°•.La storia di T/N.•°

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T/N POV:

Riuscivo a sentire gli occhi di tutti addosso...
Era insopportabile.
Anche da piccola ero così,non riuscivo ad essere veramente me stessa a causa di quest'ansia costante causata solo dalle persone che mi circondavano.
Nessuno mi conosceva veramente.
Nessuno tranne una persona...
Shota Aizawa.

°•.flashback.•°

Me lo ricordo come se fosse ieri.
Quell'incontro.
Quell'incendio.
Quell'anno.
E quell'abbraccio.

Ero nel giardino sul retro della mia piccola ma accogliente casa.

I miei genitori erano partiti per via del lavoro e la mia babysitter era appena uscita di casa per fare delle commissioni affidate da mia madre.
Erano dei genitori non molto amorevoli,ma quando ti dicevano anche un solo "ti voglio bene" significava davvero tanto.
Ero quindi a giocare in giardino con le mie bamboline preferite.
Ero spensierata.
Ero felice.
Ero emozionata per l'arrivo dei miei genitori,visto che mancavano solo 2 notti al loro ritorno.
Erano partiti da circa una settimana e sentivo molto la loro mancanza,anche se non lo andavo a dimostrare.
La mia Babysitter era molto paziente e tenera.
Le volevo bene.
Due giorni dopo tornarono i miei genitori...ma non mi sarei mai aspettata di rivederli così.
Erano ubriachi fradici.
Avevo solo 4 anni e non sapevo cosa gli stesse succedendo,ma feci finta di nulla,tornando a giocare per i fatti miei in giardino.
Sentii mia madre urlare a mio padre.
Non ne sapevo il motivo.
Erano sempre calmi a vicenda e raramente litigavano.
Gli ignorai.
Sentii poco dopo un odore di caffè.
Mia madre metteva sempre il caffè a bollire dal fornello e apriva sempre una piccola finestra davanti al giardino per fare disperdere l'odore.
Questa aroma non mi stupiva,mi piaceva in realtà.
Però,non mi sarei mai immaginata che quel buon odore,non fosse più caffè...ma fumo.
I miei erano andati in salotto,visto che le loro voci si fecero sempre più lontane.
Io ero sempre rimasta in giardino,a giocare,non sapevo bene se qualcuno era rimasto in cucina o no.
Nebbia.
Fumo.
Urla.
Mi girai verso la porta d'ingresso per andare a bere un po' d'acqua...
Fiamme...
Solo fiamme...
La casa prese fuoco.
Entrai all'interno cercando i miei genitori.
Gli ritrovai...
Ma senza vita...
Vidi il corpo di mamma bruciare vicino a quello di papà.

Si stavano tenendo per mano...
Non volevano dirsi addio...

Iniziai a piangere senza sosta mentre le fiamme mi circondavano.
Ero spenta.
Ero disperata.
Ero angosciata.
Volevo solo farmi risucchiare dalle fiamme così vigorose per poi risvegliarmi in Paradiso con mamma e papà accanto a me.
Volevo solo questo.
Mi distesi in mezzo a loro e misi la testa sulle loro mani unite,per dire
"Tranquilli, arriverò lassù con voi molto presto"

Chiusi gli occhi
E aspettai pazientemente che quell'attimo di dolore arrivasse.

Nulla.
Non arrivò.

Sentii però un altra cosa
Un abbraccio.

Un forte abbraccio che mi stringeva in modo forte,ma anche gentile.
Aprii gli occhi a fatica, tutto quel fumo mi stava lentamente uccidendo.

Vidi una sagoma sfuocata di un uomo coi capelli tutti neri e una specie di "benda" gialla sugli occhi.

Era forse un pompiere?
Era...un mio conoscente?
Non lo sapevo.
Sentivo solo di star per svenire,ma prima di ciò, qualcuno mi parlò in maniera rassicurante

???: "Non temere,piccola,ci sono io."
E così svenii.

*Skip time*

Mi risvegliai in un lettino d'ospedale.
Ero stanca e facevo fatica a restare
anche solo seduta.
Sentii una presenza.
Una stretta.
Una mano.
Una mano sulla mia piccola manina.
Era lui,quell'uomo che mi aveva salvato da quell'incendio!
In quel momento potei mettere a fuoco le sue lineature facciali;
Carnagione chiara
Guance un po' rossastre
Un taglio vicino all'occhio destro
E una bocca quasi fragile a guardarla.
Diedi una piccola stretta a quella grossa mano che pian piano si fece sempre più morbida.
Si svegliò e mi guardò preoccupato ma allo stesso tempo sollevato.
Iniziò a parlare e lo ascoltai zitta zitta:
"Ehy piccola...credo che tu debba riposare un altro po'...ma visto che sei sveglia,ti dirò subito chi sono.
Sono l'Hero EraserHead, Shota Aizawa.
È un piacere conoscerti,piccina.."
Si interruppe un attimo,per guardarmi in maniera gentile e rassicurante.
Mi sorrise
Mi sorrise veramente.
I miei occhi iniziarono a vedere tutto opaco..
Stavo piangendo.
Mi ricordava troppo papà quando giocava insieme a me con le bambole.
Mi alzai dal letto

(Ragazzi t/n in questo flah back è una bambina,quindi è bassa in confronto a Shota,che anche seduto è molto altro)

E lo abbracciai.
Non avevo un motivo valido...ma lo feci .
Le sue braccia si posarono una sulla mia piccola testa e una che circondava le mie piccole spalle.
Mi faceva sentire protetta
...Amata...

T/N: "g-grazie p-er..a-avermi salvata..S-Shota..."
Dissi con voce tremolante,stavo comunque piangendo.

Shota: "shh.. è tutto okay piccina..e ora dimmi..qual è il nome di questa principessa?"

Principessa
Mi aveva chiamata principessa...
Che cosa carina.

T/N: "M-mi chiamo T/N.."

Shota: "wow..T/N, è un nome perfetto per una principessa!"
Sorrisi
Finalmente sorrisi
Sorrisi al suo modo
Sorrisi al suo affetto
Sorrisi al suo abbraccio
Sorrisi per tutto quello che stava facendo per aiutare me.

Shota: "non preoccuparti per la tua casetta o per qualsiasi altra cosa.
Ora ci sono io..T/N"

E così mi addormentai tra le sue braccia.
Evidentemente ero troppo stanca per continuare ad ascoltarlo o a parlargli.

°•.FINE FLASHBACK.•°

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