8.

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- Nooooo! Nooo!-

È quello che sentiamo. I mormorii si fanno più forti. Che sta succedendo?

Chèsil si alza e si riveste in fretta, lo vedo avanzare verso la porta e girare la chiave senza esitare. Sparisce fuori.

Cerco di ricompormi e nel dubbio mi vesto anch'io, certo mi dispiace aver interrotto ciò che stavamo facendo..

Mi avvicino alla porta e appoggio l'orecchio. Sembra esserci parecchia gente e qualcuno piange. Devo vedere.

Schiudo lentamente e una visione inaspettata mi si presenta davanti.

Molti studenti che non conosco, vedo Jeremy in ginocchio in lacrime, vedo Orion e addirittura mia sorella, vedo anche Chèsil. Ha lo sguardo totalmente vuoto.
Nessuno si è accorto di me. C'è troppo trambusto.
Guardo la persona accanto a me, è un professore. Ha gli occhi velati di lacrime. Fisso il punto che sta fissando.

È la porta numero 500. La stanza alla fine del corridoio.
L'ultima stanza. In mezzo e perpendicolare tra la mia e quella di Chèsil.
Ai piedi di quella porta c'è una ragazza.

Sembra una bambola per la posizione innaturale del corpo. Le gambe scomposte, le braccia penzoloni.
I suoi capelli biondo chiaro che gocciolano sangue.
So che non riuscirò mai più a cancellare questa immagine dalla mia mente.

Sangue sul pizzo bianco del suo abito, sangue sui calzini da bambina, sangue sul ventre gonfio, sangue sulle ciglia dorate.

Sangue, solo sangue sul corpo della mia amica Lidya.

È un incubo. Non ci credo.

Se non è un incubo qualcuno mi dica che è ancora viva.

Diverse teste si girano, io non ne ho la forza. Sento la voce del preside chiedere qualcosa. È tutto.. no.. solo poco fa ero in un letto ed ero felice.
Solo l'altro giorno ero stretto in quel abbraccio che non sapevo sarebbe stato l'ultimo. Non sapevo che quei capelli biondi non mi avrebbero più sfiorato.

Sangue sul pavimento, sangue sulle sue unghie e l'espressione del suo viso indecifrabile.

- È morta già da un pezzo, è inutile, non c'è più nulla da fare-

Queste parole mi raggiungono violente. Ho un conato di vomito. Chiudo gli occhi e li riapro ad uno scoppio d'ira.

È quel ragazzo di ieri, quello amico di Jeremy che gli aveva detto di non molestare i bimbi.

Ha preso per il colletto quell'altro ragazzo dai capelli rossi che a me piace tanto.

- Sei stato tu!! Dillo!! Ora basta, sono stanco di stare zitto! Sappiamo tutti di chi è la colpa delle cose qui!- lo aggredisce.

Sono sconvolto da tutto.
Chèsil non lo guarda nemmeno e non reagisce. Tutti adesso lo stanno fissando.

- Lascialo stare Bryan!- si intromette Orion.
Orion?!? Ma cosa centra?

Li divide e Bryan sputa per terra.

- No Orion! Smettila di difenderlo! È solo un mostro psicopatico! Dobbiamo fare qualcosa -

- Non hai nessuna prova per sostenere quello che stai dicendo- lo interrompe mio cognato.

- Le prove sono sotto gli occhi di tutti invece. È un mostro che ha ucciso la sua ragazza ed il bambino che portava dentro.. -

Vedo Bryan volare e sbattere contro il muro. Lo sguardo di Chèsil adesso è di nuovo presente.
Fissa il ragazzo che ha appena scagliato a terra.

- Mi stai dando fastidio. Non è il momento. - dice con voce fredda e pacata.
Vedo una mano poggiarsi sulla sua spalla.

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