Ieri sera Lucas mi ha accompagnato fuori il parcheggio universitario completamente in silenzio. Era turbato e il modo in cui si aggrediva il viso con le mani ogni volta che Kayla lo chiamava, mi trasmetteva la sofferenza che stava provando per qualcosa che io non conoscevo, e di cui non mi avrebbe parlato.<<Terra chiama Arya.>> siamo in mensa, Caroline cerca di richiamare la mia attenzione, dato che mi sento completamente su un altro pianeta. Vede il mio stato di trance e tenta di sfiorarmi la mano, ma noto il suo gesto e subito la ritraggo. Sul suo viso si fa spazio un'espressione delusa, e anche se non è da me ammetterlo il senso di colpa mi pervade.
Vorrei dirti che sei bella come il sole e che ogni volta che sorridi splendi nelle mie giornate, ma se te lo dicessi il mio buio oscurerebbe per sempre la tua luce.
Vorrei proteggerti da me, e da quello che sono condannata ad essere.
<<Sto bene Car, non devi preoccuparti.>> cerco di rassicurarla con un sorriso, che lei ricambia a stento. Noto sotto al suo un occhio un'ombra e faccio per dire qualcosa quando qualcuno si avvicina al nostro tavolo.
Il piatto che non ho toccato è a terra. Vedo Car spalancare gli occhi dalla paura, e mi si restringe lo stomaco.
I miei pugni si fanno duri lungo il corpo, e le mie mascelle si induriscono.
<<Sai puttanella?>> sento la gracchiante e fastidiosa voce arrivare al mio orecchio. Tutta la mensa ha gli occhi su di noi.
Nina tu sei una persona speciale devi essere, nascosta, nascosta e sempre nascosta.
-Scusa papà...
<<Ti ho lasciata passare troppe volte...>> mi tira per un braccio che mi costringe a mettermi all'in piedi lì di fronte a lei durante tutto quello show pietoso. La guardo negli occhi è leggo la rabbia mangiarla viva... I suoi capelli biondi, i suoi occhi troppo azzurri, le sue gambe troppo alte a tal punto sono obbligata ad alzare a testa per guardarla negli occhi. E' così bella eppure, l'invidia che ha nei miei confronti la sta distruggendo. <<Basta fare la troia con Lucas, mi da fastidio quando qualcuno supera il mio territorio, fai finta di non notarlo, e continui a provarci con lui. Ciò che mio non si tocca.>> la sua faccia è troppo vicina la mia. L'aia nei miei polmoni desiste ancora.
Poi il mio sorriso strafottente mi illumina il viso.
<<Allora se parliamo di ciò che tocchi o meglio del tuo territorio potremmo dire che per quanti te ne sia fatta più di mezzo college non è più passabile dalle altre studenti.>> Un luccichio di debolezza le balena negli occhi quando la mensa ride alla mia risposta. E fa ciò che non mi sarei mai aspettata.
Le sue unghie laccate rosse mi passano davanti al viso, e il suo palmo con durezza si schianta sul mio volto, che mi fa girare quest'ultimo dall'altra parte della stanza. Nella sala si sente un ululato e un pesante silenzio ci trafigge.
Mi sento umiliata, vorrei reagire, vorrei prenderla a pugni, vorrei prenderla a calci, vorrei pestarla fino al sangue....
Vorrei stamparle una pallottola al centro del cranio.
Mi sento ancora più umiliata ad ammettere questa cruda verità.
Sono uguale a mio padre, lo sarò sempre.
Una lacrima mi riga il viso, Kayla ride e forse pensa sia per lei, ma è per me stessa, per quello che sono.
Per quello che non vorrei essere, ma sono destinata ad essere...
<<Che c'è non ridi più puttan->> non parla più qualcuno la prende con forza con i capelli e la spinge con il volto alla vetrata della mensa, poco dopo al banco dove prima cercavo di mangiare qualcosa.
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Arcade-La condanna dell'amore.
Romance🔞, mi raccomando leggete anche i TW SU ALCUNI CAPITOLI. ATTENZIONE: I primi capitoli sono sotto revisione. Questa storia l'ho incominciata inizio anno scorso e dato che ho un po' di tempo libero, ho intenzione di continuarla. Ha un'ottima trama e...