Ilvermorny

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Kate non era stata accettata ad Hogwarts.
Aveva compiuto quel ventisette giugno undici anni ma, al posto della lettera di ammissione, ricevette solo una pergamena con l'espulsione da Hogwarts. Rimase bloccata a guardarla.
Non era possibile: non era nemmeno entrata ad Hogwarts.
La madre aveva provato a spiegarle il contenuto di quella lettera: "È per la battaglia, Katie. È per quello che è successo.".

Ma Kate non aveva fatto nulla di sbagliato, e questo la mandava tremendamente giù di morale.
Aveva solo fatto quello che era giusto fare, ma il nuovo professore di Difesa contro le Arti Oscure aveva convinto la preside a non accettare Kate ad Hogwarts.

In poco tempo la notizia fece il giro del Regno Unito: la frase che più si sentiva per le strade era Ma hai sentito dell'ingiustizia verso Kate Lewis? Hogwarts è caduta proprio in basso con questo!

Kate in quelle settimane aveva raggiunto un livello di fama quasi come quello di Harry Potter e questo la teneva chiusa in casa per giornate intere. Non le piaceva stare al centro dell'attenzione.
Non guardava nemmeno più la Gazzetta del Profeta per non vedere quel suo visino incorniciato da capelli mossi.
Continuava a chiedersi cosa avesse fatto lei di male per meritarsi questo. Lei, che voleva andare ad Hogwarts più di chiunque altro.

Il Ministro stesso era contro l'approccio adottato verso la giovane ragazza, aveva addirittura cercato di aprire un'inchiesta contro il nuovo insegnante ma la sua carriera era perfetta, solo l'ultimo avvenimento non sarebbe bastato.

Intanto, però, Kate continuava a chiedersi come poter studiare la magia.
Le avevano sempre detto che lei sarebbe stata una magnifica Corvonero; in quel momento, però, iniziò a dubitarne. Non era nemmeno capace di sapere come andare ad una scuola che distava non molti chilometri da casa sua.
Andare da sola? No, durante lo Smistamento non sarebbe stata chiamata.
Truccare la pergamena dei nomi con un incantesimo? E come avrebbe fatto? La preside era troppo sveglia per non accorgersene.

Quello spirito vivace che caratterizzava da sempre Kate si stava spegnendo, lasciando spazio solo alla rassegnazione. Il papà le stava sempre accanto, le raccontava storie su Hogwarts in modo che la potesse vivere almeno nella sua immaginazione. La mamma, invece, faceva rientro a casa solo la sera. Il padre, Anthony, faceva il magizoologo ed aveva preso spunto da Newt Scamander per badare ai suoi animali: aveva provato a portare Kate nella sua valigia per distrarla un po', con l'unico risultato che la figlia ne era balzata fuori correndo, spaventata dalle creature più grandi.

La mamma, Alexia, era un'Auror. Avevano finito da poco tutti i processi dei Mangiamorte ed ora lei era impegnata come sostituta di una guardia di Azkaban ed era costretta a fare rientro a casa quasi sempre dopo mezzanotte, per tornare alla prigione alle sei di mattina.
Kate provava a svegliarsi ogni giorno poco prima delle sei per salutarla, sapendo che non l'avrebbe rivista fino al
giorno dopo.

Peccato che, dopo pochi giorni, era crollata a letto, in preda alla stanchezza e anche a quell'amarezza che le lasciava quel senso di rassegnazione.

Solo dopo quattro giorni Kate decise di scrivere una lettera a sua sorella, Bonnie. Non avevano gli stessi genitori e non potevano perciò vedersi tutti i giorni. Nonostante ciò, però, Kate e Bonnie avevano un rapporto invidiato da tutta la famiglia.
Cercò una pergamena ma, non trovandola, decise di scendere nella valigia del padre a cercarlo. Si ritrasse subito, dopo averlo sentito fare versi per domare una delle sue creature.
Prese un semplice foglio trovato nella cucina, dell'inchiostro e iniziò a scrivere.

