In stazione

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L'ho aspettato seduta sulle scale leggendo. Quando è arrivato mi ha fatto salire qualche gradino fino al pianerottolo e ha iniziato a darmi ordini. Mi ha fatta inginocchiare per fargli un pompino, e alla fine di questo mi ha dato diversi schiaffi pesanti, non che solitamente abbia la mano leggera, ma quel giorno era più duro del solito. mi ha fatta mettere a quattro zampe, con il viso schiacciato a terra e me l'ha ulteriormente premuto con la scarpa, e oltre che doloroso è stato umiliante. Poi mi ha fatta nuovamente inginocchiare e mi ha strappato la maglia, sotto la quale ero nuda come da suo ordine, dicendomi che gli facevo schifo con le mie tette da vacca, e mi ha colpito diverse volte il seno e strizzato i capezzoli. Mi ha ordinato di rimettermi a quattro zampe, con la testa verso il muro, e mi ha scopato il culo distruggendomi, dandomi ogni tanto pesanti schiaffi sul culo; mi ha davvero fatto male quella volta, non solo fisicamente, ma mi ha fatto anche sentire un oggetto in quel momento, non riuscivo a trattenere nè i gemiti né le lacrime, ma spero che queste ultime non le abbia notate perchè si sarebbe incazzato ancora di più. Mi ha fatta poi alzare in piedi e tenuta premuta contro la ringhiera di vetro del pianerottolo con una mano sul collo e col corpo contro il mio, continuandomi a ripetere che se avesse voluto mi avrebbe uccisa. mi fa terribilmente paura quando lo dice, infatti quella volta oltre ad essere particolarmente pesante per me, mi ha lasciata alquanto scossa. mi ha nuovamente fatta inginocchiare e mi ha messo delle mollette di quelle per bloccare i documenti sui capezzoli, che ho sentito pulsare finché non mi ha permesso di toglierli più tardi; dopodiché mi ha fatto cambiare la maglia e siamo usciti dalla stazione, essendo inverno, sotto la maglia e la giacca, le pinze sui capezzoli non si vedevano ma ad ogni passo le sentivo chiaramente.

Al mio posto, sottomessa (BDSM)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora