CAPITOLO 1

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~It has the Key to open my lock~ Capitolo 1
Sono davanti il cancello da circa un quarto d' ora.
Ho paura di entrare nuovamente in quella scuola dove ho subito così tanti dispiaceri.
Sono già in ritardo, e non so se entrare.
No, me ne vado.
Vado per girarmi ma mi prendo un colpo. Mi ritrovo difronte un ragazzo abbastanza alto, capelli ricci, castani e due paia di occhi grandi e marroni come la nutella.
-Che fai non entri?- Mi domanda bruscamente.
Io lo guardo un pò storidita.
-Ehm non sono di questa scuola.- Mento spudoratamente.
-Ah si? Come lo spieghi allora lo zaino e il gilè con lo stemma scolastico?- Mi guarda storto lui.
-Ma i cazzi tuoi?- Mi inervosisco e lo sorpasso.
-Stai solo scappando!- Urla.
Mi fermo e mi giro verso di lui, vedo che pian piano sta entrando.
Come fa a sapere che sto scappando, che ne sa lui? Non mi conosce nemmeno.
Però forse ha ragione, sto realmente scappando, mi ero promessa di essere forte anche se era difficile, non dovrei reagire così.
Mi avvicino al cancello, sospiro ed entro.
***
-Avanti!- Sento dall'altra parte della porta.
Ricevuto il permesso entro.
-Mi scusi il ritardo prof.- Abbasso il capo. Lei annuisce e sorride. Non mi rimprovera perché non si aspettava che io venissi, è quasi sollevata.
-Siediti dove preferisci.-
Annuisco e scelgo un posto vicino alla finestra né troppo vicino né troppo lontano dalla cattedra.
Mi posiziono non guardando nessuno dei miei compagni in viso, ognuno di loro ha contribuito alla mia sofferenza.
Ma subito dei bisbigli inizino intorno a me.
-Hai visto? Non l'ha nemmeno rimproverata per il ritardo..-
-Secondo me è raccomandata.-
-Ma si sa..-
Mi limito solo a far finta di essere sorda.
Però non ci riesco, mi fanno male, sono solo bugie.
Mi metto le mani in viso, scuoto la testa e mi limito a dire tra me e me che non è vero, sono solo bugie.
-Okay ora basta! Smettetela!-
Spalanco gli occhi e cerco con essi la persona che ha pronuncito quelle parole.
-È il ragazzo di prima..-Sussurro.
Lui mi guarda e mi sorride.
-Che succede? Ricomponetevi!- Urla l'insegnante.
Tutti obbediscono e il ragazzo misterioso si risiede.
Perché?
***
Mi affretto a portare i libri nell'armadietto, voglio uscire da questa scuola al più presto.
Fatto ciò, mi avvio verso la porta d'uscita, ma arrivata di fronte ad essa rimango spiazzata.
"GIULIA LA RACCOMANDATA."
Una scritta enorme ricopre la mia visuale.
Le lacrime picchiettano nei miei occhi grigi e le gambe iniziano a cedere.
Mi limito a correre verso l'uscita, ma qualcuno facendomi lo sgambetto mi fa cadere e con me il cellulare ed i miei quaderni.
Un ragazzo alto, robusto e con cappelli rossi, si posiziona di fronte a me, si china per prendere uno dei miei quaderni, non ché il mio diario, subito dopo inizia a sfogliarlo, sta iniziando a leggere.
-No fermati! Ti prego!- Urlo con le lacrime.
-Oggi è stata una giornata dura, come al solito mi sento sbagliata..- Legge la prima parte.
-Uuh la cosa si fa interessante!- Esclama poi.
-Basta!- Riprovo a farlo smettere.
-Oggi l'ho fatto di nuovo.. Mi sono..- Non finisce la frase perché riceve un forte pugno in piena faccia, tanto forte fa fargli girare il collo. Io ne approfitto subito e mi riprendo il diario caduto dalle mani.
-Provaci di nuovo e ti spezzo capito?- Lo minaccia un ragazzo biondo prendendolo dalla camicia.
Mi ha davvero salvata.
Ma lo sronzo leva la presa del biondo e inizia a formare un ghigno sulle sue labbra.
-Certo ho proprio paura dei gay!- Ride.
Il biondo rimane in silenzio come se quell'affermazione fosse vera.
-Cosa c'è Daniel! Non è vero che sei gay?- Sorride maleficamente.
Si è formato un silenzio tombale, anche la folla che ci circonda è stranamente in silenzio, ma quest'ultimo viene interotto da quella voce.
-E se anche fosse? A te che cazzo te frega?-
-Cos'è Mirko lo difendi?- Ride quello.
-Non è che voi state insieme? Sarebbe il colmo!- Ride lui seguito dalla folla.
-Bastardo!- Gli molla un pugno, ma da lì inizia una vera e propria rissa.
Resto la a fissare paralizzata, poi sento qualcuno che mi prende la mano e mi tira verso l'uscita.
Daniel.
***
-Hey aspetta Mirko!- Urlo tirando la presa che lui aveva sul mio braccio.
Lui si ferma e sospira.
-Se la caverá.. è in egamba.- Inizia a camminare.
Io lo raggiungo e lo affianco.
Sospiro, quindi è gay.
-Si sono veramente gay, se te lo stai chiedendo!- Esclama guardando sempre di fronte a lui.
Come cazzo ha fatto a capire..
-Ehm.. Io non ho niente contro i gay..- Dico sincera.
-Non sto dubitando.-
-Beh meglio così.-
Resta un po silenzioso, chissà cosa starà pensando.
-Perciò ti chiami Giulia.- Afferma.
-E tu Daniel.-
-Piacere Giulia! -Mi scompiglia i capelli color rame.
Un piccolo sorriso appare sulle mie lebbra.
-Il piacere è anche mio Daniel.- Gli sorrido caldamente.
***
-Vado!- Urlo.
Chiudo la porta e mi avvio verso scuola.
Adesso ci vado più volentieri da quando ho conosciuto Daniel, grazie a lui mi sento meno sola.
Per quanto riguarda il ragazzo misterioso, ovvero Mirko, non lo vedo da quel giorno, avvolte mi chiedo se quel scontro sia andato male, e che gli sia successo qualcosa, ma ne dubito, quel cretino gira liberamente a scuola.
Chissà.
***
La campana suona ed io finalmente posso andare a casa.
Prendo le miei cose e mi avvio nei corridoi della acuola diretta verso il mio armadietto.
-Ehi rossa!- Mi scompiglia come al solito i capelli.
-Uff Daniel non sono rossa! I miei capelli sono massimo ramati..- Sbuffo posizionando i libri nell'armadietto.
-Si, ma i riflessi sono rossi.- Si appoggia agli altri armadietti incrociando le braccia al petto, questo evidenzia molto i muscoli del torace e delle braccia, peccato che sia gay.
- Hey, hey smettila fissarmi così, non hai speranze! Mi dispiace!-
-Ma finiamola!- Sbuffo e chiudo l'armadietto, fatto questo ci avviamo verso l'uscita.
-Però non sembri nemmeno gay.- Commento.
-Uff, senti Giulia se vuoi, una scapota te la concedo anche, se ti rende realizzata!- Esclama facendo finta di essere serio.
-Ma che stronzo!- Lo spingo.
Lui si limita a ridere come un idiota.
Dio quanto lo odio, Ma allo stesso tempo gli voglio un bene dell'anima.
***
-Va bene vado, grazie per avermi accompagnata!- Gli sorrido.
-Tranquilla!- Mi bacia la fronte.
-Senti..-
-Cosa?- Domanda.
-No niente!- Giro per andarmene.
-Sta bene!- Esclama fermandomi.
-Cosa?-
-Mirko.- Dice solo.
Mi limito a sorridere ed ad entrare in casa.
Okay che sta bene, ma non mi basta sapere solo questo, voglio sapere perché non viene a scuola e come è finita quella lite, non ché me ne importi, ma la colpa di tutto è mia.
Dio quanto sono confusa.
È in momenti come questi che mi sento morta, quella lametta mi chiama come una melodia, in questi giorni l'ho fatto raramente..Ma.. Non basta a non farlo più.
***
Oggi i tagli mi fanno particolarmente male, ieri ho esagerato.
Ma come faccio a smettere.
È divanetato così abituale come cosa che non posso farne a meno.
---
Prendo un grande pezzo di stoffa e mi infascio per bene il braccio, dopo copro il tutto con una felpa.
Mi stampo un sorriso in volto e scendo.

-Buongiorno!- Esclamo.
-Buon giorno!- Esclamano all'unisono mia madre e mio fratello.
-Tesoro oggi ho un altro turno, quindi sarò fuori fino a domani, te la senti di stare sola anche sta notte?- Mi domanda posizionandomi davanti pane con Nutella e un bicchiere di latte.
-Si tranquilla!- Mi siedo.
