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• POV NICCOLÒ •

Mia era andata via da un paio di ore e il mio appartamento sembrava più. Aveva lasciato le sue cose sparse per casa e amavo ciò, mi faceva sentire al sicuro, a casa, come se.. sapevo sarebbe tornata, perché io senza Mia un mondo non c'è lo vedevo, o meglio.. non volevo vederlo.
Ne ero innamorato pazzo, e sapere che lei era stata l'unica ad avere le palle e il coraggio di mettersi in volo da sola fino all'America e lasciare tutto per correre da me.. mi rendeva l'uomo più felice di questo mondo, ma sapevo anche di dover far qualcosa, di non restarmene con le mani in mano e di dimostrargli quanto l'amavo anche se non ero per niente bravo..
L'unico modo per esprimerle la mia sincera verità era nelle canzoni, ogni canzone parlava di noi, di quanto mi avesse salvato, di quanto l'amavo e di come ne ero follemente innamorato.

Allungai la mano guardando la sua maglietta.. vicino alla mia tastiera e sorrisi appena allungando la mano ad afferrarla e chiusi annusandola appena sentendo l'odore di Fragole, il suo solito profumo di fragole che indossava non appena usciva dalla doccia.

« Stamattina sei tornata in Italia e hai lasciato a casa mia un casino incredibile per colpa del tuo/nostro disordine. E così adesso ogni angolo di casa ha la tua voce. Mi hai salvato dalla solitudine e dalle cose materiali/inutili della vita e te ne sarò per sempre grato. Il mio disco non poteva concludersi senza di te e seppur racconterà di questo periodo assurdo e della solitudine che mi ha portato, dentro ci saranno anche la speranza e la vita che solo una come te poteva riuscire a darmi.

" Certo che ci credo negli avvertimenti,
Cercare indietro per poi ritrovarlo avanti,
Quel filo che ci unisce puoi chiamarlo amore,
Ma tu sarai contraria perché non vuoi un nome.
E certo che sono bene quando dentro pesa,
Tu vedi l'abbandono come la tua casa
ed io vorrei bussarti e farti una sorpresa,
Portarti nei miei fogli come fa un poeta. "
❤️ »

« Amo, ma hai mai pensato di aperti un etichetta tutta tua? »
Pensavo e ripensavo a cio che mi aveva detto quando l'avevo accompagnata in macchina fino in aeroporto, e se avesse ragione? 
Lasciai un post sui social velocemente e tolsi il cellulare dalle mani prima di tornare a lavora.

• POV MIA •

Ero in aereo da ben un paio di ore, sarei sicuramente atterrata in mattinata, cercavo di dormire ma con scarsi risultati..
Odiavo viaggiare da sola, ma soprattutto stavo odiando lo stare lontana da Niccolò.

7:45, ROMA.

Apri la porta di casa chiudendola alle spalle, mi mancava il tornare a casa e sentire Spugna, ma Nic aveva dato alla mamma l'incarico di tenerlo almeno finché non era tornato in Italia.
- Mammaaa sono a casaaa -
Urlai guardandomi attorno,
Ero andata da mamma direttamente.
Mi mancava e dovevo parlargli di ciò che era accaduto.

- Hey tesoro.. -
Non perse tempo ad abbracciarmi mentre lasciai lo zaino sul pavimento sedendomi sul divano sbadigliando appena.
- mi sono appena svegliata, sapevo che tornavi presto e ho pensato di preparati almeno la colazione.. -
- Mamma.. non ho fame, vieni qui.. -
Le feci segno di sedersi al mio fianco e poi intrecciai le braccia al petto guardandola cercando di parlare.

- Lo so, so che stai per andare via di nuovo e che non ti rivedrò di nuovo per parecchio tempo, ma solo.. abbi cura della donna che sei diventata -
Guardai gli occhi della mia mamma, come non li avevo mai visti prima d'ora.. stava piangendo..
Strinsi subito le sue mani guardandola negli occhi.
- Non sto mica andando in guerra eh.. -
- No, stai andando dall'amore della tua vita ed è giusto così... -
- Torneremo quando vogliamo, alla fine non è per sempre, torneremo qui.. -
- Si.. ma Niccolò come sta? -
- Sta bene mamma, è sereno.. -

La guardai annuire e stringere le mie mani.

- Mi sento con Anna, sente la mancanza di Niccolò ma sta che sta bene e quindi è felice.. -
- Lo so mamma, sappiamo che vi sentite.. -
- Adesso cosa fai? -
- Andrò a salutare i ragazzi, e preparerò le cose per andare, va bene? -

La guardai annuire e sorridermi.

Niente.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora