<<Devi venire subito qui ti prego>>Il mio corpo si irrigidisce, il fiato mi si blocca e quando faccio per parlare mi arriva un'altra chiamata.
<<Ciao Aaron.>> una voce robotica arriva dall'altra parte del telefono.
È impossibile riconoscere se sia una donna o un uomo. L'ha modificata così bene che sembra intensificata.Stringo con forza il telefono, e un ringhio fuori esce dalla mia bocca.
<<Se scoprirò chi sei, ti ucciderò con le mie stesse mani.>> lui in risposta si fa una grande risata.
Vorrei massacrargli il cranio. Spappolarglielo nei peggiori modi al mondo.
<<Ho scoperto un nuovo tuo punto debole, Aaron.>> ingoio un groppo in gola. <<Hai sentito la ragazzina pregarti?>> un'altra risatina. <<Eppure credevo che dopo Ophelia non ci sarebbe stato nessun altro per te.>>
Allora mi conosci... Primo punto.
<<Dimmi dov'è>> sbraito incapace di contenere la rabbia.
Le persone che camminano nello spiazzale dell'università mi guardano come se fossi impazzito; io non faccio mai show, ma sentirmi urlare al telefono li ha rimasti scioccati.
Mentre attendo una sua risposta con il filo dell'occhio scorgo Lucas avvicinarsi a me.
<<Sai, per arrivare a casa White ci vogliono 23 minuti e 40, 39, 38 secondi. Ci sono tre stanze. Arya, sua madre e suo padre. Scegli con cura perché il tempo scorre e solo una persona potrai salvare.>> un'altra risata <<Qualsiasi scelta tu farai ti odierà, ma ti consiglio di cominciare a correre perché le strade statali sono tutte trafficate.>>
Un secondo di silenzio.
<<Non c'è bisogno che ti dica la strada sai tutto di quella ragazza e noi due sappiamo il perché.>>
È un mio nemico, lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo.
Doveva starmi lontano.
Sono uno stupido, un maledetto stupido.Neanche il tempo di controbattere che la chiamata si stacca e sul mio telefono appare un orologio col conto alla rovesca.
22.59
Gli occhi si spalancano e volto lo sguardo a sinistra in cerca di Lucas.
<<Arya è sotto tiro, ha una bomba in casa.>>
Non so come sia riuscito a dirlo, ma i miei piedi non attendono risposta e incominciano a battere sull'asfalto con ferocia.
Lei è in pericolo.
Lei è in pericolo.
I miei piedi battono sempre più forte e sento quelli di Lucas fare la stessa cosa dietro di me cercando di raggiungermi.
Vengo quasi buttato sotto da una macchina, che me le dice di tutti i colori, ma continuo a correre.
Al centro di New York imbocco il vicolo vicino allo starbucks e mi dirigo fino infondo prima di svoltare a destra.
Il fiato è pesante e sento anche quello di Lucas alle calcagna, ma non mi fermo.
Lei è in pericolo ed è solo colpa mia.
È colpa mia.
È colpa mia.
Indurisco le mascelle, e faccio oscillare le braccia più veloci, coperte dal giubbino di pelle.
STAI LEGGENDO
Arcade-La condanna dell'amore.
Romance🔞, mi raccomando leggete anche i TW SU ALCUNI CAPITOLI. ATTENZIONE: I primi capitoli sono sotto revisione. Questa storia l'ho incominciata inizio anno scorso e dato che ho un po' di tempo libero, ho intenzione di continuarla. Ha un'ottima trama e...