Se ne è andato...

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Nel sentire quelle parole mi è preso un colpo. Cosa poteva aver fatto? Sono sceso nella sala comune ed ho notato tutti quanti seduti sui vari divani e poltrone con qualcosa in mano. -che succede? - ho chiesto sbigottito dai loro volti depressi. 

-Midoriya è andato via... 

-dov'è andato? - ho chiesto guardando Uraraka, lei ha alzato le spalle e con le lacrime sull'orlo dal cadere mi ha passato una lettera. Non era sigillata e sembrava esser stata scritta di fretta. 

-cos'è? - 

-una lettera, Izuku ne ha lasciata una a ciascuno di noi. - 

-dove è Deku? 

-Bakugo, non lo sappiamo, e comunque se lo avesse mai detto a qualcuno quello saresti stato tu, leggi la lettera, magari c'è scritto tutto ciò che vogliamo sapere! 

-No! Non voglio una cazzo di lettera! voglio che deku mi guardi negli occhi e mi dica dov'è e tutte le altre cazzate scritte su quel fottutissimo foglio di carta! - 

-Bro, stai calmo! Non risolvi nulla facendo così!

-non me ne frega un cazzo! io rivoglio Izuku e lo rivoglio al più presto. non ho intenzione di stare senza di lui ora che ci ero così vicino! - Ho detto prima di fare in brandelli quella lettera. Tutti mi hanno guardato con gli occhi spalancati, ma incapaci di dirmi qualcosa. Ero arrabbiato e facevo bene ad esserlo, i miei compagni lo capivano. Mi sono chiuso in camera per più o meno un quarto d'ora prima che Aizawa bussasse alla mia porta chiedendomi di parlare di nuovo con Inko. Cosa avrei dovuto dirle? Ciao zia, non solo è appena morto un tuo figlio, ma il secondo è pure sparito? Non sapevo come gestirla e, sinceramente, neanche volevo farlo. Il telefono ha cominciato a squillare. 

-Katsuki... Dimmi... - Stava piangendo. Non potevo farlo, non per telefono. Senza neanche risponderle ho riattaccato e sono uscito dal dormitorio. Ho corso fino a casa di mia zia ed ho bussato. 

-...zia...sono io... - Non ho dovuto aspettare molto prima che mi aprisse una giovane donna in lacrime. Non era una novità per me vedere Inko piangere, ma in genere era per felicità. Le ho spiegato la situazione; tutto ciò che sapevo, non era molto, ma era abbastanza. Come mi aspettavo non ha smesso di piangere un minuto. Le ho preparato del thè e sono andato a riempire la vasca. Aveva bisogno di qualcuno che si prendesse cura di lei, così ho fatto tutto ciò che mi era possibile. Dopo il bagno le ho detto di andare a dormire e rilassarsi un po'. Quando ero sicuro si fosse addormentata ho chiamato il suo ufficio dicendo che lei non avrebbe potuto lavorare per un paio di settimane, ho discusso per ore, quei bastardi dicevano che se non si sarebbe presentata a lavoro l'avrebbero licenziata. Ho spiegato loro la situazione senza andare troppo nello specifico, ma a loro non interessava. Dicevano che se lei non poteva, avrebbero trovato qualcun altro che lavorasse al posto suo perché erano a corto di personale, senza averci riflettuto il tempo necessario a decidere, ho detto che avrei lavorato io al suo posto, ma solo se appena lei si riprendeva, le restituivano il suo lavoro. Ci ho messo del tempo, ma alla fine li ho convinti. Quando Inko si è risvegliata io le stavo preparando la cena. 

-Katsuki, tesoro, grazie mille... 

-non preoccuparti, per ora ci penserò io a te. 

-Katsuki, io sto bene. Non ho bisogno di qualcuno che si curi di me. 

-invece sì, hai bisogno di rilassarti e di elaborare il tutto. 

-Credo che tu ti stia confondendo con te stesso. Katsuki, io sto bene, sei tu che hai bisogno di elaborare tutto... 

-e se anche fosse? Hai comunque bisogno di rilassarti! 

-Ok... grazie- mi ha detto vedendo che non mi sarei arreso. Dopo poco le ho spiegato la questione del lavoro, sembrava arrabbiata, ma di nuovo, non poteva fare altro che darmi retta. Me ne sono andato dopo poco e rientrato nel dormitorio ho trovato Aizawa fermo ad aspettarmi. -Bakugou, gli heroes ed i tuoi compagni di classe stanno andando a cercare Midoriya, se vuoi unirti si stanno organizzando in salotto.

- E a me che frega di quel nerd? Potete pure cercarlo, ma non contate su di me. - ho detto proseguendo a dritto verso camera mia. Tutt'intorno a me, i miei compagni di classe ed alcuni heroes, mi stavano fissando sorpresi dalla mia risposta.

- Non avevi detto di amarlo? - Mi ha chiesto Uraraka confusa e delusa dal mio comportamento. Non l'ho guardata, non le ho risposto, ho solo continuato a camminare. Appena sono arrivato in camera ho sentito una grande stanchezza addosso e una profonda solitudine dentro. Volevo qualcuno che mi consolasse, ma chi? Il ragazzo che amavo era sparito, i miei amici erano andati a cercarlo ed i miei genitori erano andati con loro.I giorni passavano ed io rimanevo chiuso in camera mia tranne per quei pochi doveri a cui dovevo adempiere, cioè la scuola, il lavoro e controllare Inko. Con i miei amici ci parlavo a mala pena, ma quando capitava ero contento di averli con me, poi se ne andavano alla ricerca di Deku. Quando ero da solo nel dormitorio, non facevo altro che piangere, ero finito in un tunnel così nero e profondo che non riuscivo a vederne l'uscita. Nel frattempo continuavano gli interrogatori di Toga e degli altri Villain. Era passata solo una settimana dalla scomparsa di Deku e stavo completamente perdendo il controllo. Come se non bastasse, i villain che avevamo catturato sono scappati ed io non ce la facevo più! Ho completamente perso il senno ed incazzato con il mondo ho praticamente distrutto mezzo dormitorio. Continuavo ad urlare che non era giusto, che non poteva andare avanti così e che non ce la facevo più. Mi mancava deku, mi mancava da morire. Per questo mio sclero sono stato messo in castigo, e per un paio di giorni sono rimasto in casa a rimettere a posto tutto ciò che avevo distrutto. Stavo passando l'aspirapolvere quando ho visto per terra tanti pezzi di carta. La lettera di Deku. Ho spento quell' arnese e mi sono messo sul tavolo a ricostruire la lettera di Deku, pezzo per pezzo.

Io...lo amo ~Bakudeku~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora