CAPITOLO 28

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neima's pov
arrivammo ma non appena mi girai vidi la rossa e la mora dormire così io e aziz ci guardammo e ci capimmo subito.
suonai il clacson facendole svegliare, inutile dire che io e aziz morimmo dalle risate.
<<ma che vi ridete razza di imbecilli>>disse sofia.
<<am guarda che se continui così faccio ciò che rondo aveva detto, non scherzo>>sbadigliò.
<<no dai arianna sai che ti amo>>la guardai dallo specchietto retrovisore facendo il labbruccio.
scendemmo dalla macchina e salimmo le scale di casa.
<<ragazzi quando ci portate a fare shopping?>>chiese sofia.
<<mai>>dicemmo in coro.
<<dai che stronzi>>ribatté la rossa.
<<mercoledì , va bene?>>chiese anas avvolgendo le spalle delle ragazze con le sue braccia.
<<va più che bene anas>>rispose la mia fidanzata.
contemporaneamente le ragazze baciarono la guancia ad anas e si avviarono per le scale della palazzina sempre nella stessa posizione.
mentre stavamo salendo le scale il signore del primo piano ci comunicò che alla sera ci sarebbe stato una grigliata con tutto il condominio.
posai la mia valigia, sistemai i vestiti mi fumai una canna.
nel mentre fumai pensai alle parole che mi disse il giorno precedente arianna, mai avrei pensato che una ragazzina come lei, con un viso angelico, così fragile avesse un passato così.
la cosa che mi fa riflettere di più è che lei non lo ha mai fatto vedere, non ha mai lasciato trasparire un filo di sofferenza, niente, anzi i suoi occhi sono vivaci, brillano sempre, sono felici.
probabilmente è come me, non vuole mai parlare di come si sente veramente con nessuno, preferisce tenere tutto dentro ed ogni volta che è in compagnia indossa una maschera in modo da nascondere la tempesta che c'è in lei, un mare in tempesta nel quale sta annegando.
sicuramente lo fa perché non vuole pesare, non vuole dare altri pensieri alle persone o perché non vuole mostrarsi debole.
mi risvegliai dallo stato di tranche nel quale mi ero immerso, gettai il mozzicone e salii da arianna.
suonai il campanello e mi aprì lei con un braccio cali. non appena la bimba mi riconocque si tuffò tra le mie braccia
concentrai il mio sguardo su arianna, aveva gli occhi rossi, ma non si era fumata una canna, erano rossi perché aveva pianto, aveva pianto tanto.
salutai marta, poggiai la piccola per terra e andai dritto in camera di arianna seguito da lei.
non poteva continuare a nascondermi i suoi sentimenti, non con me.
<<hai gli occhi rossi, hai pianto>>parlai con tono fermo.
<<no, me ne sono fumata una, cazzo se era potente>> finse una risata.
<<non so mica scemo, riconosco gli occhi di uno fatto e di uno che ha appena smesso di piangere>>affermai appoggiandomi sulla scrivania.
non mi rispose.
<<arianna cazzo parla, se vuoi stare con me devi dirmi che cazzo ti passa per la testa, come stai o come ti senti, come faccio a saperlo?>>dissi alzando la voce un po' troppo.
<<non urlare ti prego, stai calmo>> indietreggiò.
<<non puoi continuare a fare così, ti autodistruggi>>mi avvicinai a lei addolcendo il tono.
<<non ho mai avuto nessuno a cui importasse come stavo veramente, non sono abituata, di solito mi isolo, fumo qualche canna e ascolto musica, poi tutto passa>>portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio indietreggiando ancora.
dopo che lei pronunciò queste parole mi si gelò il sangue.
rimasi qualche attimo in silezio e poi dissi
<<arianna, ora ci sono io, io ti amo, sei la cosa più importante che ho>>aprii le mie braccia invitandola ad abbracciarmi.
lei venne verso di me e mi abbracciò.
<<sta sera facciamo grigliata con tutti quelli del condominio>>sdeviai il discorso.
<<a che ore?>>domandò rimanendo nella stessa posizione alzando solamente la testa.
<<boh credo per le 20>>risposi.
<<ah io devo andare da sofia per 19.30, perché devo darle delle robe che ha dimenticato qua, faccio il possibile per fare in tempo>>disse con tono strano.
<<ma per forza devi andare, non puoi andarci domani?>>chiesi staccandomi così da avere un contatto visivo.
<<no, più tardi deve uscire e le servono quei vestiti>> parlò nervosa.
<<mmh vabbene dai>>risposi non credendole.
<<vado a farmi un bagno, vieni con me?>>propose.
<<ma che domande fai>>dissi ridendo mostrando i denti.
<<dovrei avere delle cose tue qua>>incominciò a rovistare tra i cassetti.
<<trovate!>>esclamò
<<dai andiamo>>continuò.
ci avviammo nel bagno,chiusi la porta a chiave causando una risata da parte della mora la quale nel mentre riempì la vasca di acqua e ci getto una bomba da bagno.
si spogliò poi mi spogliai pure io.
entrai per primo e la feci accomodare sopra di me, sul mio bacino.
appoggiai la schiena al bordo della vasca, sentii le mani della ragazzina analizzare il mio corpo, fino a quando non la sentii afferrare il mio membro ed iniziare a fare dei movimenti con le sue mani.
la presi per i fianchi e glielo misi dentro, non se lo aspettava infatti inarcò la schiena bruscamente.
<<ma che sei scemo?>>rise imbarazzata.
iniziò a fare dei movimenti lenti per poi andare sempre più veloce, venimmo insieme.

aprii le gambe si mise di spalle e le lavai i capelli. dopo aver aspettato qualche minuto per la maschera per i suoi capellli, presi il telefono doccia e risciacquai.
<<chiudi gli occhi jolie>>dissi mettendole una mano a cucchiaio sulla fronte in modo da evitare che tutta la schiuma le andasse in faccia
<<sciacquali bene altrimenti diventano grassi subito>>disse la mora piegando la testa verso di me.
<<certo amore, non preoccuparti>>la rassicurai.
<<sai è da un paio di giorni che me lo chiedo, vorresti essere il mio fidanzato?>>domandò timidamente.
<<arianna, io voglio che tu sia la madre dei miei figli>>la sentii sorridere spense l'acqua si girò e mi bacio passionalmente.
uscimmo dalla doccia, avvolgemmo i nostri corpi con degli asciugamani e ci avviammo verso la sua camera.

🎨 ciaooo come state?
volevo ringraziavi per le tante visualizzazioni e per le stelline che lasciate ai capitoli💓
spero che la storia vi stia piacendo :)

je connais pas l'amour, ma chérie, désolé// neima ezza Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora