8

99 1 0
                                    

Domenica

Stavamo passeggiando tra le sedie rosse del cinema per trovare il posto perfetto, Mary voleva stare più vicino allo schermo gigante mentre Rose voleva stare più lontano per poter godersi lo spettacolo "d'intero" così disse, a chi dovevo accontentare? Alla fine ci siamo messi in mezzo, né troppo lontano né troppo vicino, era appena uscito nelle sale "Top Gun Maverick" , il sequel del primo film, e capii dopo il motivo per cui Rosemary voleva andarci per forza, e non per i pettorali di Miles Teller in ottima vista tutto sudato e oleoso...

Durante tutto il film la mia mano e quella di Rose si sfioravano ogni volta che la mammina non guardava, era come se stessi vivendo una di quelle relazioni adolescenziali dove si fa tutto di nascosto e questa cosa mi eccitava ancora di più.
«Che schianto...» sussurrò la malandrina mentre fissava il protagonista baffuto e quell'allettante Tom Cruise, come fa ad essere così a 60 anni?
«Ti piacciono i vecchi Rose?» le sussurrai all'orecchio e lei si scossò ridacchiando «Ti senti preso in causa Rob?» mi guardò con un ghigno e io le diedi un leggero schiaffo sulla spalla ma non reagì sfortunatamente, si stava contenendo perché a pochissimi centimetri da lei c'era Mary.

«Devo andare al bagno» disse Mary alzandosi
«Ma ti perdi la parte migliore siediti!» Sussurrò Rosemary ma Mary se ne andò comunque, buon per me, quando lei sparì tra le tende dell'uscita potei fare qualche mossa furbesca per poter dare un po' di coccole a Rose, così iniziai ad accarezzarle i capelli ma a lei non sembrava importasse più di tanto, c'erano poche persone in giro, controllai io stesso guardandomi intorno «Non mi piace fare zozzerie in giro...» non voglio crederti Rose, è possibile che non hai mai toccato un ragazzo al di fuori di casa tua o sua?
«E perché questo?» allontanai la mano che era appoggiata allo schienale della sedia.
«Perché non voglio che mamma ci scopre, mi ucciderebbe se è necessario»
«Che esagerazione» da lì mi venne in mente quella conversazione imbarazzante tra me e Mary, come può una madre essere gelosa della propria figlia, sangue del suo sangue?

Accompagnai a casa Mary e Rose e quando arrivammo fuori il viale ci girammo verso il sedile posteriore e trovammo Rosemary addormentata, Mary voleva svegliarla ma non glie l'ho concesso, sembrava così stanca e vederla dormire mi scaldava il cuore.
Decisi di portarla in braccio fino camera sua, Mary continuava a dirmi che non c'era bisogno ma la ignorai, credo le dava fastidio che ero così affettuoso con la figlia, spero solo che Rosemary non abbia detto nulla in particolare che turbava la mamma così tanto.

Mentre Mary andò in camera sua (che si trovava affianco quella di Rose) io posai la giovane sul letto nella cameretta arredata da poster e appena la sua testa poggiò sul cuscino lei aprì gli occhi sorridendomi
«Sono stata brava?»
«A fare cosa?» mi trovavo in ginocchio mentre le accarezzavo la frangetta.
«A fare finta...dai dammi un bacio...» mi girai verso la porta per vedere se Mary fosse nei paraggi, tornai a guardare Rose e mi avvicinai al suo viso, la baciai mentre lei ridacchiava sulle mie labbra «Cosa c'è» ci staccammo e lei appoggiò la sua mano sul mio zigomo «Hai proprio paura di mamma eh?» Non risposi e tornai a baciarla mentre lei mi teneva stretto a sé.
«Ora addormentati per davvero, si è fatto tardi devo andare a casa» dissi alzandomi e le ginocchia mi facevano un male cane.
«Mi mancherai»
«Anche tu mi mancherai...» sul comodino vicino al letto c'era il telefono di Rosemary dove, mentre lei tornava a dormire, spuntò una notifica, un messaggio da David "allora ci vediamo qui" speravo fosse un cugino o un fratellastro, anche se Mary non mi ha parlato di un figliastro o altro ma ero talmente assonnato che non avevo neanche il tempo di preoccuparmi, volevo solo stendermi sul mio letto e chiudere gli occhi per un po'.

Chiusi la porta lentamente lasciando il mio angioletto alle mie spalle che dormiva profondamente, mi avviai per il corridoio fino a quando non mi ritrovai d'avanti una cristalliera color nocciola con all'interno foto ricordo della piccola Rosemary, una foto in particolare la ritraeva ai piedi di un colle, con una salopette sporca di terra e scarponcini da montagna, doveva avere all'incirca sei anni, poggiava un piede su una roccia dove sedeva una figura maschile, doveva essere suo padre, Mary aveva ragione, sembrava così felice con lui.

«non è tardi?» mi voltai di scatto per poi trovarmi Mary che mi fissava, sobbalzò quando si accorse di avermi spaventato a morte, naturalmente, stavo fantasticando sulla figlia non l'avevo proprio sentita arrivare.

«già devo andare, ci vediamo...» iniziai a camminare verso le scale ma Mary si fermò poco prima di esse, non mosse un muscolo, non potevo passare, ma cosa le passava per la testa? Aspettava qualcosa, un bacio, così l'accontentai baciandola frettolosamente sulle sue labbra screpolate e fredde, doveva essere esausta.

𝑩𝒐𝒄𝒄𝒂 𝑫𝒊 𝑹𝒐𝒔𝒂Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora