Il male chiamato Umanitá.

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Pari alla città sovrastante, Anche Manus era agitato ed estremamente vivo, nel percepire tutto quel nutrimento così vicino...
Inizio a plasmare dall'abisso stesso delle sue estensioni usando parti delle anime assimilate, il cui scopo era attirare le prede verso esso. Esse erano le Umanitá.
Pari a lanterne nel bui esse brillavano nei vicoli bui in attesa che lo sguardo di qualche sciagurato si posasse su di esse.
Ogni notte spariva qualcuno, che andava a infoltire la schiera delle prelibatezze del banchetto del padre dell'Abisso, con la sparizione delle persone, si fece largo nella mente e nelle anime degli abitanti la paura e il terrore, cosa che non facevamo che rendere più famelico l'Abominio che risiedeva sotto i loro piedi.
Lentamente, alla pari di un virus che sfrutta una ferita per penetrare nel corpo, la corruzione si insinuò nelle persone, alterandole e prosciugandole dalle loro anime, lasciando solo corpi vuoti che venivano riempiti con le umanitá che lentamente crescevano quasi straboccando dalle carni, gonfiandole e deformandole.
Col tempo la fame di Manus non faceva che crescere alla pari dell'estensione dell'Abisso e le Umanitá da semplici esche, con l'impadronirsi di carni forti e solide divennero predatori violenti e voraci.
Ma vi erano anche, oltre ai pochi sopravvissuti, creature nate dal l'accettazione dell'umanità, non votate al solo massacro per sfamare il loro Genitore, ma indipendenti,grazie alla loro parte derivante dall'anima degli abitanti ma anche ambiziosi e contorti come Manus stesso.
Essi erano gli umani.

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