cap. 2

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Tutti e quattro di sedettero a tavola e mangiarono una buonissima insalata di pomodorini preparata ovviamente da Jason che nella coppia era quello che cucinava meglio e lui lo sapeva infatti non lasciava mai Percy ai fornelli (ovviamente lui non deve saperlo shhh)
durante la cena non parlarono molto ma Annie continua comunque a fare domande come tipico per i bambini della sua età:

"Era una semidea?"
"Quanti anni aveva?"
"Ti piaceva più del papà?"

E Percy ascoltava le domande senza rispondere e con un sorriso nostalgico in volto.
Finirono di mangiare e Percy aiutato da Charles sparecchiarono mentre la
piccola Annie ancora curiosa si sistemò in salotto

"Daiiii venite voglio ascoltare la storia!!"

Allora si misero tutti comodi sul divano e Percy iniziò:

"L'ho conosciuta quando avevamo solo 12 anni e il nostro fu un incontro un po' strano, io avevo appena ucciso il minotauro, vi ho mai raccontato del minotauro!?"

"Papà basta avrò sentito quella storia un miliardo di volte!" Esclamò seccato e divertito Charles

Jason e Percy scoppiarono a ridere e poi l'ultimo continuò:

"Ok, ok, dicevo lei mi aveva aiutato a riprendermi e da quel giorno diventammo amici e dopo qualche anno anche qualcosa di più"

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Annabeth posò lo sguardo sul corno del Minotauro che avevo in mano, poi di nuovo su di me. Pensavo che avrebbe detto qualcosa tipo:
"Hai uccido il Minotauro!" o
"Cavolo, sei proprio forte!"
. Ma invece se ne uscì con:

"Quando dormi, sbavi"

Poi si avviò per il prato, i capelli biondi svolazzanti sulle spalle
****
Percy cercava di non farsi trasportare troppo dai ricordi e Jason continuò:

"Lui e lo zio Grover fecero la loro prima missione proprio con Annabeth sapete? Se non ci fosse stata lei probabilmente ora sarebbero morti"
"Amore, sarei riuscito a recuperare la folgore di Zeus benissimo anche da solo!"

Replicò ridendo Percy

"Si certo e avresti preso da solo anche il vello d'oro, la pelliccia del Leone Nemeo  e saresti uscito vivo dal labirinto!? Io non credo"

Percy fece il muso e riprese la storia

"Annie, chiedevi se lei era una dei 7 vero?"
"Lo era quindi?"
disse emozionata la bimba

"Si, era la più brillante e la più intelligente di tutti, forse perché amava sapere le cose ed era curiosa o forse semplicemente perché era l'unica figlia di Atena su quella nave. Concordi Jas?"
"Si, era fantastica e sarebbe voluta diventa un architetto, anche se era dislessica aveva sempre letto tantissimo e ai impegnava più di tutti per farlo."

Aggiunse Jason.

"Papà ma perché usate il passato!? Non ci capisco niente" Commentò Annie imbronciata.

Allora Percy prese tutte le sue forze e continuò:

"Beh perché un giorno eravamo sull'Argo II e si aprì uno squarcio nel terreno, il Tartaro."
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Annabeth aveva la sensazione che la gamba che si staccasse dal corpo. Il dolore tinse tutto di rosso. Che energia degli inferi l'astratto noma come una forza di gravità oscura.
Non aveva le forze sufficienti per lottare. Capi di essere ormai troppo in basso per essere salvata.

"Percy, lasciami andare" supplicò con voce roca.

"Non puoi tirarmi su!"

Lesse la disperazione nel suo sguardo.

"Mai!"

Ribatté lui era sbiancato per lo sforzo. Alzò gli occhi verso Nico, 4 metri sopra di lui.

"Dall'altro lato, Nico! Ci vediamo là capito?"

Nico sgranò gli occhi

"Ma..."

"Portali là!" Gridò Percy

"Promettimelo!"

"P-promesso!"

Sotto di loro, la voce rise nell'oscurità.
Percy strinse la presa sul polso di Annabeth. Aveva il viso graffiato, macchiato di sangue e i capelli ricoperti di ragnatela Ma quando incrociò lo sguardo di Annabeth penso che non fosse mai stato così bello.

"Rimarremo insieme" le promise
"Non te ne andrai via da me. Mai più."

Solo allora Annabeth capì cosa stava per accadere: un viaggio di sola andata. Una caduta molto dura.

"Se vai a fondo, andiamo a fondo insieme" replicò Percy

"No, non questa volta..."

Poi Annabeth lascia andare la mano di percy a cui era aggrappata e precipitò nelle tenebre senza fine.
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