È ormai pomeriggio inoltrato, ho appena finito di sistemare gli ultimi vestiti che avevo in valigia all'interno del nuovo armadio e mi avvio alle le scale per dare un occhiata alla libreria che avevo notato prima in salotto. In casa sono da sola, mio padre è uscito con Amanda e i bambini a fare la spesa al supermercato quì vicino. Scorrendo con il dito sui libri il mio dito si ferma su un libro dal titolo molto interessante "L'insostenibile leggerezza dell'essere" sono sempre stata un amante di libri e scrittura così mi accomodo sul divano e inizio a leggerne qualche pagina..
Sento rumore di serratura, qualcuno è entrato dalla porta di ingresso <<siete rientrati?>> chiedo ma con nessuna risposta. I passi si fanno più vicini e un ragazzo si presenta davanti l'arco che divide il salotto dal piccolo corridoio.
Ci guardiamo per un istante, è un ragazzo molto alto, ha i capelli neri, quasi più del carbone e gli occhi verdi che risaltano grazie a un raggio di sole che penetra dalla finestra. Aggrotta un sopracciglio <<tu sarai la figlia di John>> entra in salotto <<cosa hai in mano?>> chiede curioso, si gira verso la libreria e poi torna a guardarmi. Sorrido impacciata ma smetto subito di sorridere quando si avvicina con furia e mi strappa il libro dalle mani. I suoi occhi adesso sembrano scurirsi <<non mettere le mani nelle mie cose>> mi volta le spalle e va a riporre il libro in libreria.
Sono imbarazzata, tanto imbarazzata e mortificata. <<s..scusami, non pensavo che.. insomma>> balbetto <<se ti piace leggere va in biblioteca o va a comprarti qualcosa di tuo in libreria>> dice continuando a camminare con le spalle rivolte verso di me.
<<comunque mi chiamo Ivy>> non ebbi nessuna risposta e svanì lungo le scale, subito dopo un boato, ha appena sbattuto la porta della sua stanza.
Che cordialità e gentilezza..È ora di cena, Amanda ha preparato del tacchino al forno con le patate e sono seduta a tavola, tra i due gemellini che non fanno altro che battibeccare tra di loro. <<Ecco quì, il tacchino è pronto>> Amanda poggia la teglia sul tavolo, si sfila i guanti e distribuisce i pezzi di tacchino <<tesoro, va a chiamare Tyler>> Will con uno scatto fulmineo si alza <<vado io>>. Will si dirige verso il piccolo corridoio <<Tyler>> urla <<a tavola>> urla in fine sorridendo.
Will si accomoda nuovamente al suo posto e Tyler fa il suo ingresso all'interno della cucina e si accomoda difronte mio padre.
<<Ivy, lui è Tyler>> dice Amanda indicandolo, mi giro verso Tyler e lui continua a mangiare, come se fosse in un suo mondo. <<si, ci siamo conosciuti oggi pomeriggio mentre stavo legg..>> <<perché non dite a ivy dove si trova la biblioteca così evita di toccare le mie cose?>> mi interrompe con tono sarcastico. Mi sento nuovamente in imbarazzo, sento bruciare le guance <<perché non vai a comprarti un po' di gentilezza>> interviene mio padre <<proprio tu vieni a parlarmi di gentilezza?>> sputa sarcastico. Amanda balza in piedi <<potete per una volta evitare di litigare?>> chiede con tono esausto. Tyler saetta in piedi, sposta la sedia e sbatte la porta di ingresso. È andato via.
Mio padre si avvolge il viso tra le mani e Amanda gli poggia una mano sulla spalla <<questo ragazzo è ingestibile>> dice guardando Amanda con occhi delusi <<sai com'è fatto. Non è colpa tua>> cerca di confortarlo <<scusami Ivy, mi scuso da parte sua>> dice mettendosi una mano sul petto <<tranquilla, è tutto ok>> le sorrido dolcemente.che ore sono? penso. Ho la gola asciutta e ho bisogno di acqua, allungo la mano sul mio comodino per guardare l'ora sullo schermo del cellulare, una volta riuscita riesco a sollevare il busto poggiando i piedi nel parquet. Mi metto in piedi e mi faccio strada verso la cucina, apro il frigo, prendo una bottiglia d'acqua e la poggio sul ripiano della cucina, qualcosa fuori la finestra ha catturato la mia attenzione.
Era Tyler, in piedi nel giardino, osserva la luna con le mani rifilate nelle tasche dei jeans neri che indossa. Strizzai gli occhi per vedere meglio il suo profilo. Ha dei lineamenti delicati, la pelle color luna e dei capelli che gli coprono quasi gli occhi che si confondono con la notte stessa. Sembra pensieroso, decido di non disturbarlo e dopo aver bevuto il mio tanto atteso bicchiere d'acqua me ne tornai a letto tormenta. Perché quel ragazzo assume questi atteggiamenti?Mi sento gli occhi molto pesanti, li strofino e così riesco ad aprirli, mi metto in piedi e vado nel bagno del piano in cui mi trovo. Mi lavo accuratamente i denti e la faccia, mi spazzolo e scendo a fare colazione <<É successo ormai troppo tempo fa. Devi smetterla di respingere tutti>> Amanda rimprovera Tyler, non si erano accorti della mia presenza, Amanda sgrana gli occhi <<Buongiorno, dormito bene?>> mi accenna un sorriso, Tyler che mi stava dando le spalle adesso viene contro di me, mi guarda per un attimo e mi supera senza dire nemmeno una parola.
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COSA VE NE PARE? SPERO DAVVERO CHE CONTINUI A PIACERVI💕
Sono quì anche per parlare con voi. Potreste chiedermi anche qualcosa non inerente alla storia. Sono super disponibile💖
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Butterfly under glass
RomansaTutti noi vorremmo volare liberi come farfalle ma c'è sempre qualcosa che ci tiene legati al suolo