-Ma Gabriele?- Continuo e guardo mio fratello accanto che è tanto occupato a mangiare la sua fetta di pane. -
-Fortunatamente starà da un amichetto sta sera.-
-Menomale! Non sopporterei di ascoltare tutta la notte le sue lagne!- Sospiro.
-Guilia sei una cretina!- Esclama lui.
-Gabriele sei un fifone!- Ribatto riferendomi al diretto interessato.
-Non lo sono! Stupida!-
-Certo come no!- Esclamo per poi concentrarmi sulla mia colazione.
-Sempre i soliti!- Ride mia madre.
***
-E non ti annoierai?- Mi domanda Daniel.
-Ci ho fatto l'abitudine, mia madre fa i turni quasi ogni due giorni.-
-Se vuoi vengo da te!- Propone.
-Si, vieni da me con la scusa di essere gay, e magari ti riveli un maniaco sessuale!-Rido.
-Ti piacerebbe!- Esclama.
-Sese! Alle 16.00 puntuale!-
-Si signora!-
-Scemo!- Rido.
Ci avviamo verso l'aula di scienze, ma i miei occhi chiari intravedono dei occhi scuri e dei ricci ribelli castani.
Mirko.
-Mirko.. è tornato.- Lo indico con gli occhi.
-A quanto pare si.-
-Daniel che dici? Lo vado a ringraziare?- Guardo il biondo dagli occhi azzurri accanto a me.
-Ti va?-
Annuisco.
-Vai.-
Mi avvicino a lui seguita da Daniel.
È appoggiato ad una finestra e guarda fuori quasi sperduto.
-Hey..- Sussurro.
Lui mi guarda e poi torna a fissare fuori.
Guardo Daniel e lui fa spallucce.
-Hey scusa.." Insisto.
-Stai rompendo.- Dice continuando a fissare il vuoto.
-Ehi amico non stai esagerando?- Interviene Daniel.
Lui rimane fermo senza muovere ciglio.
-Senti.. - Si inervosisce e avanza Daniel.
Ma io lo fermo con una mano e sospiro.
-Senti bello cerca di non tirartela troppo eh? Sono venuta solo per ringraziarti per l'ultima volta! Nulla di più! Ora tolgo il disturbo e ti mando allegramente a quel paese! - Esclamo e giro i tacchi tirandomi dietro Daniel e lasciando lui imperterrito. #DanielPov's
Guardo stupito Giulia che mi tira incavolata verso la sala di scienze.
Anche se non lo da molto a vedere ha proprio un bel caratterino, pur essendo un ragazza molto fragile, sensibile e gracilina, si può notare dalla sua corporatura fina, anche il suo braccio coperto da un'enorme felpa è molto fino.
Noto però un piccolo pezzo di stoffa bianca che fuoriesce dalla manica, ma non ci faccio molto caso.
***
#Giuliapov's
Danil è in ritardo di mezz'ora, e menomale che gli avevo precisato di essere puntuale dato che non amo aspettare.
Sento bussare. Finalmente.
-Puntuale.- Apro la porta e mi dirigo verso il divano.
-Scusa! Ma sono andato a farmi prestare un film e a prendere un po di popcorn!- Chiude la porta e mi raggiunge sul divano.
-Allora sei perdonato!- Gli bacio la guancia e gli prendo dalle mani i popcorn e il film.
-Menomale!- Sorride e si accomoda sul divano.
-Allora che film è?- Domando mentre posiziono il DvD.
-Commedia! Ridiamo un po.-
-Bello!- Mi siedo e posiziono le gambe su di lui.
-Comoda?-
-Si!- Esclamo e mi appoggio su di lui.
Il film sta iniziando.
#Danielpov's
Invece di guardare il film, guardo da circa un'ora il suo braccio è quella fascia.. si sarà fatta male?
-Senti Giulia ma.. - Mi blocco quando noto che si è addormentata.
Sospiro e mi alzo piano piano dal divano, dopo di ché la adagio su di esso il meglio possibile.
Inizio salire le scale, prenderò una coperta dalla sua camera.
Arrivato individuo una coperta posizionata ai piedi del letto.
La prendo, ma quando la levo, quasi bruscamente cade qualcosa.
Mi chino per vedere, è un pezzo di ferro..
-È una lametta..-Sussurro.
Ora coincide tutto, le grandi felpe, la fascia legata al polso.
-Hey Daniel dove eri finito?- Si strofina come una bambina un occhio.
-Giulia.. Cos'è questa?- Prendo in mano la lametta.
#SpazioAme:
Allora ragazze spero che vi piaccia come inizio e che continuate a seguirmi baci

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