Uno.

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Quando la creatura trovò la Dark soul ne fu subito a tratta come una falena dalla fiamma, e come essa, appena entro in contatto, venne bruciata, usata come nutrimento, rendendo la barriera tra creatura e anima indistinta come il mondo prima della guerra.
Mentre la creatura e l'anima si fondevano, nutrendosi l'una dell'altra, sempre più affamate e...in qualche modo Vive, i mutamenti si ripercorsero sul corpo della prima.
Le ossa si deformarono uscendo dal corpo, gli occhi divennero rossi come il sangue e si moltiplicarono spandendosi sulle membra di essa, e l'arto sinistro inizio a smembrarsi e ricomporsi in infinite forme come a rappresentazione della mutevolitá dell'anima stessa.
La creatura agonizò per giorni, satura di tutta quell'energia che albergava ormai in essa.
Alla fine non vi erano più essere e anima.
Vi era Manus.
Un'essere istintivo, famelico e contorto, il cui unico scopo era consumare e assorbire ogni singola cosa.
Periodicamente Esso espelleva dal suo immondo corpo fiotti di oscuritá,eccessi della sua energia che andavano a diffondersi, come tentacoli della sua infima essenza, su ogni cosa che raggiungessero sia che esse fossero vive o no.
Così venne a formarsi l'Abisso,ancora acerbo ma tutt'altro che innocuo.

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