CAPITOLO 12

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Dopo circa due ore, finalmente posso uscire dalla mia camera, che potrei definirla più che altro, in questo momento, una camera di tortura.
Aurora e Angela mi hanno girato e rigirato a loro piacere, mi hanno fatto provare qualche venti vestitini, ma alla fine hanno optato, fortunatamente, a dei skinny jeans neri a vita alta abbinati ad una camicetta bianca, messa sotto i jeans e un paio di stivaletti, alti e neri. Sono già esausta.
Quando scendo in salotto, ritrovo tutti i miei amici, tutti dove gli avevo lasciati precedentemente; e non posso che bearmi di quella scena, non ho mai avuto così tanti amici in casa, apparte Daniel, ma è logico, dato che così tanti, non ne ho mai avuti!
Daniel e Carmine si gustano un panino con tanto di Coca-Cola difronte a loro, mentre sono occupati a guardare qualcosa in TV, accanto a loro c'è Brando che li guarda divertito.
-Scusate, noi siamo qui eh!- Esclama quasi irritata Aurora.
-Ma quanto ci avete mes..- Si gira Daniel verso di noi, per poi bloccarsi di colpo.
Appena tutti gli sguardi si posano su di me, non posso che diventare un pomodoro vivente.
Gli occhi di Brando si spalancano, e Carmine soffoca con il cibo, per poi esclamare un:-Porca puttana!-
-Carmine!!- Lo rimprovera immediatamente Angela.
Ma a me, non possono che venirmi i complessi, cioè sto bene o male? Non so davvero come comportarmi, mi sento a disagio, non sono abituata a truccarmi così tanto. Non sono abituata a stare al centro dell'attenzione.
-Hey, Hey!- Esclama Daniel chiudendo con l'indice e il medio la bocca di Brando con un veloce movimento, per poi saltare dallo schienale del divano e avvicinarsi a me.
-Non fissatela!- Mi circonda la vita, avvicinandomi a lui.-Sono geloso!- Dice ovvio.
-Ma finitela tutti!- Aurora spinge via Daniel per poi afferrarmi la mano.-Andiamo va!- Sospira trascinandomi verso la porta, con il disapprovo dei ragazzi.

Una volta tutti fuori, ci dirigiamo verso la macchina di Aurora, già, infatti poco prima mi aveva detto di avere la patente, naturalmente io son rimasta quasi sconvolta, cioè, sembra molto, molto, molto più piccola della sua età.

-Oh scusate, devo chiudere la porta!- Mi ricordo correndo verso il portone di casa mia.
-Sbrigati!-

Infilo la chiave nella serratura iniziando a girarla, ma mi fermo quando due mani si poggiano sui miei fianchi.
-Hey, ti sbrighi?- Mi domanda scherzosamente, ma allo stesso tempo dolcemente.
-Carmine!- Mi giro velocemente verso di lui riconoscendo la voce.
-Proprio io, dai andiamo!- Le sue mani restano ferme dov'erano.
-Si..- Mormoro, sono imbarazzanta.
Noto che, nonostante io abbia le scarpe alte, lui di altezza, mi supera comunque.

-Comunque, volevo dirti anche una cosuccia!- Mi ferma prima ancora di iniziare a camminare.-Ammazza!- Mi fissa da cima a fondo.-Sei uno schianto!- Mi sorride, togliendomi una ciocca di capelli ricci dal viso e portandola dietro l'orecchio.
-G-razie!- Sorrido timidamente.
***
-Si e poi la camicia ha preso fuoco!- Ride con le lacrime agli occhi Aurora.
-Ero troppo preso dalla mia chitarra, e non mi ero scordato del fuoco accanto a me!- Si difende Carmine sorseggiando la sua birra.
Si scatena una risata generale che porta Carmine a fingersi offeso.
-Ragazzi, scusate se interrompo, ma vorrei dirvi una cosuccia!- Attira la nostra attenzione il mio biondo migliore amico.
Gli dò un'occhiata interogativa che viene ricambiata con un piccolo sorriso timido.
Ho capito. Ho capito che sta per dire.
Inizio a moderni il labbro inferiore per non sorridere troppo e per non far capire niente agli altri. Lo sapevo.
-E su non tenerci sulle spine!- Lo incita a continuare Angela.
-Sono fidanzato!- Dice d'un fiato chiudendo gli occhi, come per non vedere la reazione di ognuno di noi.
Mi faccio i complimenti mentalmente per averci azzeccato.
-Cosa??- Domandano tutti all'unisono.
-Chi è?-
-Come si chiama?-
-Quanti anni ha?-
Partono tutti a raffica con le domande.
-Calma,calma..- Sospira imbarazzanto mentre gli altri aspettano impazienti. -È Tom.- Sapevo anche questo.
-E tu, non ci hai detto nulla??- Carmine soffoca quasi con la birra.
-E va beh! Si poteva benissimo intuire!- Confessa Daniel. -Infatti scommetto che Giulia, dopo averglielo nominato solo una volta, aveva già capito tutto!- Mi sorride il mio migliore amico, io annuisco, confermando.
-In realtà, io l'avevo capito da subito.- Interviene Brando sorseggiando la sua Coca-Cola e dandomi uno sguardo d'intesa che mi porta immediatamente ad arrossire.
-Comunque siamo felici per te!- Lo abbraccia Aurora.
-Grazie cuginetta!- Le schiocca un bacio sulla guancia. Si adorano, si nota.
-Anzi, approfitto per dirvi che già sono in ritardo, devo vedermi con lui!- Sorride imbarazzato infilandosi la giacca di pelle.
-Dacci dentro!- Gli fa l'occhiolino Carmine facendolo arrossire ulteriormente.
-Coglione!- Alza il dito medio il biondo, per poi schioccarmi una bacio veloce sulla guancia e salutare gli altri con la mano.
-Ci vediamo!- Saluta un'ultima volta prima di uscire definitivamente dal bar.

-Beh penso che per me sia già tardi!- Sopiro alzandomi dalla sedia.
-TI accompagno?- Si propone Aurora.
-No tranquilla, trovo un taxi, non voglio lasciarti sola al ritorno.- Le sorrido mettendomi la giacca di jeans.
-Allora ti accompagno io!- Si propone Brando, sinceramente sorprendomi.-Aurora mi presti la macchina?- Domanda, ricevendo un si veloce come risposta.
-La posso accompagnare anch'io volendo!- Scatta dalla sedia Carmine.
-Carmine, uno: non ti presterei mai la mia macchina sapendo come sei fatto, e due: Un ragazzo deve restare con noi due, è tardi, e con Angela mezza sbronza, da sola non ci sto!-
-Ioo? Sbronzaaaa? Ma quando???- Ride. Beh un pó sbronza lo è.

Carmine sbuffa sonoramente per poi buttarsi pesantemente sulla sedia.
-Andiamo?- Mi sorride il riccio biondo cenere.
Annuisco e ben presto siamo in macchina.
***
-Sei silenziosa!- Si gira verso di me per poi riportare l'attenzione sulla strada.
-Eh?- Mi sveglio dal mio stato dormiente. -Nono tranquillo, tutto apposto! Sono solo un pó stanca.- Gli sorrido debolmente riportando lo sguardo al finestrino e studiando con attenzione le vie e le strade della mia città.
Anche se sta sera mi sono divertita, Mirko era sempre là, fisso nella mia mente, non ho smesso un secondo di pensarlo, e non ho potuto che sentirmi in colpa; io là, a divertirmi, e lui immobile su un letto.
-Ho saputo di Mirko..- Sussurra indeciso.-Mi dispiace..- Resta con lo sguardo fermo sulla strada.
-Ah, si..- Sorrido amaramente.-Dispiace anche a me.-
Lui mi sorride con compassione per poi starsene in silenzio.
Ecco, la compassione di qualcuno era proprio l'ultima cosa che volevo, nè io nè Mirko ne abbiamo bisogno.
-Adesso gira a destra e vai sempre dritto per favore!- Indico con la mano.
-Ma tu no abitavi al centro?- Mi guarda confuso.
-Si, ma per favore, ascolta le miei indicazioni.- Lo prego.
Annuisce dubbioso e fa come da me richiesto.

Dopo circa dieci minuti di strada posso finalmente intravedere l'edificio, che alla luce dei lampioni, è di un giallo pallido.
-Ecco è quello!- Sorrido chiedendo di fermarci proprio lì di fronte.
-Giulia, che diamine ci facciamo davanti ad un ospedale? Ti senti male o altro?-
-Cosa? No!- Mi slaccio la cintura.-Questo non è un'ospedale qualunque!-
-Che intendi dire?- Domanda perplesso. -Ohi dove vai?- Urla mentre io sono già davanti la porta dell'edificio.
Gli faccio un cenno veloce con la mano, come per salutarlo, per poi entrare nel luogo in cui sta il mio Mirko.

~It has the key to open my lock~{ Mirko Trovato}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora