CAPITOLO 8

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Dopo aver festeggiato la loro vittoria ed essersi salutati, i ragazzi escono dalla stanza insieme ad Erica. Da fuori si sente anche un gran trambusto, probabilmente perchè la finale del campionato di pallacanestro scolastico si è conclusa insieme alla campagna di D&D. Prendo le mie cose e faccio per seguire Dustin e gli altri, ma una mano mi afferra un braccio, trattenendomi.  <<Aspetta.>>

La voce di Eddie, quasi un sussurro, mi fa venire la pelle d'oca: non mi giro per un momento, forse il tempo di riprendermi ed essere in grado di guardarlo negli occhi. Quando lo faccio, i nostri sguardi si incrociano e si studiano per qualche secondo. <<Non credi che potremmo provare a comportarci civilmente, almeno? Tengo molto a quello svitato di tuo fratello, non voglio che lo allontani da me.>> mi dice mantenendo il contatto visivo che mi ha sempre messa in soggezione. <<Io mi comporto più che civilmente. Fingo che tu non esista, e mi riesce benissimo. Dustin non è uno svitato, punto primo. Punto secondo, lo puoi vedere quando vuoi. Sono il suo guardiano legale, non sua madre. Lei sì che ti avrebbe fatto stare alla larga con ogni mezzo a sua disposizione.>> dico sorridendo sull'ultima frase. Mi viene semplice parlare di mia madre perché se ne è andata in pace con se stessa e con il mondo; abbastanza lentamente da farci digerire la cosa, abbastanza velocemente da non soffrire troppo.

<<Già, ne so qualcosa.>> mi dice distogliendo lo sguardo e puntandolo sulle sue scarpe. Io alzo un sopracciglio, confusa: che cosa significa? Lui mia madre non l'ha mai conosciuta, se non qualche sgridata quando avevamo cinque o sei anni perché Eddie era sempre il bambino che ne combinava una più del diavolo. Ricordo perfettamente una volta in cui aveva trovato un ragno enorme al trailer park e lo aveva portato al parco vicino a casa mia: si avvicinava con questo barattolo in vetro a tutte le bambine per farle spaventare, ma poi si è avvicinato alla bambina sbagliata. Mia madre mi ha sempre controllata, specialmente al parco, e in quel momento Eddie era proprio nel suo campo visivo. Lo ha obbligato a liberare il ragno il più lontano possibile da me e lo ha minacciato di dirlo a sua nonna, che stava ancora bene. Suo zio non si vedeva molto in giro, ora sembra un'altra persona, fortunatamente. 

<<In che senso, scusa?>> gli domando, ma vengo bloccata dalla testa di Dustin che spunta incerta dalla porta. <<Emh... scusate? Olli, non è che puoi portare a casa Mike sulla via del ritorno? Abbiamo lasciato le bici nel suo garage.>> mi dice, osservando di sottecchi la vicinanza tra me e Eddie a cui faccio caso solo ora: siamo vicini, molto. Schiarendomi la voce, mi sposto leggermente. <<Si, certamente. Andiamo.>>

<<Si, devo andare anche io. Mi vedo con... una persona.>> dice Eddie, incerto sull'ultima parte della frase. Una ragazza, certo. La sensazione che mi provoca pensare ad Eddie in compagnia di una donna mi crea un formicolio alle mani. Non sono gelosa, non potrei. Tra me e Eddie è finita da anni. Sarei pazza ad esserlo.

<<Bene. Emh... buona serata, quindi.>> gli dico alzando una mano in saluto e poi pentendomene, imbarazzata.

Mentre usciamo dalla stanza, Dustin mi osserva in continuazione: io tengo lo sguardo dritto davanti a me, ma sento i suoi occhi studiare la mia espressione. <<Ti vedo. Cosa vuoi chiedermi, Dusty?>> gli dico, continuando a guardare avanti. <<Come... Com'è che vi conoscete tu e Eddie, esattamente?>> mi domanda camminando al contrario in modo da rivolgersi a me direttamente. Alzo gli occhi al cielo, indecisa sul da farsi: mi invento qualcosa o gli dico la verità? Pillola blu o pillola rossa? Pillola rossa.

<<E va bene. Io e Eddie ci siamo conosciuti alle superiori. Frequentavamo lo stesso corso di biologia ed io l'ho sempre trovato molto... - che gli dico ora? Attraente? Allettante? - ... Interessante, ecco. Immagino che lui trovasse interessante anche me, perché ci siamo frequentati.>> lo dico come se si trattasse di una storiella di qualche mese, Dusty non deve sapere l'intera storia per forza.

<<Vi siete che cosa??? Tu. E Eddie Munson. Ma fammi il piacere.>> mi dice scoppiando in una sonora risata che lo porta addirittura a tenersi la pancia con una mano. <<Cosa c'è di divertente?>> gli chiedo. <<Eddie non starebbe mai con una ragazza come te. Lui suona la chitarra, ascolta i Metallica. Tu metti sempre gli ABBA quando sei sola in camera, Olli. Gli A-B-B-A.>> osserva lui, sottolineando il nome del mio gruppo preferito.

<<Gli ABBA piacciono a tutti, Dustin. E comunque, se non ci credi, chiedilo a lui. Ti sto dicendo la verità.>>

<<Sarà anche vero, ma sei molto diversa da tutte le ragazze con cui l'ho visto finora. Magari non sei più il suo tipo.>> mi dice, tornando a camminare di fianco a me. <<Sono... Tante?>> gli chiedo, presa dalla mia stupida curiosità. <<Oh, si. Moltissime.>> mi dice, ed io mi limito ad annuire. Restiamo in silenzio fino all'uscita, dove troviamo Mike ed Erica. 

SPAZIO AUTRICE:

Ciao a tutt*!!

Eccomi con un nuovo capitolo di questa storia. Spero davvero che vi stia piacendo, se sì fatemelo sapere VOTANDO e COMMENTANDO! In questo modo mi aiutereste veramente a raggiungere un pubblico più ampio.

Chi è il vostro personaggio preferito di ST4? E di questa storia, per ora?

Un bacio grande, stay safe

Feda <3

Ancora tu || Eddie Munson ST4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora