troubles

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Ci guardammo negli occhi, quel rumore non poteva significare nulla di buono.
Tae si alzò ed io lo seguii, pervasa da una "leggera" sensazione di panico. La porta era ancora semi-aperta, ma nessuno dei due aveva il coraggio di aprirla definitivamente, per paura di trovarci qualcuno dietro. Tae agì prima di me: poggiò una mano sulla porta e la spinse lentamente. Nessuno; prevedibile. Ci guardammo nuovamente negli occhi, nei suoi non c'era un solo briciolo di preoccupazione o paura, solo determinazione. Uscimmo dalla porta ma non c'erano segni di vita,  le porte delle varie camere erano tutte chiuse,  le luci tutte spente, nessuno in giro. Ci sedemmo in cucina, probabilmente Tae mi vide particolarmente scossa :"y/n sta tranquilla, riusciremo a capire effettivamente ciò che è successo e chi è stato; e anche se davvero qualcuno ci avesse fatto una foto in quel momento, che vuoi che succeda"                     Y/N:" che vuoi che succeda? Succede un casino te lo dico io: innanzitutto ci becchiamo entrambi una strigliata allucinante dal PD-nim, io verrò cacciata da qui e-"                                                               
Tae mi interruppe :"ma anche se fosse potremmo continuare a vederci o comunque rimanere in contatto..."                                                                                      in quel momento mi sentii una merda: io non stavo pensando a quello, mi stavo solo preoccupando di perdere il lavoro, dei sentimenti di Tae non me ne fregava nulla; insomma dubito fosse davvero innamorato di me, ma un minimo avrei dovuto preoccuparmi, che razza di egoista. Purtroppo non ero l'unica ad essersene accorta                                                      Tae:" y/n tu... non stavi pensando a questo, vero?"        che brutto colpo, sentirgli dire queste parole ""tutto ciò è solo colpa del mio stupido egoismo, perché te ne sei dovuto accorgere? Tae io ci tengo a te ma forse non nello stesso modo in cui tu tieni a me, non posso iniziare a pensare a te al di fuori di un ambito lavorativo, non reggerei", non riuscivo a pensare in modo lucido, stavo provando troppe emozioni nello stesso momento, che stava succedendo? Io non provavo nulla per Tae, vero? Non potevo provare nulla, lo dicevano i contratti di lavoro. Ma allora perché mi sentivo così strana? Perché sentivo un peso così pesante sul cuore? I miei pensieri si interruppero appena incrociai il suo sguardo, vuoto, triste, deluso; non ero riuscita a formulare una risposta, lo avevo deluso. Silenzio totale. Tae continuava a guardarmi aspettando una risposta, io non riuscivo a parlare: la gola si era completamente annodata e mi stavano salendo le lacrime agli occhi, continuavo a ripetermi ""non potrei amarti anche se volessi"" ma sapevo benissimo che era solo una bugia. Distolse lo sguardo, abbassandolo; non riuscivo a credere di non aver detto nulla, di non aver ribattuto, anche con una frase idiota, non era da me.                                                                  Tae:" ad ogni modo dobbiamo capire bene cosa è successo e chi è stato, potrebbe rimetterci anche la mia di carriera". Freddo. Il suo tono di voce era totalmente freddo. Gli occhi mi si stavano riempiendo sempre più di lacrime.                                                                y/n:" forse dovremmo tornare in camera, se qualcuno ci vede qui potrebbe insospettirsi". Il cuore mi faceva male, non so con quale forza non stavo ancora piangendo.  Senza dire una parola Tae si alzò e uscì dalla cucina. Io non riuscivo a muovermi.                            Le lacrime iniziarono a rigarmi il viso e a malapena riuscivo a trattenere i singhiozzi; ma che persona di merda potevo essere? Non gli ho nemmeno dato una risposta, con quale forza di volontà lo avrei guardato in faccia? Se mi ero  ridotta così era solo colpa mia. Mi nascosi il viso con le mani che ancora tremavano, non riuscivo a calmarmi. La voce fredda di Tae mi riportò alla realtà :" Sbrigati"; non risposi. Cercai di regolarizzare i miei respiri per calmarmi più velocemente possibile; non notai che ,semi-nascosto dietro alla porta, Tae mi stava guardando, ridotto nel mio stesso stato: il viso rigato dalle lacrime e un dolore opprimente al cuore.

Mi alzai e bevvi un bicchiere d'acqua; appena rientrai nella camera di Tae lo trovai apparentemente addormentato, mi sedetti sul letto e lo guardai, sussurrando piano "spero che un giorno avrò il coraggio di dirti quello che non ti ho detto stasera"; non sapevo che in quel momento Tae, dall'altro lato del letto mi aveva sentito e mi aveva risposto "io ti aspetterò y/n, tutto il tempo che vuoi".



Ciao amici
Prob tutte le persone che avevano iniziato questa storia se ne sono dimenticati perchè non carico mai ops però spero che il capitolo vi piaccia lo stesso♡
Cmq mentre scrivevi ho ascoltato the truth untold e devo dire che fitta proprio bene col tema del capitolo hahah
Ee niente davvero spero il capitolo vi sia piaciuto e mi scuso per eventuali errori di ortografia etc ♡♡♡



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