2.10

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Non lo faccio stare troppo tempo sulla mia spalla, ho già aspettato tanto e adesso ho voglia di lui e di baciarlo per ore. Ovviamente cerco di contenermi e di rimanere delicato senza sopraffarlo.

Lui alza lo sguardo verso di me e ci guardiamo negli occhi, i suoi sono azzurri come un cielo limpido e innocenti, puri.

Fissi nei miei, sembrano quasi occhi innamorati ma non riesco a crederci, sarebbe troppo bello, sarebbe anche troppo presto...

Io lo so quello che provo, lo so perfettamente. Non posso dire di amarlo, è vero, ma gli voglio già un gran bene. Sto pensando già al futuro, mi sto proiettando in avanti, so che voglio difenderlo da ogni cosa, condividere ogni cosa, costruire sempre di più. So cosa provo e so anche cosa potrei provare un domani.

Joy mi bacia con passione, incurante dei miei pensieri e delle mie riflessioni, non sa cosa passa per la mia testa e forse non lo immagina nemmeno.

Lo accontento subito ricambiando ogni bacio, e sento il mio cuore battere forte.
So quanto è bastarda la vita, so che un minuto da e quello dopo ti toglie tutto.
Non posso permettermi di sprecare neanche un secondo che passo con lui.

Neanche se avessi la certezza totale dei suoi sentimenti per me, sarei al sicuro.
Tutto può accadere da un momento all'altro.
Tutto può finire e questo pensiero scende come un lento veleno nei meandri del mio cuore e lo attacca.

Ma c'è troppo amore adesso che scorre, e riesco a sopravvivere.
Riesco a dimenticarmi del male del mondo.

A riportarmi a terra è solo il rumore di passi leggeri sul pavimento.
I miei sensi sono così acuti da quando ho passato una notte intera con una gamba rotta nel giardino di casa mia.

Mi stacco da Joy e mi volto per controllare.
Davanti a noi c'è un ragazzina con gli occhiali e due treccine brune che ci fissa.
Non sembra disgustata, semplicemente sorpresa.

- Nelly... - esclama Joy e lei subito corre via.

- È una tua amica?- gli chiedo sottovoce, questo spiegherebbe perché è arrivata sin qui, probabilmente per cercarlo.

Annuisce e sembra davvero preoccupato.
Sicuramente sta pensando che lei andrà a dirlo a chiunque e si ritroverà a dover giustificare sia il suo orientamento sessuale che... beh, me.
E non sarà facile.
Non sarà facile combattere contro l'ignoranza e il giudizio della gente.

- Vuoi raggiungerla? - gli chiedo perché so che magari non avrebbe il coraggio di dirmi che vuole andare a rincorrerla, per non sembrare maleducato nei miei confronti.
Non aspetto nemmeno che mi risponda, controllo nella sua tasca e trovo il suo telefono, che tiene senza password fortunatamente.
Inserisco il mio numero nella rubrica in modo che sia facile per lui trovarmi ovunque io sia.

Mi memorizzo col nome "Cherry cat" perché in fin dei conti è questo quello che sono, un micio dal pelo color ciliegia.

- Passa in stanza stasera se ti va. Ora vai se no la perdi -
Lo incinto.

Lui annuisce e corre subito via, preso com'è dalla preoccupazione, dimentica pure di salutarmi.

Lo guardo andare via sorridendo.
In qualsiasi modo vadano le cose, sarò al suo fianco pronto a lottare.

Dopo qualche minuto mi alzo ed esco dalla palestra.

Arrivato all'ingresso della scuola rivedo Joy, lui passa senza notarmi, sta uscendo e cammina tranquillo verso un albero.
Ma ci ha parlato o no?

È passato troppo poco tempo.

Sotto all'albero c'è già un altro ragazzo e si mettono a chiacchierare insieme.
Chi cazzo è quest'altro adesso?

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