Non appena tornai a casa corsi a sistemare il mio cavalletto in camera e ci poggiai sopra una tela ancora con la pellicola.
Non riesco a credere che Tyler sia così bravo a dipingere ma allo stesso tempo stronzo da cancellarmi via dalla sua tela. Quel pomeriggio iniziai a disegnare delle enormi orchidee sulla tela, tengo sempre la porta della stanza aperta e dopo un po' mi accorsi che Tyler era lì che stava guardando
<<ti sei presa di invidia?>> borbotta sarcasticamente <<in realtà dipingo da anni>> lui si poggia sullo stipite della porta, incrocia le braccia e inclina leggermente il capo <<ti piace?>> chiesi voltandomi verso di lui. Tyler alza gli occhi al cielo <<è uno schifo>> sputò fuori allungando le braccia lungo i fianchi <<ma non è ancora finito>> faccio spallucce <<fa già schifo>> dice con aria di sfida <<perché ti comporti così con me?>> chiesi a tono basso, lui non rispose, restò fermo lì. Mi alzai dalla sedia che avevo messo poco prima davanti il cavalletto e mi avvicinai a lui. Riuscii a vedere a malapena i suoi occhi, aveva lo sguardo basso e tormentato <<Tyler>> gli avvicinai la mano alla guancia ma prima che la potessi toccare con uno scatto mi afferrò il polso e lo strinse <<non..>> riprese fiato <<devi toccarmi>> continuò. Stingeva ancora la presa al mio polso <<Tyler mi stai facendo male>> lui fece un respiro profondo e solo dopo qualche secondo lasciò il mio polso dolorante, abbassò lo sguardo verso il mio polso ancora all'altezza del suo mento, mi guardò un istante negli occhi e mi voltò le spalle andando via.Solo dopo qualche ora mi ritrovai seduta nel marciapiede davanti l'ingresso di casa ad osservare il Sole che ci faceva da parte per dar spazio alla Luna, osservavo un cielo color sangue, un leggero vento scompigliò i miei lunghissimi capelli dello stesso colore del cioccolato che permettevano ai miei occhi blu di risaltare. Sentii gli uccelli cinguettare su gli alberi, avevo trovato la pace dei sensi.
<<ei ciao, io mi chiamo Betty, sei nuova quì?>> una ragazza dai capelli ricci dorati era davanti a me con la mano tesa, io la strinsi <<ivy>> gli rivolsi un sorriso <<si, sono quì da mio padre resterò per soli tre mesi>> continuai lei mi guardò sbalordita <<hai degli occhi stupendi>> arrosii <<oh, ti ringrazio>> le sorrisi nuovamente. Betty si voltò dandomi le spalle <<io abito proprio lì>> mi disse in tono euforico indicandomi la casa dall'altra parte della strada <<se ti va domattina potremo fare colazione insieme>> mi sorrise e io ricambiai il sorriso annuendo dolcemente.
Ci scambiammo i numeri e andò via perché doveva aiutare suo fratello a sistemare delle cose. Quando il cielo diventò di un blu intenso rientrai e mi misi sul divano che Amanda stava già preparando la cena <<ho conosciuto la vicina, si Chiama Betty, mi ha invitata domani a fare colazione>> <<oh, si. La figlia dei signori Collins, sono due gemelli>> si voltò per uscire il pollo dal forno <<è davvero un tesoro questa ragazza>> sorrise, e io ricambiai il sorriso anche se non poteva vedermi.È ora di cena, mio padre è tornato da lavoro e Tyler è ancora in camera sua così Amanda mi ordinò di andarlo a chiamare, obbedii e salii di corsa le scale, bussai alla sua porta, aspettavo una sua risposta per entrare, ma non arrivò <<Tyler>> bussai di nuovo, nessuna risposta così abbassai la maniglia ed entrai. Tyler era disteso sul letto con addosso soltanto i pantaloncini, era a pancia in giù, potei notare le spalle ben definite e i capelli che gli coprivano gli occhi, mi avvicinai e ricominciai <<Tyler>> ma non dava nessun segno di vita. Era maledettamente bello e fragile in quell'istante, avrei continuato ad osservarlo mentre dormiva ma non potevo così allungai un dito nella sua spalla per muoverlo un po'. Immediatamente sbarrò gli occhi..
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Rieccomi, scusatemi per l'assenza ma ultimamente non è stato un bel periodo. Nonostante tutto spero vi piaccia💖
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Butterfly under glass
RomanceTutti noi vorremmo volare liberi come farfalle ma c'è sempre qualcosa che ci tiene legati al suolo