Il mattino seguente ciò che mi fa aprire gli occhi è la sveglia a cui seguono svariate leccate di Kora.
Ma perché ho messo la sveglia? Questa domanda inonda i miei pensieri ogni mattina.
Il weekend potrei anche fare a meno di impostarla, o comunque posticiparla.E dopo aver portato la mia dolce metà a fare una piccola passeggiata sotto casa, decido in modo non molto convinto di lasciar perdere lo studio per oggi e di dedicarmi ad altro.
Il dubbio è, a che cosa? Bene, sarà una giornata molto lunga.
Alla fine decido di indirizzare la mia giornata verso la pigrizia più totale, ovvero, sdraiata sul letto a guardare Instagram.
Davanti agli occhi mi scorrono diverse storie, ma quelle sui cui mi soffermo di più riguardano i miei amici, a Brescia.Già, certo non sono dall'altra parte del mondo o dell'Italia, ma non sono nemmeno a due passi.
Sarei dovuta rimanere a Brescia, ormai questa affermazione mi tortura ogni giorno.
Ma ogni volta che mi balena in mente di rimettere piede in quella città, capisco sempre di più il motivo per cui io sia qui.Ero stanca, mi sembrava di essere in una prigione. Non per i miei amici sia chiaro, ma avevo e ho bisogno di prendere aria.
Per quanto Brescia sia bella, con il suo Pirlo (rigorosamente Campari), il suo spiedo, i suoi casoncelli, il suo pota e chiaramente le sue bestemmie, molte volte è invivibile.Forse, prima che mi salga la malinconia, è meglio chiudere insta e dedicarmi ad altro.
Così mi giro a testa in su a rimirare il soffitto.
Sembri una psichiatrica si, su questo anche mio papà sarebbe d'accordo.
Sicuro una che guarda il soffitto bianco di casa sua senza fare nulla, non può essere presa per una persona normale.
Ma alla fine la solitudine è anche questo.Ha dei lati positivi e dei lati negativi, come ogni cosa d'altronde.
Da una parte ti aiuta a pensare, a ritrovare ordine ed equilibrio.
Dall'altra, quando capisci che soli si sta meglio, è la fine.
Diventa una dipendenza, forse ancora peggio delle droghe sintetiche, perché se quelle ti distruggono velocemente, la solitudine, ha la capacità di prenderti dall'interno, frantumarti, accartocciarti, fino alla follia.
Quella follia che ti fa essere te stessa, forse Pirandello non aveva torto.
Va beh, andiamo a fare un giro che è meglio.~~~~~~~~~
Chissà come ti starebbe bene la maglia di Vlahovic, grazie testa per questi pensieri.
Sono proprio utili.
Alla fine ho deciso di fare un giro per il centro di Torino, ritrovandomi così davanti allo store della Juve, e secondo voi, da tifosa come sono ho guardato dritto e sono andata avanti?
Ovvio che no.E tra le tante maglie che potevano capitarmi davanti, mi sono ritrovata sotto gli occhi proprio quella del numero 7 della Juventus.
Comprala così la metti stasera
Certo, così se mi vede faccio la figura di merda.
Ma avevi detto che sarebbe stato impossibile che ti notasse allo stadio.
Mai dire mai.
Tanto dentro di te ci speri che ti veda.
Mi arrendo alla mia voce interna e decido di prendere la maglia di Dušan.
Confermo: sarà una giornata molto lunga.Tra le tante altre vetrine che mi rapiscono non posso non notare quella di victoria's secret, vabbè, uno sguardo non farà male a nessuno.
Inutile dire che da quello sguardo ne sono uscita con 4 intimi diversi, e un bagnoschiuma.
Sarà meglio tornare a casa, anche perché sono quasi le 16.00 e la partita inizia a 20.45, senza contare che è meglio essere lì sempre un'ora prima.Nella strada di ritorno, mi capita per puro caso di passare davanti all'area per cani.
Speravi ci fosse eh.
No, era solo la strada più corta.
Ma stai zitta, nemmeno tu ci credi. La realtà è che ti dispiace di come lo hai trattato ieri e ti penti di non essere caduta tra le sue braccia come una patata lessa.
Si certo, e poi dopo, lo rapivo?
Era questa la tua idea.
Tu non sai cosa penso.
Sono la tua testa genia.
Vabbè dettagli.
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L'erotismo del bianco e nero -DUŠAN VLAHOVIĆ-
FanfictionNon vi resta che leggere per scoprire😉