Menzogna

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Attenzione! Questa storia è collegata al finale di stagione Stike Back, pertanto contiene spoiler relativi a questi due episodi e ai loro precedenti. Buona lettura!



«Chat, e ora come facciamo?» Mormorò timidamente Ladybug: aveva perso quasi tutto, eppure tutti continuavano ad acclamarla e a sostenerla. E lei aveva paura, perché Papillombre non era mai stato così potente e perché ormai erano rimasti solo loro due. Uniti erano una coppia unica, ma nulla avrebbe impedito al loro nemico di sconfiggerli.
Era inutile quanto il suo amico avesse provato a consolarla o le rassicurazioni di Tikki, ma non riusciva a pensare positivo. E come biasimarla? Aveva perso  la maggior parte dei suoi poteri fornendo al criminale di Parigi non una, ma moltissime armi. Come se non bastasse, era sotto il controllo dei Guardiani. Su Han era stato chiaro: al primo errore, lei avrebbe dovuto rinunciare al suo ruolo e ai suoi ricordi di quattordici anni di vita dopo aver pronunciato la formula magica.
Come spiegare poi tutto ai suoi genitori e ai suoi amici? Sabine e Tom non se lo sarebbero mai perdonato, né tantomeno Tikki, Alya o Chat Noir. Lo avrebbe mai rivisto? Gli aveva promesso, anzi giurato, che non lo avrebbe mai lasciato e ora lo avrebbe abbandonato in questo modo?

«Per favore, tranquillizzati.» Il suo compagno la scosse dolcemente per farla smettere di tremare. Da quanto di preciso stavano andando avanti in quel modo? Lui la tranquillizzava e poi, quando era il momento di trovare un piano, lei si abbatteva nuovamente. E ogni volta, vederla in quello stato era una tortura per lui «Ti prego, non fare così, troveremo una soluzione.»

«Scusa.» Riuscì a dire lei trattenendo le lacrime «Sono una pessima eroina.»

«Non è vero, a tutti capita di sbagliare.» Era anche colpa sua, perché aveva accettato di scambiarsi di posto con Felix? Se non l'avesse mai fatto non sarebbero mai giunti a questo punto.

«Non riusciremo mai a risolvere questa situazione.» Singhiozzò la ragazza «Non ci è mai capitata una cosa simile, ho paura.» Ammise a voce bassissima «La posta in gioco è troppo alta.» La sua famiglia, i suoi amici e l'intera città «E se ci riuscissimo, a quale prezzo? Non voglio perderti.» Pianse ancora, come avrebbe fatto senza di lui?

«Ehi Insettina, va tutto bene. Credi che invece io non abbia paura? C'è l'ho anche io, credimi, ma non otterremo niente crogiolandoci nella disperazione. Troveremo una soluzione, forse non ora, ma ce la faremo; basta solo concentrarsi.»

«Non riesco a perdonarmi un simile errore, se soltanto non avessi dato il Miraculous del cane a Felix...» Lui non avrebbe sfruttato il suo potere per rubarle lo yo-yo e consegnarlo al loro nemico «Dobbiamo subito trovare Felix Fathom!» Realizzò.

«Pensi che ci direbbe chi sia Papillombre? Ci ha già traditi una volta, non credi che non lo farà di nuovo?» Anche se era una cosa ovvia, sorrise sentendo l'ipotesi della compagna e vedendola risollevarsi di morale. Ci aveva pensato anche lui, ma voleva che prima lei si riprendesse.

«Non lo so, potrebbe anche essere una trappola, ma è l'unica possibilità che abbiamo.»

«Qualsiasi cosa tu sceglierai io starò con te, lo giuro. Pensi di partire adesso?»

«Ogni momento che passa è a vantaggio di Papillombre e...»

Temeva per la promessa fatta a Su Han, capì il biondo. «Allora partiremo subito.»




«Ritrasformami.» Comandarono due voci all'unisono. I travestimenti degli eroi, nascosti in un vicolo e messi di spalle uno rispetto all'altro, svanirono.

«Siamo arrivati a Londra.» Constatò la Marinette.

«Ci sei mai stata prima di oggi?»

«Un po' volte ma non abbastanza da conoscerla, tu invece?»

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