Una possibilità

372 24 0
                                    

Le prime settimane sono state davvero strane. Tutto questo controllo e serietà non è tipica della scuola. I corridoi sono sempre così silenziosi e tristi, nessuno fa scherzi o ride, la Sala Grande ha perso tutta la vita di un tempo, nessuno più va a giocare a scacchi o a gobbiglie, tutto è come se fosse morto. Ho visto dei ragazzini piangere sulle panchine del corridoio, fasciature sulle mani di quasi tutti gli studenti, urla nelle ore di punizione, non siamo più in un luogo sicuro. Le altre case sono quelle tra le più attaccate, noi serpeverde subiamo di meno il regime di terrore ma agli occhi dei professori dobbiamo sempre atteggiarci come perfetti mangiamorte devoti al Signore Oscuro. Tuttavia le punizioni non mancano anche da noi, Pansy ha subito circa quattro punizioni in questi sette giorni.. si ostina a voler ridere, a voler divertirsi, sforare gli orari del coprifuoco, farsi trovare con Blaise in giro di notte, non riesce a prendere nulla seriamente. Nonostante le punizioni non si interessa, dice sempre "È il nostro ultimo anno! Dobbiamo divertirci! Dovranno uccidermi per fermarmi.", non capisco davvero cosa le prenda. Tutti sono così cupi e poi c'è lei che cerca sempre il momento perfetto per uscire e sorridere. Cosa c'è da sorridere in questi momenti mi chiedo.. vorrei avere il suo carattere certe volte. Così solare, divertente e spensierata, così all'oscuro di tutto. Questa settimana ho l'allenamento con il Signore Oscuro. Non so che aspettarmi ma sto cercando di preparami al peggio per essere pronta. Durante le giornate sto sempre o a lezione o in biblioteca, cerco di stare lontana dai problemi e di farmi notare il meno possibile. Mattheo, Theodore e Draco anche non hanno subito ancora nessuna punizione. La nostra vicinanza con il Signore Oscuro ci porta ad essere quieti, domabili, al loro servizio. Ora sono in biblioteca a leggere un libro di Difesa contro le Arti Oscure. E' praticamente ora di cena quindi sono tutti in Sala Grande. Sono sola, tutto è silenzioso intorno a me, niente urla o guardie, niente ragazzini che piangono, sono nel mio mondo.

Tom: "Tutta sola in biblioteca? È solo una settimana che è iniziata la scuola e non ti ho mai vista in compagnia di qualcuno."

Ero nel mio mondo. Non alzo gli occhi dal libro e continuo a leggere tentando di ignorarlo.

Tom: "Non ti ho neanche mai sentito proferire parola."

Si avvicina sempre di più al divanetto. Ha una fasciatura alla mano, anche il figlio di Bellatrix Lestrange a quanto pare non è immune alle punizioni della scuola.

Tom: "Mai stata in punizione. Mai uscita di nascosto. Mai stata nella Sala Comune oltre l'orario del coprifuoco. Sempre o in biblioteca o a lezione o nella tua stanza."

Y/n: "Mi segui Lestrange?"

Tom: "Ti guardo."

Y/n: "Cosa vuoi?"

Tom: "Te l'ho già detto. Conoscerti."

Y/n: "Perchè ti ostini così tanto? Pensi che io sia la preferita del Signore Oscuro? Pensi che la mia vicinanza possa darti potere? Beh non è così."

Tom: "A me non interessa nulla del Signore Oscuro."

Rimetto gli occhi sul libro ma lui si siede al mio fianco sul divano e mi prende il libro dalle mani. Alzo il viso e noto la sua vicinanza.

Tom: "Dammi solo una possibilità."

Lo guardo negli occhi. Sembrano sinceri, il problema è che sembrano tutti così gentili prima che ti pugnalano. Mi alzo dal divanetto, prendo la mia borsa e me ne vado. Cerco di andarmene il più in fretta possibile, varco la porta della biblioteca e giro subito il corridoio ma mi scontro contro un ragazzo. Cadono tutti i libri a terra. Mi abbasso per riprenderli ma la sua mano stava già su uno dei miei testi. Alzo lo sguardo su di lui e lo vedo. Mi paralizzo alla vista dei suoi occhi, al contatto con la sua mano, al suo odore, al suo corpo così vicino al mio ma allo stesso tempo così dannatamente lontano.

L'altra faccia della medaglia - Il destino della profeziaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora