Fanculo il minuto per minuto.

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Sono già passate due settimane, due orribili settimane in cui si erano mandati qualche sporadico messaggio per essere sicuri di essere ancora vivi. In realtà Martino non si sente vivo per niente, ogni mattino esce per andare a lavoro pensando al bacio del buongiorno che non ha avuto, la sera torna a casa da sua madre che non smette di trattarlo come se gli facesse una pena infinita. Anche lei era devastata da questa cosiddetta "pausa di riflessione", non capiva come potessero sistemare le cose stando così distanti e non mancava mai di farglielo notare.

Niccolò ha dovuto rimanere nel loro appartamento, lavorava da lì e anche il suo pianoforte era lì, ma ogni angolo di quella casa lo faceva pensare a Marti. Quando ha deciso di mettere in pausa la loro relazione era sicuro che sarebbero tornati insieme dopo pochi giorni, disperati dalla lontananza e più innamorati di sempre, ma due settimane sono passate e di fare il primo passo non se ne parla. Non ne ha la forza e le sue paranoie sono ancora tutte stipate nella sua testa, immagina Martino che esce a cena con Stefano, tutte le sere in cui era rientrato tardi, gli aperitivi insieme, gli fa ribrezzo solo a pensarci. Mai avrebbe creduto di provare una gelosia così devastante, e anche se si fida del suo ragazzo a volte la vita può prendere rotte inaspettate.
Si tiene occupato cercando di scoprire chi sia e dove sia finito il ragazzo della scatola blu, ha persino recuperato un elenco telefonico della città di Bologna chiamando estranei dal cognome Fabbri ricevendo soltanto risposte inutili, e a Bologna di Fabbri ce ne sono davvero una marea.. ogni sera ne chiamava qualcuno per poi cancellare il nome dall'elenco. Era diventato quasi un rito ormai.

È sabato sera, sta suonando un pezzo al piano quando sente il citofono suonare. Si alza di scatto, non vorrebbe sembrare un disperato ma se ci fosse Martino attaccato al campanello si precipiterebbe giù per le scale in un nanosecondo.
E invece no.
È Giovanni...strano..

Lo fa salire e tenta di riordinare un attimo la casa mentre lo aspetta.
"Ohi, ciao Nico."
"Ciao, entra entra.. scusa il casino, è che senza Marti sono un disastro.." lo sente lui stesso, il tono con cui lo aveva detto, come a dire che presto sarà tutto come prima.. lo spera davvero.

"Che succede? Che fai qua?" Chiede Nico, Giovanni è il miglior amico di Marti e gli fa davvero strano che sia lì in sua assenza.
"Mah..sono venuto a vedere se è tutto ok.. come stai?"
Niccolò lo guarda e piega le labbra all'ingiù, c'è davvero bisogno di dirlo?
"Sto bene..per quanto possibile.."
"Ok. Ti va se parliamo un po'?"

Non gli va, non gli va di guardarlo e pensare automaticamente a Martino perché fa male, tanto male.
Lo invita a sedersi sul divano e gli porta una birra fresca, Giovanni sembra averla presa maluccio a sua volta, ha una faccia funebre e sembra non trovare le parole.
"Hai visto Marti in questi giorni?" Chiede, curioso di sapere come stava davvero.
"Sì.. anche oggi."
"Come sta?"
"Tu che dici? Male!"
Il tono di Giovanni lo spaventa, si sente responsabile per quello che stava accadendo ma non vuole prendersi tutta la colpa. Le cose si fanno sempre in due, entrambi hanno sbagliato qualcosa.

"Mi dispiace.. dopo magari gli mando un messaggio."
Gli occhi azzurri di Giovanni tornano a guardarlo, sembra davvero arrabbiato per qualche motivo..
"No Nico, devi solo dirgli di tornare a casa, tanto prima o poi succederà comunque, non capisco perché siate così testardi.."
Niccolò scuote la testa e torna a pensare, al perché aveva deciso di allontanarlo e a quanto ancora avrebbe potuto effettivamente durare quella sensazione di merda.
"Non è quello Giò, ho i miei motivi credimi.."
"E quali sarebbero? Che sei geloso di una cosa che non esiste?"

Niccolò si sente tradito di nuovo, Martino aveva parlato di Stefano con lui.
"Non è solo gelosia, a lui piace.. gliel'ho letto in faccia Giò."
"Oddio Nico, non dirmi che in...quanti sono? Dieci anni? Non hai mai pensato che uno fosse carino, non è un reato!"
"Non è quello, a lui Stefano piace sul serio, è molto diverso se permetti."
Giovanni si porta le mani in testa e sbuffa in modo accentuato.
"Non è così ti dico! Ok, lo trova una persona interessante, ma da lì a dire che gli piace in quel senso ne passa di acqua sotto i ponti, no?"

Qualcosa che mi appartieneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora