Hanno vita propria

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Il medico si tolse lo stetoscopio dalle orecchie, l'espressione indecifrabile. Adam sapeva già quali sarebbero state le sue prossime parole.

«Come le ho già detto, Signor Weatherby, tutti i suoi test risultano negativi e durante la visita non è emerso nulla di anormale. Continuo a sostenere che il suo problema sia di natura esclusivamente psicologica e mi sento di consigliarla nuovamente affinché contatti uno specialista»

«Non sono pazzo, dottore» ribatté il ragazzo, irrigidendosi «Non ho bisogno di terapia, ho bisogno di risposte. Sembra che seguano una volontà propria! Non riesco a tenermi un lavoro. Sono indagato per aggressione. Ho quasi ucciso il mio vicino di casa! Tutto questo non può continuare. Sono disposto a provare qualunque cosa, qualunque cosa!»

Così il dottore aveva storto la bocca e gli aveva prescritto un'altra cura, ma dopo due settimane Adam non aveva notato il minimo miglioramento. Il suo stato psicofisico era peggiorato, e con esso le sue brutte abitudini. Ricominciò a bere ed ora era possibile trovarlo ubriaco ad ogni ora del giorno. Dopo un'altra notte passata a lasciarsi cullare dall'alcol, seduto sulla poltrona al buio, Adam decise di agire. Si alzò e, ammantato nell'oscurità, percorse barcollando il corridoio fino alla porta sul retro, verso il garage.

Qui si avvicinò al suo banco da lavoro.

Accese la sega circolare.

E abbassò lentamente i polsi sulla lama urlante.

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Il detective Armstrong entrò nel garage già messo sotto assedio da parecchi agenti. Si avvicinò silenzioso ad uno dei ragazzi della scientifica e rimase a guardare il corpo mutilato riverso in quella grossa chiazza rosso scuro.

«Cos'abbiamo per le mani?» commentò alzando un sopracciglio.

«Oh, questa le piacerà, detective» cinguettò il suo collega finendo di rilevare alcuni campioni «Guardi il corpo. Se le nostre ricostruzioni sono corrette significa che questo tizio si è segato via le mani volontariamente, salvo poi morire dissanguato. Ha fatto tutto da solo, mi spiego?»

Armstrong lo fissò senza scomporsi. Bizzarro, certo, ma nulla di sensazionale. S'inginocchiò per studiare le estremità dei moncherini, ma anche qui non notò nulla d'insolito.

«...e quindi? Quale sarebbe il problema?» chiese infine, ben poco impressionato.

Il tizio della scientifica sogghignò.

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«Il problema sono le sue mani, detective. Non le abbiamo trovate da nessuna parte...»

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