21. Uscire dalla bolla

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La vita è una costante lotta tra l'attrazione per il pericolo e l'ascolto della ragione umana.

La vita è una costante lotta tra l'attrazione per il pericolo e l'ascolto della ragione umana

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Mae


Ian accosta la sua vecchia Jeep di seconda mano lungo la strada di casa di Duke Sanders.

Quest'ultimo abita non troppo lontano dalla Gloom in una villetta a schiera dai colori spenti e per niente invitanti identica a molte altre che abbiamo superato lungo il tragitto.

«È un bel posto qui» sentenzia Ian, gettando un'occhiata fuori dal mio finestrino ancora con le mani sul volante. «Decisamente meglio del mio triste monolocale.»

Faccio una smorfia contrariata, ma non oso aprir bocca per esprimere il mio parere: questo quartiere è uno dei più popolosi e al contempo ricchi di Firesforest.

Qui ci abitano uomini e donne importanti con una famiglia al seguito. Molti dei figli di queste persone vanno a scuola alla Gloom ed è per questo che vi abitano così vicino. Tuttavia, a me non è mai piaciuta l'aria che si respira da queste parti: tutto mi sa di lusso sfrenato ed esagerato esibizionismo, cose da cui, per fortuna, la mia famiglia si è sempre tenuta alla larga.

Slaccio la cintura di sicurezza e scendo dall'auto, Ian fa lo stesso mentre io invio un messaggio a Sally per avvertirla del nostro arrivo. La mia amica sbuca da un cancello in ferro battuto aperto con il suo cellulare in mano un attimo dopo, e ci viene incontro con un mezzo sorriso sulle labbra, notando subito Ian e studiandolo rapidamente con un'occhiata di sfuggita.

«Sei arrivata giusto in tempo, Mae» mi saluta, stringendomi in un abbraccio celere. «E vedo che non sei neanche da sola...».

Fingo di non notare la punta di malizia che la mia amica lascia trapelare di proposito dalla sua voce e mi limito a scoccarle un'occhiata fulminante.

Sally questa sera sembra un'altra persona e mi stupisco quasi nel vederla per la prima volta con indosso un abitino piuttosto succinto e scollato a paillettes nero e un paio di anfibi di gomma dalla platform esageratamente alta. L'abito possiede alcuni lacci sul petto che sembrano voler attirare di proposito l'attenzione sul suo seno alto e sodo.

Noto che ha perfino acconciata i boccoli con il ferro, dandogli in questo modo un aspetto più preciso e ordinato del solito. Attorno al collo, un chocker nero con le perle bianche risalta in contrasto con la sua pelle chiara e lucente e infine in mano stringe una borsetta minuscola che temo possa contenere solo il suo cellulare.

«Tu devi essere Sally. Io sono Ian, un amico di Mae» incalza Ian un attimo dopo, rivolgendo alla mia amica un sorriso spigliato e sicuro di sé.

SILENT LOVEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora