Con ancora la matita tra le mani, tentai di disegnare una stella che stavo osservando da qualche minuto in cielo, si diceva che fosse una stella binaria, eppure io riuscivo a vederne solo una forma. Tirai su la zip della felpa sentendo qualche brivido di freddo far rabbrividire la mia pelle, e mi rannicchiai sulla sdraio in giardino.

-Che scrivi sempre su quello strano quadernino

Luke? Da quando in qua avevo le visioni, stropicciai gli occhi, posando il quaderno sul legno, luke era posato contro il cancello e mi osservava attento, Sorridendo, era venuto da me.... Improvvisamente ebbi il bisogno di controllare se fossi in condizioni presentabili, ma una felpa extra large di mio padre e i capelli raccolti sicuramente non erano uno degli abbigliamenti più sexy che avessi proposto.

-Che ci fai qui?

Domandai sorpresa, incamminandomi verso di lui.

-passavo di qua

- che coincidenza vero

Lo presi in giro.

- vuoi entrare?

Proposi, cordialmente, c'era uno strano disagio tra di noi.

- no non preoccuparti, mi stanno aspettando

- ah capisco...

Disse e io ne fui quasi dispiaciuta.. Volevo che rimanesse con me? Paige cosa ti sta accadendo? Mi domandai.

- buonanotte Paige

- buonanotte luke

Sorrisi, sentendo il cuore più leggero, entro in macchina e salutai con la mano Jack al volante, che con un occhiolino si dileguo.

Solo questo? Era venuto per darmi la buonanotte... Era rimasto così poco, che tentai di ricordare la sensazione che avevo provato anche solo in quell attimo per averlo sentito qui.
Cosa mi stava accadendo, Corsi in camera, salterellando, un calore si accese nel petto, una fiamma, un qualcosa che avrei custodito, volevo riprovarlo come una droga...
Chiusi gli occhi dimenticando tutto ciò che mi perseguitava, pensai solo al calore, a quella sensazione genuina.
Chiusi gli occhi sperando che il tempo passasse in fretta, lindomani sarebbe presto arrivato.

La luce del sole filtrava dalla finestra, mi svegliai ben 10 minuti prima del suono della sveglia, ero così emozionata che non riuscivo neanche a riposare decentemente, quella notte si è no mi ero svegliata una ventina di volte, per controllare l'orario, sfilai le coperte stranamente con molta energia e con un gran sorriso mi sollevai, raggiungendo lo specchio, mi osservai... Ero felice...no.... No Paige... Non va bene... Mi continuavo a ripetere... Quel sorriso sparì in qualche istante...avevo una gran capacità di buttarmi giù, era il mio miglior pregio. Lo sapevo, ci stavo mettendo il cuore, non avrebbe portato a niente di buono, sarei stata male e avrei perso un altro pezzetto di me... Non fidarti paige...
Una doccia servì per far scivolare via anche il mio ultimo briciolo di buon umore. Ero autodistruttiva per me stessa, lo ero a causa del mio continuo giudicarmi e della mia poca autostima, della mia poca fiducia e del mio brutto carattere, ero io pericolosa per me stessa, non gli altri, ero io la causa del mio malessere, e ogni giorno non faceva che peggiorare la voce nella mia testa, prendeva il sopravvento.
Indossai una t-shirt rosa aderente e un paio di jeans celesti, lasciando i capelli morbidi ricadere ondulati sulle spalle. Un po' di profumo alle fragole e in pochi attimi ero pronta.