La finestra di fronte

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E' vero ho sempre fatto il guardone e, di rimando mi è sempre piaciuto farmi guardare. 

Le due cose per quanto complementari non sono singole prerogative ma completamenti l'uno dell'altra perversione.

Quando mi risvegliai a metà mattinata, rimasi sul letto a ricordare e ri-godermi quelle sensazioni di eccitazione vissute qualche ora prima.

Decisi comunque di alzarmi e trascorrere una parte almeno della domenica studiando.

Così mi feci una bella doccia e nudo, andai a fare colazione. Poi da li direttamente studio e pranzo... una domenica ordinaria...

Nel pomeriggio quando ormai non avevo più voglia di studiare, mi affacciai di nuovo in balcone; stavolta non c'era gran che da guardare, se non il tizio del balcone con le piante, ancora li, stavolta pantaloncino e dorso nudo che fumava. Fumava e guardava verso il mio piano.

Qualche minuto dopo, la lampadina del suo balcone, proseguiva ad accendersi e spegnersi fino a che una volta spenta, annunciò l'uscita di una donna, che si abbracciò il tipo e mi guardò.

Mi guardava sorridendo, e spingendo la mano dentro i pantaloncini del tipo.

Gli tirò fuori il pisello, poi gesticolando verso di me, mi comunica un orario e il suo appartamento. Io faccio segno di intesa e rientro per una doccia.

Trascorrono un paio d'ore e scendo in strada, attraverso ed entro nel portoncino del condominio di fronte.

Salgo al primo piano e trovo la porta socchiusa; entro, vengo e vengo accolto dal tizio, capisco che è il marito, il quale mi invita nel salone che avevo sbirciato nella mattinata.

Nel saline trovo alcune persone uomini e donne e lei vestita di nero su una poltrona.

Mi indica di fare silenzio e di spogliarmi. Ho voglia di abbandonarmi quindi non faccio alcun tipo di esitazione, mi spoglio e rimango nudo, mi si indica di inginocchiarmi e cosi eseguo, poi il marito arriva con una fascia, penso per bendarmi, ma la domina fa segno di no, si alza viene verso di me, mi prende il viso e me lo spinge verso il pavimento, poi viene a cavalcioni e si inginocchia sulla mia testa. 

Rimango col culo nudo per aria, col pisello penzolante mezzo sveglio. Mi vengono legate le mani dietro la schiena, e iniziano a giocare con me.

La prima mano è quella di una donna, mi tasta, mi accarezza la schiena, solca tra i miei glutei per arrivare al pisello. Li scappella, lo sega e se ne va. C'è una turnazione di mani che mi assaggiano, mi tastano, una mano, un dito umido prova a insinuarsi nel mio buco ma la domina li ferma.

Li sento vicini, non li vedo, quasi soffoco tra le cosce della domina. Sento le sue mani sulla mia schiena afferrare i glutei, allargarli, la sento sputare sul mio buchetto e un'altra mano raccogliere quella saliva e indirizzarsi al mio buco per violarlo. Sento il dito dentro, sento qualcuno sedersi vicino a me e segare il mio pisello. Sono stantuffate forti, potenti di quelle che piacciono a me. Il dito ha ammorbidito il mio culo, sento qualcosa di diverso non capisco cosa ma entra in me. Provo a inarcare la schiena ma sono bloccato, subisco quel palo, scoprirò poi essere un cetriolo in un profilattico; la mia padrona tira i glutei, sento strapparli, il cetriolo dentro di me abbandonato.

Mi lasciano per un po' cosi, sento dei mugloii, riconoscibilissimi pompini attorno a me, sento tirare fuori il cetriolo, rinculo, mi eccito, ma non reagisco sto godendo.

La mano sul mio pisello si è fermata, ora un'altra mi strizza le palle, poi un cordino le blocca, le stringe, le strizza. Il cordino teso blocca le palle alle gambe, non posso muovermi se non strapparmi le palle, poi silenzio, una crema gelida sul mio culo e un altro palo, stavolta umano che entra in me, sento quelle mani maschili stringersi al mio culo, le palle sbattere su di me, il fiotto caldo insinuarsi nelle mie budella.
Sono stremato, penso sia finita, ma quasi in sincronia dei piselli sborrano su di me.

Mi rilasso finalmente quando penso sia finita, mi slegano le palle nello stesso momento in cui sento delle donne a cavalcioni su di me, la loro urina calda schizza sulla mia schiena scendendo come rivoli sulle mie gambe, sulla mia schiena e collo fino alla bocca.
Sento la domina che si rialza, sono inerme, non riesco a muovermi.
Quando finalmente riesco a tornare in me stesso e aprire gli occhi, mi ritrovo al buio, da solo.
Mi avvicino ad una candela, accanto i miei vestiti ripiegati e una busta con scritto grazie, la apro e dentro trovo il mio pagamento: 500 euro.

Recupero tutto esco e ritorno al mio appartamento.

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