Nella lingua dell'amore

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Tra le dita di Neil una sigaretta bruciava, creando cenere a ogni suo passo.
L'odore di fumo riempiva le narici di Neil, lasciandogli quel senso di normalità che in quei giorni stava cercando.

Le auto sotto di lui erano figure confuse e sfocate a cause delle lacrime che il vento causava a Neil.
Era il diciotto gennaio, pioveva e sul pavimento del balcone Neil era seduto con la schiena appoggiata al muro.

Le gocce dei suoi capelli bagnati cadevano sulla maglietta, bagnandola. E intanto guardava il cielo, alla ricerca della luna.

Un rumore, la serratura girò aprendo la porta. Qualcuno entrò, e appena si accorse che lui non era sul divano andò a cercarlo.

«Neil dove sei?» Chiese una voce.
«Balcone.»

Il ragazzo lo raggiunse in balcone e uscì fuori per vedere cosa stava facendo, rivelando un ragazzo dai capelli biondi.
«Cristo Neil! Così ti ammalerai.»
Si tolse il cappotto e lo mise sulle spalle di Neil.

«Mi sei mancato» disse al biondo.
«Manco a tutti, comunque anche tu mi sei mancato idiota.»
Fece una risatina e baciò i capelli rossi di Neil.

Poi, Andrew si sporse verso il rosso e gli prese la sigaretta dalle dita facendo un lungo tiro, prima di rilasciare il fumo.
Una nuvola bianca si formò davanti alla
faccia del biondo.

Guardarono i palazzi davanti a loro per un tempo indefinito, il silenzio regnava sovrano tra loro.
I loro mignoli si sfioravano, mentre i loro respiri si sincronizzarono.

Erano deboli e spezzati, ma tra loro scorreva un fiume d'amore. Erano loro e sempre lo sarebbero stati.

Neil si sporse verso Andrew e mise la testa sulla spalla dell'altro. «Non hai mai pensato a scappare da tutti questi casini?»

Andrew rise, anche se smise subito dopo.

«Non posso, lo sai».
«Si che puoi.»

«Neil, devi capire che non potrò mai scappare dai miei mostri. Mi parlano a voce bassissima, in modo che soltanto io possa sentirli. Non riesco a fuggire da loro, è come se fossero attaccanti al mio cranio con le unghie ficcate a forza attraverso la mia testa. E fanno male, tanto. Non voglio trascinarti in questo mio casino. Se devi scappare fallo, questa volta però scappa da me».

Neil gli prese il mento tra le dita e gli alzò la testa.

«Non mi importa sei tuoi mostri vogliono farti annegare della solitudine, non glielo permetterò, perchè tu sei l'unica cosa dopo nove anni per cui vale la pena lottare. E lotterò. Fino a quando le mie braccia non saranno ridotte a brandelli, finchè riuscirò a restare in vita ti prometto che mai ti lascerò da solo.» Avvicinò la sua fronte a quella del ragazzo di fronte a lui.

Gli prese il polso e alzò la manica.
«Tu hai le tue cicatrici, - indicò i segni bianchi sul polso di Andrew - e io ho le mie.» Neil alzò la sua maglietta rivelando alcune sue cicatrici.

«La mia storia è complicata, la tua pure. Se c'è qualcuno là su in cielo, sono sicuro quel qualcuno ha mandato l'uno per l'altro. Combatterò al tuo fianco, è una promessa.» Neil mise una mano nei suoi capelli.

«Ti amo Andrew Minyard, ti amo, I love you, je t'aime, Ich liebe dich

Andrew sospirò. «Ma non stanno mai zitte, non ce la faccio più.»

Appoggiò le mani sulle orecchie del biondo. «Ora concentrati solo su di me, va bene?» Neil emise solamente un sussurro ma Andrw capì lo stesso, e annuì.

Neil si sporse in avanti appoggiando le sue labbra a quelle del ragazzo di fronte a lui, premendo con più forza le mani sulle orecchie dell'altro.

Era così che comunicavano il loro affetto.
Nella lingua dell'amore.

Nella lingua dell'amore || Neil & AndrewDove le storie prendono vita. Scoprilo ora