Ciao Bonnie!
Non hai idea di quanto io sia triste.
Volevo andare ad Hogwarts, Bonnie!
È un'ingiustizia, non si può negare la magia ad una persona. Non è giusto, Bonnie. Non ho fatto nulla di male.
Spero che almeno tu mi capisca.
Kate

"King, vieni qua!"
Kate chiamò a gran voce il gufo di famiglia.
"Bonnie."
Il gufo volò via, non prima di aver reclamato una buona dose di cibo.
Quell'emozione che Kate aveva provato scrivendo la lettera era ormai già svanita: sua sorella le mancava terribilmente e lei, solo lei, sarebbe riuscita a farla stare meglio in quel periodo.
Si coricò nel letto, contemplando il vuoto. Si addormentò di sasso, senza nemmeno aver tolto il copriletto.

"Kate! Katie, tesoro, vieni qua! C'è qualcuno per te!"
Che ore erano? Era sera, mattina, pomeriggio?
Non aveva idea di quanto avesse dormito.
Si alzò, con tutti i capelli spettinati e si avviò, controvoglia, verso la porta.
Non appena vide quella chioma bionda sulla soglia corse verso di lei e le due si lanciarono in un abbraccio.
Il rosso acceso dei capelli di Kate vicino al biondo un po' scuro di Bonnie sembrava formare delle fiamme. D'altronde, Kate e Bonnie erano quello: fuoco, che continua a bruciare non curante di quello che c'è introno. In senso buono, ovviamente.

Passarono tutta la mattina a parlarsi e Bonnie cercò di consolare Kate, con frasi come quando ci andrò io l'anno prossimo ti prometto che ti porterò con me senza farti vedere! Un modo con la magia ci dev'essere di sicuro!

Era ormai quasi ora di pranzo quando un gufo fece irruzione nel salotto dove le due stavano parlando.
Lasciò cadere una busta sul tavolino e, con la stessa naturalezza ed eleganza con la quale era entrato, uscì dalla finestra.
Kate la prese in mano mentre Bonnie la fissava curiosa.

Sulla busta c'era solamente scritto "Katelyn Lewis" e il suo indirizzo di casa.
La girò al contrario, dove su un piccolo stemma lesse "Scuola di Magia e Stregoneria di Ilvermorny, Massachussetts".

Le due sorelle si guardarono negli occhi confuse. Sullo sguardo di entrambe si poteva leggere chiaramente che era la prima volta che veniva nominata una certa Ilvermorny nelle loro case.
"Bonnie, vai a chiamare papà nella valigia?"
Bonnie rabbrividì. Sapeva però quanto la sorella odiasse scenderci, così fece questo sacrificio.
Intanto Kate aprì la busta.
Sembrava in tutto e per tutto un'ammissione ad Hogwarts, con l'unica differenza che fosse in una tale Iverlmony.
C'era il foglio dell'ammissione, l'elenco delle cose da comprare ed infine un'ultima pergamena, che aveva tutto l'aspetto di essere proprio una lettera.

Signorina Lewis,
Siamo venuti a conoscenza della Sua situazione ad Hogwarts.
Pensiamo che sia tremendamente sbagliato, perciò saremo lieti di accoglierLa ad Ilvermorny.
Cordiali saluti,
Il Preside Kinnon

"La mia bambina andrà a Ilvermorny!"
Il magizoologo saltò felice dalla valigia, mentre Bonnie ne uscì con una faccia terrorizzata.
Anthony stritolò la figlia in un abbraccio, mentre lei continuava ad avere uno sguardo confuso improntato sul viso.
Si fece spiegare cosa fosse Ivrelmony, venendo a conoscenza del fatto che fosse in tutto e per tutto un'Hogwarts americana.
Certo un bel po' lontana da casa.

"Accetterai questa proposta vero, Katie?"
Nella mente di Kate ci fu un susseguirsi di immagini: la battaglia, il castello in fiamme, il Mangiamorte, la lettera da Hogwarts, i genitori che le sorridevano, Bonnie, i suoi fratelli, la lettera da Ilvermorny.
Ma, in mezzo a questo casino, Kate aveva occhi solo per il suo più grande desiderio: imparare la magia, volare, fare incantesimi.

"E vada per Ilvermorny."

𝐾𝑎𝑡𝑒 [IN PAUSA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora