6. Le ha rubato un biscotto

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And if the sun starts setting, the sky goes cold
Then if the clouds get heavy and start to fall
I really need somebody to call my own
I wanna be somebody to someone

Audrey

L'alba oggi è più bella del solito. I colori del cielo sono bellissimi, sui toni del rosa pastello e dell'arancione chiaro. Ma la cosa che la caratterizza è la colorazione delle nuvole, che di solito sono bianche, o grigie quando è brutto tempo. Ma oggi sono di un rosa sgargiante, e sembrano quasi illuminare più del sole.

Da piccola pensavo che la giornata sarebbe stata più o meno bella in base all'alba, e di questo continuo ad esserne convinta. Quando c'è  un'alba che mi piace tanto, tipo questa, la giornata si rivela positiva. Quando invece ce n'è una che mi piace di meno, o che è semplicemente troppo simile alle altre, la giornata si rivela semplicemente normale. Come la maggior parte delle mie giornate. Ma è quando in vista c'è un temporale che la giornata si rivela un completo disastro. Una di quelle giornate che preferiresti dimenticare per il resto dei tuoi giorni.

Mi ridesto dai miei pensieri quando sento la suoneria del mio cellulare riecheggiare nella stanza. Entro dentro e quando controllo chi mi sta chiamando rimango un po' delusa. Speravo fosse mia sorella, invece è solo Alexander. Sono contenta di parlare con il mio migliore amico, ma avrei sperato che fosse Clare.

<< Alexander? >> mi porto il telefono all'orecchio.

<< hei Audrey, come va? >> sento la sua voce assonnata, il che significa che probabilmente è appena tornato a casa dal lavoro.

<< va abbastanza bene, la città mi piace, la scuola per niente e sto praticamente bevendo una birra ogni sera. >> dico aprendo l'armadio.

<< e con Asher? L'hai già conosciuto? >> prendo una felpa bianca e un Jeans dall'armadio, e poi recupero le converse da sotto il letto.

<< no, ma ho conosciuto i fratelli >> metto il telefono in vivavoce, e mi tolgo la maglia che uso come pigiama.

<< e come sono? Hai scoperto qualcosa? >> sento una nota di preoccupazione nella sua domanda, ha paura che io non porti a termine l'incarico.

<< sono simpatici, e tanti. Ma non ho scoperto niente di importante, solamente che Asher è il più grande, il più narcisista, egocentrico e rompicoglioni della famiglia >> tiro fuori dall'armadio anche un top da mettere sotto la felpa, e lo indosso.

<< beh sei stata fortunata, avrai a che fare con il peggiore >> mormora, sento la stanchezza nella sua voce e capisco che si è appena sdraiato sul letto dal tonfo che si è sentito. Più che sdraiato si è buttato.

<< hai appena staccato? >> chiedo infilando la felpa.

<< si, il grande capo mi ha costretto a fare da insegnante ai nuovi arrivati >> dice sbuffando.

<< sempre meglio di passare le giornate ad allenarti come facevi prima >> mormoro saltellando per infilare i jeans.

<< se non dovessi sopportare i ragazzini appena laureati lo sarebbe, passano le giornate a parlare di cose scolastiche >> dice ridacchiando.

<< a proposito di scuola, devo andare al mio secondo giorno. Ci sentiamo dopo. >> lo sento mormorare un saluto, e capisco che si stava già addormentando perciò attacco io.

Dopo essermi pettinata scendo giù in cucina, dove si trova già Rose.

<< se non fai colazione che cosa fai la mattina? >> chiede incuriosita.

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