Ricordi ragazzo quando ti dissi che poi arrivò quella maledettissima mattinata?
Quella che rovinò tutto?
Ecco...Inizio Flashback
<<Pronto, signora Han?>>
Fu questa l'ultima cosa che riuscì a sentire tramite il telefono, l'ultima, prima che mia madre si sedette debolmente sul divano con le lacrime agli occhi ed una mano a tapparle la bocca.
<<Jisung..>> Mi disse tra le lacrime
Alzai il capo preoccupato
<<vai ad avvisare papà, partiremo tra qualche ora per Busan.>>
Fece una pausa, e con gli occhi ricolmi di lacrime
<<la non-na è m-m-morta.>>
Nonna...
La mia nonna, sentì la mia mente andare in blackout.
Entrai in una sorta di tunnell avendo forse, qualche rimpianto...Pensai che avrei dovuto dirle il mio ultimo "ti voglio bene"
Ricordo che avvisai a mio padre e poi scappai di casa.
Era Pieno inverno, per l'esattezza Dicembre.Attorno a me l'aria si fece improvvisamente pesante. Quando fui abbastanza lontano da casa presi il telefono, lo feci scivolare lentamente dalla tasca del pantalone e cercai il numero dell unica persona a cui avrei voluto raccontare tutto quanto.
Erano davvero rare le volte in cui io e Minho ci contattavamo telefonicamente , ma quella volta nel bene o nel male, lo feci. Forse sbagliai.Digitai il numero del corvino portandomi nervosamente la mano libera tra i capelli.
Uno squillo...
Due... ed infine
Tre..<<... Risponde la segreteria telefonic~>>
<<Cazzo, Cazzo, Cazzo..>>
Calciai una pietra che andò a finire da qualche parte sull asfalto allagato dalla troppa pioggia.
L'acqua aveva iniziato a scendere da qualche Minuto a dirotto dal cielo scuro di quella mattina, ma tutto quello non importava.
Così, rifeci il numero a fatica a causa della pioggia che oltre me, bagnò anche lo screen del telefono.Uno squillo...
Due...Per poco non riattaccai nuovamente, quando la chiamata si Aprì improvvisamente.
Non diedi nemmeno il tempo di far parlare.<<Minho cazzo! Nonna è morta, ti prego, non so cosa fare, ho la testa che scoppia sento che sto per impazzire... ho bisogno di te.>>
Parlai così nervosamente che non mi accorsi nemmeno che le lacrime avessero iniziato a scendere.
Feci in tempo a finire l ultima frase, solo l'ultima.<<Ciao, con chi parlo? Minho ora è in doccia, vuoi che gli dica qualcosa?>>
Eccome se me lo ricordo ancora oggi, quella voce che mi rispose!
Non fu sicuramente la voce di Minho, ma quella di una giovane ragazza.
Rimasi in silenzio, in quella mattina e la pioggia che scorreva ancora sopra i miei vestiti e me, in silenzio, inerme, senza riuscire a dire una parola.<<Pronto?...>>
<<ci sei ancora ?>>Continuò la ragazza,
In sottofondo, poi, sentì la voce di Minho, inconfondibile.<<Chi è amore?>>
Amore pensai... ed involontariamente un singhiozzo uscì dalla mia bocca corrucciata dal dolore.
<<...un certo ragazzo, parlava di sua nonna, una nonna che è morta..>>
<<cazzo Jisung!>> urlò prendendo il telefono tra le mani..
Lo sentì così chiaro..
<<Pronto Jisun~>>
Premetti coraggiosamente la cornetta rossa e caddi sulle mie ginocchia, lanciando il cellulare sul cemento che lo fece rompere in mille pezzi.
Lì Capì tante cose, dei silenzi, degli umori.
Minho non era mai stato per me un semplice amico e nemmeno un fratello ma molto di più.
In quella mattina buia, ormai sfinito, tornai al viale di casa. Vidi mio padre mettere le ultime cose in macchina, mi venne incontro e posò la sua mano sulla mia spalla.<<figliolo, va a metterti qualcosa di caldo e asciutto, ti aspettiamo qui insieme alla mamma.>>
Abbassai il capo, mia madre mi abbracciò quasi aggrappandosi disperatamente alle mie braccia.
<<tutto bene mamma! Sta tranquilla..>>
Cercai di non piangere
<<vado a cambiarmi, sarò qui tra un attimo.>>
Così feci.
Arrivammo la stessa notte.
Rimanemmo all incirca una settimana dove quella casa continuava a raccontare storie nonostante ora, fosse diventata all improvviso troppo silenziosa.
Dopo due settimane invece Rimasi solo, i miei genitori partirono qualche giorno dopo il funerale dove, Minho non si presentò.
Avevo diciannove anni, da quell anno ne passarono altri due, dove decisi di rompere ogni tipo di rapporto.Mi ritrovai così ventunenne, i miei genitori si fecero poco più grandi ed io di conseguenza. Me ne andai di casa, decisi di trasferirmi a vivere in quelle campagne che per anni avevano riempito le mie estati di esperienze.
Casa di mia nonna per me, rimase sempre un suo pezzo ancora vivente sulla terra.
Tra le tante cose, venni a sapere dai genitori di Minho che lui, partì per l'università o almeno, questo era ciò che mi dissero.Ed invece un pomeriggio di Luglio suonarono al campanello di casa.
<<Arrivo!! Solo un minuto.>>
Aprì la porta e rimasi lì, aspettandomi forse, l ultima persona che potessi pensare.
<<Ciao Han.>>
<<M-Minho>>
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Hola lovers!!
Come state?
Spero che questo doppio aggiornamento vi sia piaciuto...💖se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate, sopratutto le vostre idee ora che Minho si è rifatto vivo.💖
Al prossimo aggiornamento forse anche l'ultimo di questa One shot che probabilmente non lo è più!!ahaha
A presto
Bacini🥲💖💖Piccola98🌸
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I Remember your eyes. || Minsung
Fanfic[COMPLETATA] Storia Breve.🌸 Han Jisung, malato di Heltzaimer, si trova in una casa di riposo per anziani dove ogni giorno, all'orario delle visite incontra sempre il solito ragazzo al quale racconta e racconterà man mano la sua storia, l' unica rim...