CAPITOLO 19

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<<dove vuoi mangiare piccolina?>>chiede ezza a cali.
<<no lo sé, tengo muchísima hambre/ non so ho tantissima fame, prendiamo una pizza>>esclamò la bambina.
<<¡cuántas veces te he dicho que si tu hablas con alguien tienes que hablar en italiano, y si empiezas en español terminas en español!/ quante volte ti ho detto che se parli con qualcuno devi parlare in italiano e se inizi in spagnolo finisci in spagnolo>>dissi con tono serio rimproverando cali girandomi per guardarla negli occhi.
<<bebe calma, non scaldarti avevo capito per metà>>affermò il moro guadagnandosi una mia occhiataccia.
<<lo siento mamá>>si scusò facendo il labbruccio la bambina.
<<díselo en italiano>>le risposi.
<<ho detto che non lo so, ho tanta fame però vorrei mangiare la pizza>>ripropose cali.
<<vabbene piccolina conosco un posto dove fanno la pizza più buona del mondo>>disse ezza guardando la bambina dallo specchietto retrovisore.
si girò verso di me e con l'occasione che il semaforo era rosso mi prese per il mento e mi baciò morsicandomi il labbro.
<<aia, certo che sei scemo eh>>dissi tastando il labbro dolorante.
il moro ingranò la marcia e rise.
<<ma che cazzo ridi?!>>dissi infastidita.
<<jolie che ti prende>>si preoccupò appoggiando la mano sulla mia coscia incominciando a disegnare dei cerchi su di essa.
<<scusami>>dissi abbassando la testa.
<<che c'è?>>chiese preoccupato.
<<no, niente prima manuele mi ha scritto>>dissi tenendo la testa bassa.
neima accelerò di scatto e lo sentii imprecare in una lingua a me non comprensibile così alzai il capo e mi accorsi che  la mano con la quale teneva il volante si vedevano le nocche farsi bianche.
mi girai e gli accarezzai la guancia, lui si appoggiò istintivamente e notai che si calmò di li in pochi istanti.

dopo 10 minuti interminabili arrivammo al ristorante.
<<woowww>>esclamò la bambina.
<<c'ho na fame che mi mangio anche le gambe della tavola>>ammisi causando una risata del moro.
mi cinse il collo avvicinandomi a lui per poi lasciarmi un bacio nella tempia.
ci addentrammo amine ci fece strada, a quanto pare conosceva bene i proprietari infatti ci diedero un tavolo nella terrazza del ristorante.
io ero seduta davanti a ezza, e di fianco a lui si sedette cali.
dopo qualche minuto ordinammo, cali prese una würstel e patatine baby, io presi una prosciutto crudo mentre neima prese una prosciutto funghi.
<<comunque meni eh>>disse il moro ridendo causando una mia risata<<no sono serio non pensavo fossi così forte>>
<<ah grazie amine, molto fiducioso il tipo>>dissi fingendo di esseremela presa.
<<mica te la sei presa>>chiese premuroso allungando la mano accarazzando la mia.
<<maddai secondo te>> scoppiai a ridere.
<<stronza sei sempre detto>>aggiunse il moro.
gli risposi facendo la linguaccia.
dopo alcuni minuti e dopo che cali ci ebbe rotto le scatole le pizze arrivarono.
il moro tagliò in spicchi la pizza a Cali.

mi si scioglie il cuore

ce le gustammo e dato che il giorno seguente sarei dovuta andare a scuola, andammo via presto e pagammo.
arrivammo davanti alla cassa così tirai fuori dalla mia borsa il portafoglio e delle banconote per pagare quando il moro con molta rapidezza prese dalle mie mani le banconote e me le infilò nel reggiseno.
<<non azzardarti neanche>> estrasse dal suo portafoglio la carta di credito per poi pagare.
uscimmo dal locale e tornammo a casa.
arrivati davanti alla palazzina sempre tra le braccia del mio uomo salimmo le scale.
<<bebe tu vai intanto, dammi 5 minuti e salgo da te>>mi disse il moro.
<<vabbene am, ti lascio le chiavi fuori>>mi misi in punta di piedi per dargli un bacio.

io e cali tornammo a casa, le preparai del latte nel mentre io mi mettevo in pigiama.
versai il latte nella sua ciuccia e ci avviammo in camera sua, le rimboccai le coperte.
le lessi cappucetto rosso nel frattempo lei si beveva il latte.
a neanche metà storia si addormentò, le diedi un bacio nella fronte, presi la cuccia con cautela in modo da non svegliarla, spensi la luce, chiusi la porta e mi incamminai verso la cucina.
poggiai dentro il lavabo la ciuccia e mi scontrai contro il petto di amine.
mi prese a sacco di patate, mi portò in camera e mi poggiò sul letto mettendo la sua mano dietro la mia testa.
in pochi attimi mi trovai sotto il suo petto nudo, incominciò a riempirmi di baci soffermandosi sul mio punto debole: il collo.
iniziò a tortuarmelo lasciando qualche succhiotto  e nel mentre dalla mia bocca uscivano dei gemiti involontari.
<<ti piace eh>> domando con tono compiaciuto il moro.
<<si, ti prego non smettere>> affermai.
il moro sorrise e con una mossa ribaltò la situazione mettendomi a cavalcioni su di lui  tenendomi saldamente per i glutei.
mi avvicinai a lui, gli baciai il petto sentendo il suo membro irrigidirsi sempre di più ad ogni mio bacio.
gli lasciali una scia di baci fino ad arrivare alle labbra.
cinsi il suo collo con le mie esili braccia ed azzerai le distanze incominciando a baciarlo passionalmente.
dopo alcuni secondi il moro chiese accesso con la lingua accettai e scattò un bacio desiderato, tanto atteso.
<<ci sai fare eh ragazzina>> affermò non appena ci staccammo.
arrossii appoggiando la testa sui suoi pettorali.
<<eddai non c'è niente di cui vergognarsi>>alzandomi la testa con l'indice per guardarmi negli occhi.
<<beh v-vedi i-io>>balbettai.
<<s-scusa ma qua-quando m-mi imbarazzo balbetto>> sussurrai vergognandomi.
il moro mi baciò per poi aggiungere <<cosí va meglio?>>
<<decisamente>>risposi timidamente io.
scesi dal suo bacino, impostai la sveglia e mi addormentai dando le spalle ad ezza il quale dopo 2 secondi dopo mi circondò la vita con le sue possenti braccia.
<<notte am>>sussurrai.
<<notte jolie>>rispose con la bocca impastata baciandomi i capelli.

je connais pas l'amour, ma chérie, désolé// neima ezza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora